Il debito globale mondiale sia pubblico che privato ha superato i 315 mila miliardi di Dollari
di Luca Lippi
Un trend inarrestabile a partire dagli anni cinquanta. Si legge dai report una sequela di conseguenze economiche e sociali emergenti da questa dinamica globale: la prima fra tutte il valore reale delle valute che è sempre minore a causa del potere di acquisto che diminuisce. Negli anni 80 per comperare una casa erano necessari tre anni e mezzo di salario, oggi non ne bastano sei.
L’aumento delle disparità sociali ormai non fa più notizia, i ricchi diventano sempre più ricchi mentre la classe media subisce l’inesorabile schiacciamento verso il basso.
Tuttavia, nel mondo degli investimenti, quello che conta è avere una visione chiara della situazione economica per decidere da che parte posizionare l’operatività. Investire nella direzione opposta ai grandi trend equivale a remare controcorrente. Per poter comprendere la giusta posizione si deve capire, prima di tutto il motivo dell’inarrestabilità di un trend, poi bisogna pianifica da subito l’operatività per l’anno nuovo e in ultimo come strutturare gli investimenti per non navigare controcorrente.
Perchè l’aumento del debito è inarrestabile
Il sistema monetario moderno è un sistema basato sul debito principalmente emesso dal sistema bancario. Cerchiamo di spiegare la dinamica semplificando al massimo: di fatto, quando si depositano i soldi nel conto corrente non si fa altro che prestare soldi alla banca. Questo è il punto di partenza di creazione del debito e di denaro. Depositando una determinata cifra sul conto corrente, la banca utilizzerà il 90 per cento di quella cifra per finanziare un privato o una azienda, di fatto indebitandoli. Il privato o l’azienda che ha ricevuto il denaro dalla banca, potrebbe utilizzare quella liquidità per acquistare un’automobile. Il pagamento della nuova auto andrà sul conto corrente del concessionario, e la banca del concessionario potrà utilizzare il 90 per cento di quella liquidità per finanziare altri clienti, indebitandoli. Il ciclo è continuo e il debito globale generato aumenta. L’esempio non contempla gli interessi da pagare alla banca, ma non credo sia necessario sottolinearlo!
Estendendo questo esempio molto elementare, a famiglie che comprano casa col mutuo, imprese che chiedono finanziamenti per far crescere la propria produttività, governi che si finanziano emettendo titoli di stato, ecco che si comprende facilmente come si raggiunge il debito globale di oltre 315 miliardi di Dollari.
Se il debito non esistesse
C’è da dire che un sistema senza debito non sarebbe possibile, con un altro esempio, chiariamo anche questo concetto: se i prezzi al supermercato calassero, un salariato può comprare più cose, quindi aumenterebbe la ricchezza – il contrario dell’inflazione -. Ovviamente i prezzi bassi spingono anche i salari a scendere, ma finchè salari scendono meno dei prezzi, le persone continuano ad arricchirsi. Ma allora, perché le banche centrali e i governi continuano a sostenere la necessità di avere il due per cento di inflazione? La risposta è molto semplice, in un mondo deflattivo quello che non scende sarebbero proprio i debiti.
In sostanza ci saranno salari e prezzi più bassi ma debiti che non scendono e questo è insostenibile. Infatti, in un sistema economico come quello attuale, dove tutto è basato sul debito, la deflazione – riduzione dei prezzi – è il male assoluto! L’inflazione è essenziale per gestire l’enorme volume di debito. Depuriamo la dinamica da ogni giudizio di merito, concentriamo l’attenzione sul perché questo corso può andare solo in una direzione, una volta compreso questo dobbiamo solo posizionarci finanziariamente per tranne un vantaggio.
L’inflazione è essenziale
Poiché abbiamo chiarito che l’inflazione è necessaria, allora vediamo come si genera: principalmente stimolando l’economia e la competitività, ovviamente gli stimoli si generano creando nuovo debito. La dinamica che si innesca è la crescita dei prezzi che trainano anche l’aumento degli stipendi – mai di pari passo – con l’obiettivo di gestire il debito che deve crescere meno di quanto cresce il resto dell’economia. Questo è il motivo per cui si guarda sempre al debito rispetto al PIL. Il debito in termini assoluti non verrà mai ripagato, continuerà a crescere.
Come pianificare gli investimenti
Introduciamo un altro concetto molto importante: ad ogni euro di debito deve corrispondere un euro di credito. Ogni volta che le banche generano un credito, nel medesimo istante creano valuta che prima non esisteva. La quantità di credito esistente nel sistema insieme alla moneta stampata dalle banche centrali, rappresentano quella che viene definita liquidità presente nel sistema. Ricorderanno i nostri lettori che su Ore12 è stato sempre sottolineato che i mercati si nutrono di liquidità. I flussi di liquidità seguono andamenti che devono essere individuati per inquadrare l’andamento dei mercati finanziari.
Andiamo con ordine: stabilito che la liquidità globale segue un trend crescente, credito e moneta aumentano per sostenere la crescita economica per rendere più facile il pagamento dei debiti. Solo nel 2022, per contrastare l’impennata eccessiva dell’inflazione, governi e banche centrali sono intervenuti con forza per contrarre l’eccessiva crescita di liquidità, fatto questo, negli anni successivi e fino ad oggi la liquidità mondiale è rimasta sostanzialmente stabile. Tuttavia il trend di stabilità è destinato a cambiare nuovamente tant’è che a partire da maggio ultimo scorso prima la BCE e poi la FED hanno cominciato a tagliare i tassi di interesse e favorire l’erogazione di nuovo credito. La riduzione dei tassi di interesse abbassa i costi dei prestiti per le banche, le aziende e i consumatori, favorendo la creazione di credito e stimolando l’economia. In sostanza c’è stata una breve pausa, ma l’aumento della liquidità è destinato a tornare per sostenere i debiti sempre crescenti.
L’influenza della liquidità sui mercati azionari
Bisogna, quindi, individuare una strategia chiara per catturare tutta la liquidità sul mercato. Osservando il grafico del S&P500 e quello della liquidità globale risulta piuttosto evidente quanto sia importante l’influenza della liquidità su TUTTI i mercati azionari. Le grandi forze economiche hanno spesso spiegazioni semplici alla base; seguendo la legge di domanda o offerta è evidente che se aumenta la liquidità – denaro disponibile per acquistare beni e servizi – i prezzi di quei beni e servizi aumenteranno.
Il QE – Quantitative Easing – e tassi a zero hanno inondato l’economia con nuova liquidità, al traino sono andati tutti gli asset fino al 2020, altra iniezione di liquidità c’è stata per fare fronte ai lockdown e ancora una volta i mercati hanno cavalcato l’onda. Poi nel 2022 la liquidità è scesa per contrastare la forte inflazione, contestualmente si è manifestata la sofferenza del mercato azionario. Con la stabilizzazione della liquidità i mercati azionari hanno ricominciato a crescere. Ma non sono solo i mercati azionari sensibili alle variazioni di liquidità, anche le criptovalute. Di seguito un’immagine che in percentuale fotografa la correlazione degli asset con la liquidità globale.
Ha senso scommettere sulla discesa dei tassi di interesse attraverso l’acquisto di titoli di stato, ma è anche più sensato farlo attraverso altri asset. Detenere titoli di stato in portafoglio, come posizione strutturale, ha diversi problemi in un contesto di debiti così alti. Non ci sarà mai un problema di default, ma gli stati dovranno sempre più abbassare i tassi di interesse reali finchè questi siano significativamente negativi, bisogna avere una curva dei rendimenti positiva in modo che detenere obbligazioni sia un cattivo affare.
Come gli stati gestiranno i loro debiti pubblici nei prossimi anni
Il debito pubblico non potrà mai essere azzerato, gli stati faranno in modo che sia l’inflazione a eroderlo progressivamente. Tutti gli stati spendono più soldi di quanti ne incassano tramite le tasse, USA compresi. Per sostenere la spesa i governi emettono titoli di stato aumentando il debito pubblico, tuttavia dovranno fare in modo che i tassi di interesse reali di questi titoli siano significativamente negativi rispetto al tasso nominale. Che significa? Che sottoscrivere un titolo di stato al 3 per cento, con un’inflazione al 2 per cento riduce l’interesse a uno per cento, contestualmente l’inflazione avrà ridotto anche il potere d’acquisto del capitale sottostante, risultato? Lo stato a scadenza restituirà molto meno di quanto il risparmiatore abbia investito, di fatto non riconoscendo alcun interesse sul debito.
È già successo, e succederà di nuovo.