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QUEL CHE NOI NON SAPPIAMO: MICHAEL BURRY

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Un signore piuttosto eccentrico, un occhio in meno a causa di un tumore infantile ma la vista più lunga di chiunque altro. Parliamo del leggendario Michael Burry. Ha guadagnato milioni di Dollari durante il crollo del mercato immobiliare del 2008, e non si è fermato. La sua spregiudicatezza lo vede attore anche nella crisi dei mercati correnti. Non parliamo di una crisi pari a quella del 2008 o del 2011, ma sicuramente di una crisi si deve parlare perché il finanziere su questo opera. Gestisce un fondo – Scion Asset Management – con più di 230 milioni di Dollari, le sue mosse continuano ad essere seguite con la massima attenzione

di Luca Lippi

Allo stato dell’arte, il suo portafoglio si è ridotto di oltre il 50%, arrivando all’attuale composizione di poco più di 50 milioni di Dollari. Si è liberato totalmente di undici delle sedici azioni che possedeva e ha aggiunto solamente cinque nuovi investimenti. Ma la notizia più importante non è quella delle vendite, ma è il fatto che gli asset sono rimasti invariati. In pratica i suoi clienti non hanno tolto un centesimo dal suo fondo, e allora che cosa sta facendo Michael Burry?

Banalmente si potrebbe ipotizzare che Burry abbia spostato la liquidità in altri asset investendo in altri Paesi, o – più probabilmente – starebbe accumulando una montagna di liquidità. Esattamente come ha fatto Buffett.

HCA-Healthcare e oro

Uno dei movimenti più interessanti di Burry riguarda due posizioni: Hca-Healthcare e l’oro. Sono sparite dalla sua ultima dichiarazione. Per quanto riguarda l’Oro – lui possedeva le azioni dello Sprott Physical Gold Trust – era il quinto titolo più importante di Berry nel trimestre precedente. Rappresentando oltre il 7% delle sue partecipazioni. Dunque, sarebbe uscito dal rifugio – oro è un bene rifugio – e probabilmente ha accumulato liquidità. Non è una certezza ma una deduzione, ma perché lo ha fatto?

La seconda posizione di cui si è liberato è Hca-Healthcare. Aveva cominciato a investire in questa società a fine 2023, in soli sei mesi avrebbe potuto realizzare un guadagno tra i 13 e il 55 per cento. Hca possiede e gestisce ospedali e centri chirurgici negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, è un’azienda che cresce costantemente. Probabilmente Burry deve avere trovato qualcosa di meglio nel settore sanitario, infatti nell’aggiornamento del suo portafoglio troviamo M.lina Healthcare.

In sostanza ha ceduto totalmente la posizione su Hca spostando lo stesso su Molina, parliamo del 14% del suo portafoglio.

Molina Healthcare

Molina Healthcare fornisce servizi sanitari agli americani a basso reddito attraverso programmi come medicare e medicade. Medicaid è destinato a persone e famiglie in condizioni di indigenza e povertà (circa l’11% della popolazione americana). Medicare è rivolto a cittadini con più di 65 anni e a chi è portatore di handicap e disabilità (all’incirca il 15% della popolazione) -.

Molina ha avuto un crollo del 30% a marzo 2024, nonostante questo, Burry è entrato proprio nella fase di forte ribasso, e solo nelle ultime cinque settimane il titolo è già salito del 20%. Ma quali sono “i numeri” di Molina Healthcare? È una compagnia assicurativa sanitaria che fornisce programmi di assistenza. Il medicare e medicade sono settori previsti in forte crescita almeno fino al 2030, questo potrebbe essere un motivo che ha indotto Burry a investire. Il titolo ha avuto un rendimento eccezionale negli ultimi anni con una crescita delle entrate e degli utili. Nonostante il reddito netto non sia cresciuto allo stesso ritmo, la proiezione di un utile di almeno il 23,5 dollari per azione fornisce un rapporto P/E Ratio di 14,7. Piuttosto strano per un’azienda che ha prospettive di crescita nel lungo termine.

Cina

Continuando a guardare il portafoglio di Burry, vediamo “Cina”: Alibaba, una delle posizioni più grandi nel portafoglio. Ha aumentato la sua quota del 24% nell’ultimo trimestre, allo stato attuale Alibaba impegna il 21,83% dell’intero portafoglio.

Alibaba ha recentemente pubblicato i risultati trimestrali, l’azione è ancora scambiata a un prezzo inferiore a quello della sua IPO (offerta pubblica iniziale) di dieci anni fa, ma comunque continua a generare ricavi record. Guardando il bilancio, i flussi di cassa operativi sono leggermente diminuiti di recente, causa le vendite di alcune attività non centrali. Attualmente è in una fase di ristrutturazione – simile a quella di Meta del 2022/2023 – e questo ha sacrificato la crescita a breve per trovarsi pronta a una maggiore redditività – almeno questo è nei piani – nel lungo termine. Oggi Alibaba ha una posizione netta di cassa di 55 miliardi di Dollari, una market cup (capitalizzazione di mercato) di 176 miliardi di Dollari che, tecnicamente, indica il valore d’impresa (Book Value – valore contabile del patrimonio netto) di circa 121 miliardi di Dollari.

Sempre dal bilancio si ricava un rendimento di cassa operativo del 20%. Tutti questi numeri stanno a dimostrare che la quotazione di Alibaba è estremamente economica nonostante tutti i rischi legati alla Cina, al suo governo e alla guerra commerciale con l’America.

Sempre nel portafoglio di Michael Burry troviamo Baidu – l’equivalente di Google – che ha attraversato anni molto difficili, il titolo oggi vale quanto valeva nel 2010, nonostante tutto l’azienda continua a generare flussi di cassa e entrate record. A oggi ha una riserva di cassa di 25 miliardi di dollari, molto di più di quanto debba restituire in passività, mostrando una posizione finanziaria solidissima. Anche Baidu sembrerebbe incredibilmente sottovalutata, dunque, pare che Burry sia particolarmente attratto da queste realtà non sufficientemente valorizzate dal mercato, assumendosi anche il rischio Paese ma, si sa, a fronte di una solidità finanziaria e sottovalutata, il rischio Paese è il valore aggiunto all’investimento.

Hudson Pacific Properties

Tra le nuove acquisizioni del Scion Asset Management, troviamo Hudson Pacific Properties, 10% dell’intero portafoglio, l’azienda si occupa di investimenti immobiliari commerciali – in particolare uffici -. Il titolo è crollato dell’88% con l’emergenza sanitaria. Nonostante la difficile situazione, probabilmente Burry ha rilevato un’opportunità di “valore” giacché l’azienda sta scambiando a un prezzo pari al 30% rispetto al suo valore contabile. Questa è una vera e propria scommessa sulla presunta ripresa del mercato immobiliare commerciale.

Shift4 payments inc

Altra nuova posizione di Burry è Shift4 Payments Inc: il terzo investimento più grande in Scion Asset Management, quasi il 14%. Parliamo di una piattaforma di pagamenti, che ha visto una crescita importante. Naviga in un mercato dove troviamo importanti competitor del peso di VISA e MasterCard. Nonostante tutto, Shift4 Payments ha raggiunto la redditività solo nel 2022 anno in cui ha elaborato più di 70 miliardi di Dollari in transazioni.

Questo dato deve avere eccitato la vena affaristica di Burry che ha visto in questa azienda il potenziale di una futura acquisizione da parte di uno dei concorrenti più grandi. La crescita nei volumi di pagamenti di Shift4 Payments è stata di oltre il 50% (base annua) e un aumento de 30% dei ricavi. L’azienda non offre solamente un sistema di punti vendita convenzionati, ma anche soluzioni software per ristoranti e altre industrie. L’integrazione software sui pagamenti è piuttosto solida e quindi ne garantisce una discreta unicità, tale da intercettare l’interesse di colossi come Visa e MasterCard.

La parte più interessante del portafoglio di Michael Burry non è, purtroppo, visibile, la SEC mostra solo le sue partecipazioni nel mercato statunitense, ma è noto che gestisce oltre 132 milioni di Dollari in asset che non sono azioni americane. Questa cifra rappresenta il 70% del suo portafoglio totale. Cosa possiamo intercettare dalle mosse di questi titani della finanza, quelli che abbiamo visto fino ad ora, con questo articolo e con i due precedenti. Sicuramente la prudenza, la competenza, l’attenzione ai dati maniacale, soprattutto che non si può prevedere quello che succederà domani. Tra loro c’è chi resta liquido per cogliere l’opportunità di un eventuale crollo, o chi specula sulle correzioni, o ancora chi sposta liquidità su asset minori e alternativi in attesa di vedere se ci sarà un crollo o una stabilizzazione. In ogni caso non c’è frenesia, c’è tanta analisi fondamentale e tanta prudenza.