L’apicoltura è l’allevamento di api allo scopo di sfruttare i prodotti dell’alveare dove per tale si intenda un’arnia popolata da una famiglia di api. Le arnie “razionali” sono quindi le strutture modulari strutturate con favi mobili dove l’apicoltore ricovera le api. Le arnie più primitive non avevano favi mobili ed erano dette bugno o “bugno villico”. Malgrado le specie allevate siano diverse, per la sua produttività ha netta predominanza l’Apis mellifera. Il mestiere dell’apicoltore consiste sostanzialmente nel procurare alle api ricovero e cure, e vegliare sul loro sviluppo; in cambio egli raccoglie una quota discreta del loro prodotto, consistente in: miele, polline, cera d’api, pappa reale, propoli, veleno. Praticata in tutti i continenti, questa attività varia a seconda delle varietà delle api, del clima e del livello di sviluppo economico dell’agricoltore, e in essa pratiche ancestrali come l’affumicamento si mischiano a metodi moderni come l’inseminazione artificiale delle regine. Tale allevamento è branca della zootecnica, seppure intesa in accezione ampia, e viene insegnata a livello accademico nei moduli di apicoltura come attività zootecnica, per quanto riguarda le scienze e tecnologie delle produzioni animali, nei corsi di zootecnia in medicina veterinaria, e nei corsi di zoocolture nell’ambito di scienze biologiche e naturali.