L’innovazione tecnologica, applicata alla progettazione e alla produzione, è una peculiarità dell’icona Fiat nata quarant’anni fa. Lo racconta il team Heritage di Stellantis
di Katrin Bove
L’innovazione tecnologica è il fil rouge che lega i 40 anni della Fiat Uno. Come dimostra il suo spettacolare esordio davanti alla stampa internazionale, il 19 gennaio 1983, a Cape Canaveral (Stati Uniti), città simbolo della conquista dello spazio. È il contesto perfetto per un modello destinato a ridefinire il paradigma delle vetture cittadine e a cambiare la storia del marchio italiano.
A condurre questo viaggio, tra passato e futuro, è Roberto Giolito, Head of Stellantis Heritage, attraverso immagini del Centro Storico Fiat e cimeli dell’epoca conservati nell’Heritage Hub.
Fiat Uno: una svolta per l’automotive e i suoi primati
La Fiat Uno rappresenta una svolta epocale per il settore automotive per diversi primati: il largo utilizzo dei robot nel processo produttivo; un nuovo rapporto tra il Centro Stile e l’Ingegneria; l’affermazione di quello che oggi definiamo Design Funzionale.
Il salto di qualità dimostra l’ingente sforzo finanziario: uno stanziamento di circa 1.000 miliardi di Lire che ne fanno l’investimento più importante effettuato da Fiat fino ad allora.
Dichiara Roberto Giolito “La Uno è un progetto totalmente innovativo. A partire dalla scocca che, rispetto alla sua antesignana 127, è già concepita con saldature robotizzate. Le porte stesse vengono assemblate con un minor numero di componenti. Così come il nuovo portellone assemblato annulla quella linea di giunzione che prima era percepita come un difetto, anzi ne diventa un motivo caratterizzante della fiancata”.
Il Robogate, punta di diamante dell’automazione in fabbrica
Con la Fiat Uno prende forma una nuova concezione della produzione che sfocerà nella Fabbrica Integrata, sempre più rivolta verso una maggiore flessibilità. Fulcro di questa filosofia industriale è il Robogate: sofisticato sistema di produzione, progettato dalla Comau, che si basa principalmente su un preciso sistema di saldatura a punti per ogni singolo pezzo della vettura.
Il suo debutto avviene nel 1978 presso lo stabilimento di Rivalta per la produzione della Ritmo. Gran parte dell’investimento complessivo per il progetto “Uno” venne impiegato proprio nell’automazione in fabbrica, dove ogni giorno andava in scena una spettacolare “danza” di bracci meccanici, carrelli trasportatori e telai, sotto la regia di un computer che dettava tempi e processi.
Il motore FIRE, il gioiello tecnologico del Gruppo Fiat
Il nuovo motore FIRE, acronimo di Fully Integrated Robotized Engine, rispetto al precedente motore impiegato su tutte le Fiat è più compatto e leggero (appena 69 kg); più semplice nella filosofia costruttiva (95 componenti in meno); moderno (passando da un sistema ad aste e bilancieri a uno di distribuzione con albero a camme in testa); più affidabile e facile da montare.
Insomma, un progetto di grandissima longevità e ingegneria motoristica che è entrato nell’immaginario collettivo come sinonimo di affidabilità e qualità.
Ingegneria e Centro Stile sempre più accomunati da strumenti e obiettivi
Con la Fiat Uno viene rivoluzionato anche il modo di progettare le vetture e molti tecnigrafi vengono sostituiti dalle stazioni CAD. Il disegno, assistito dal calcolatore, permette infatti una precisione e una riduzione a zero delle tolleranze che erano contemplate nel disegno manuale e sempre passibili di qualche errore umano.
Cambia anche il rapporto tra il Centro Stile e l’Ingegneria, che iniziano a camminare sempre più strette, ricercando soluzioni capaci di coniugare il design con la funzione, la bellezza estetica con la razionalità.
Sono gli anni in cui ci si fregia, anche a livello di gruppo automobilistico, di mostrare componenti comuni o parti modulari che serviranno a costruire altri veicoli, anche di marchi diversi. Negli anni Ottanta il Centro Stile della Fiat diventa uno studio di design multibrand, grazie al coordinamento dello stile dei marchi del Gruppo, e acquista una posizione ben integrata nella grande direzione tecnica, ovvero quella che oggi si definisce Direzione Ingegneristica.
In questa vera e propria fucina di idee innovative si sviluppa anche un dialogo continuo con le carrozzerie di allora, tra cui la neonata Italdesign di Giorgetto Giugiaro, che firmerà proprio il design della Fiat Uno, e gli atelier Bertone, Pininfarina e lo studio Idea Institute, che nascerà poco dopo.
Nasce il concetto di Design Funzionale
La Fiat Uno arriva in anticipo su tutta la tendenza europea di questo segmento a proporre una carrozzeria con un parabrezza più proteso verso l’anteriore, quasi a rappresentare una forma “monovolumica”. Inoltre, una pendenza maggiore del cofano indica un’unione tra il cristallo anteriore e il cofano stesso. La vetratura posteriore è totalmente a filo mentre, per la prima volta, viene eliminato il gocciolatoio sopra le portiere, dove veniva raccolta l’acqua piovana. Infatti, grazie ai robot in fabbrica, la saldatura del tetto con la fiancata avviene mediante le famose “bretelle”. Tutto questo si traduce in una migliore accessibilità e facilità di entrata e uscita dalla vettura. Inoltre, bastano pochissimi centimetri per elevare il posto guida acquisendo un controllo della strada e della manovrabilità del veicolo senza uguali.
Successo immediato
Piace tanto al mercato quanto agli addetti ai lavori che la eleggono Auto dell’Anno nel 1984. Principali punti di forza sono: l’ampio abitacolo che ospita fino a cinque persone e il bagagliaio capiente e facilmente accessibile dal portellone.
Ed è molto apprezzata anche l’innovativa plancia con i due satelliti ai lati del cruscotto dai quali si comanda quasi tutto: solo l’indicatore di direzione utilizza la convenzionale leva dietro al volante mentre i comandi della climatizzazione sono al centro, più in basso, sotto le bocchette d’aerazione. Efficace anche il singolo tergicristallo centrale per il parabrezza, dotato di intermittenza e diverse velocità.
Conclude Roberto Giolito: “La Fiat Uno è un archetipo, seguito anche da molti concorrenti, e apre una strada dove tutti poi si si infileranno con i loro prodotti ma la Fiat continuerà ad avere una leadership assoluta in questo segmento, tanto che una versione turbo a induzione elettronica farà scuola tra le vivaci compatte ma molto sportive”.