Lo sperma è un liquido organico di consistenza liquido-albuminosa, generalmente di colore bianco oppure bianco-perlato, con aspetto opalescente o lattescente, che fisiologicamente contiene cellule germinali dette spermatozoi (tranne nei casi patologici di azoospermia) prodotte nelle gonadi di animali maschi o ermafroditi, e da altre sostanze di natura organica. Il compito dello sperma è la fecondazione dell’ovulo femminile (gamete femminile) e il processo di espulsione dalle vie genitali è detto eiaculazione. Nel seme sono presenti alcuni ormoni, la cui funzione precisa non è stata ancora determinata. È composto da una parte solida e una parte liquida. La parte cellulare, rappresentata dagli spermatozoi è prodotta dai testicoli, mentre la restante parte è prodotta dalla prostata e dalle vescicole seminali, nonché dalle ghiandole periuretrali. Interventi chirurgici come la vasectomia permettono all’uomo di avere rapporti eiaculando solamente liquido spermatico privo di spermatozoi, annullando così la possibilità di concepire un figlio.
Lo sperma (dal greco σπέρμα, “seme”) è un liquido organico, veicolo degli elementi fecondanti maschili (spermatozoi), che viene emesso con l’eiaculazione. È costituito da una parte liquida, detta plasma seminale, e da una parte cellulare, gli spermatozoi, che rappresentano il 7% del totale del liquido spermatico. Gli spermatozoi si formano all’interno dei tubuli seminiferi dei testicoli durante un processo che prende il nome di spermatogenesi (v. gamete). Treccani
1. Caratteristiche
Lo sperma ha un pH compreso fra 7,2 e 8,4; il colore, normalmente, va dal traslucido al grigiastro.
La viscosità dello sperma (valutabile in base alla lunghezza del filamento ottenibile allontanando una pipetta dal campione) è un fattore molto importante in relazione alla mobilità degli spermatozoi. Il plasma seminale è costituito dalla secrezione delle ghiandole bulbouretrali di Cowper, dal secreto della ghiandola prostatica e dal prodotto delle vescicole seminali (il più cospicuo, 70%). La secrezione delle vescicole seminali presenta una concentrazione relativamente alta di fruttosio che viene utilizzato come fonte di energia chimica dagli spermatozoi, e prostaglandine che stimolano la contrazione della parete delle vie genitali femminili, aiutando gli spermatozoi nella loro risalita verso l’ovulo. Alla prostata compete, invece, la secrezione di un prodotto alcalino che concorre a neutralizzare l’ambiente acido dell’uretra e delle vie genitali femminili, al fine di facilitare la sopravvivenza degli spermatozoi.
Il volume di liquido seminale va da 3 a 4 ml per eiaculazione. Dal punto di vista biochimico, nello sperma si possono distinguere una componente non proteica e una proteica. Nella prima, il fruttosio è sicuramente il composto più abbondante (300 mg/100ml), visto che rappresenta il substrato energetico principale per la motilità degli spermatozoi. Sono inoltre, riscontrabili acido citrico, spermina, spermidina e molti tipi diversi di prostaglandine. La concentrazione delle sostanze proteiche nello sperma varia tra 35-55 mg/100 ml; alcune sono proteine ematiche, che passano nello sperma a livello prostatico, per trasudazione. Le proteine a maggiore concentrazione sono l’albumina, la lattoferrina, la transferrina e l’insulina. La frazione proteica svolge un’azione protettiva verso particolari fenomeni, quali la fagocitosi leucocitaria o l’immobilizzazione degli spermatozoi.
Subito dopo l’eiaculazione lo sperma va incontro a coagulazione e, dopo circa 5-10 min, a liquefazione. La funzione di questi due fenomeni fisiologici non è stata completamente definita: è possibile ipotizzare che essi possano essere necessari per garantire agli spermatozoi le condizioni ottimali per la loro sopravvivenza e capacità fecondativa.
La formazione dello sperma inizia alla pubertà e continua incessantemente per tutta la vita dell’individuo. La stasi infantile è dovuta a una secrezione insufficiente di ormoni sessuali, a un’azione di freno che i testicoli subiscono da parte di altre ghiandole endocrine, soprattutto l’ipofisi. Nel corso della pubertà i testicoli diventano capaci di rispondere allo stimolo di due ormoni ipofisari che stimolano la produzione di testosterone. Il considerevole aumento di questo ormone induce una massiccia produzione di spermatozoi, oltre alla comparsa e al mantenimento delle trasformazioni proprie di questa età.
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