Diritto alla salute e patologie maschili: incontinenza urinaria e disfunzione erettile le più diffuse dopo l’asportazione del tumore alla prostata. Alla Neuro-Urologia CTO della “Città della Salute e della Scienza” di Torino le protesi impiantabili per i pazienti oncologici: sono risolutive e completamente occultate all’interno del corpo
Novembre è il mese dedicato alla sensibilizzazione sulle patologie maschili, con un’attenzione particolare a quelle urologiche. Campagne come il Movember invitano gli uomini a superare pregiudizi e tabù, spingendoli a rivolgersi con fiducia ai medici specialisti. “Molti uomini sottovalutano queste problematiche, ma è fondamentale intervenire prima che le patologie si aggravino,“ afferma il dottor Alessandro Giammò, responsabile di Neuro-Urologia all’Ospedale CTO di Torino.
In Italia, il tumore alla prostata colpisce ogni anno 40.000 uomini. Tra le complicanze più comuni dopo la prostatectomia ci sono l’incontinenza urinaria e la disfunzione erettile, che spesso compromettono la qualità di vita dei pazienti.
Incontinenza Urinaria: Nuove Speranze con gli Sfinteri Artificiali
L’incontinenza urinaria, ossia la perdita involontaria di urina, è una complicanza frequente dopo la prostatectomia, ma può derivare anche dall’invecchiamento o da patologie croniche come il diabete. “È una condizione devastante per la vita quotidiana, ma oggi abbiamo soluzioni efficaci,” spiega Giammò.
Gli Sfinteri Urinari Artificiali rappresentano una svolta. Questi dispositivi minimamente invasivi ripristinano la funzionalità urinaria, migliorando autonomia e benessere. Formati da una pompa, una cuffia e un palloncino, vengono impiantati completamente all’interno del corpo, risultando invisibili. “I risultati sono incoraggianti: alta efficacia, basso rischio di complicanze e un miglioramento concreto della qualità di vita,” sottolinea Giammò. Tuttavia, i costi elevati e i rimborsi insufficienti coprono solo il 24% dei pazienti idonei, limitando l’accesso a questa soluzione.
Disfunzione Erettile: Protesi Peniene per il Recupero della Funzionalità
La disfunzione erettile, altra complicanza post-prostatectomia, rappresenta una sfida importante. Come spiega il dottor Marco Falcone, referente per questa patologia presso il CTO: “È un problema intimo e difficile da affrontare, ma oggi possiamo offrire una soluzione concreta.” Le Protesi Peniene, semirigide o idrauliche, permettono di recuperare un’erezione simile a quella naturale, preservando sensibilità e funzione urinaria. Anche queste protesi sono completamente nascoste sotto la pelle, un aspetto fondamentale per l’accettazione da parte dei pazienti. “L’obiettivo è restituire ai pazienti una vita normale e soddisfacente,” conclude Falcone.
Un Appello alle Istituzioni
Nonostante l’efficacia delle soluzioni disponibili, l’accesso è ostacolato da costi elevati e rimborsi insufficienti. È urgente un intervento delle istituzioni per riconoscere queste patologie come problemi di salute pubblica e garantire trattamenti adeguati. “Le protesi non sono solo un miglioramento della qualità di vita, ma una scelta economica sostenibile: riducono drasticamente costi come quelli dei pannoloni, passando da 10 a 0 al giorno,” afferma Giammò.
Le innovazioni nel campo della neuro-urologia offrono una seconda opportunità a chi ha affrontato il tumore alla prostata. Tuttavia, serve un impegno concreto per rendere queste soluzioni accessibili a tutti, migliorando la qualità di vita dei pazienti e abbattendo i pregiudizi legati alla salute maschile.