Il Policlinico Gemelli capofila mondiale nel Long Covid Pediatrico. Seguiti 3900 pazienti adulti e 230 pediatrici con Long Covid
La rivista scientifica Lancet ricorda che almeno 65 milioni di persone convivono con il ‘Long Covid’, una condizione multisistemica debilitante che devasta la qualità di vita di molti, per mesi o addirittura anni e colpisce sia adulti che bambini
Il Long Covid Awareness Day (Giornata internazionale della consapevolezza sul Long Covid) è stato ideato da Angela Laffin, paziente long covid, che ha richiesto alle Nazioni Unite di riconoscere le vittime di questa condizione in una giornata internazionale, fissata per il 15 marzo. Il simbolo della ricorrenza, disegnato da Tracey Thomson, è un fiocco a tre colori: grigio come la tristezza della pandemia, nero della solitudine e verde acqua a simboleggiare la speranza.
Long Covid nei bambini: il Gemelli primo al mondo a segnalarne l’esistenza
L’1% circa dei bambini, reduci da un’infezione da SARS CoV-2, sviluppa segni e sintomi riconducibili al quadro del Long Covid. Fino a poche settimane fa però l’OMS aveva messo a punto una definizione ufficiale di long Covid solo per gli adulti. “E la mancanza di una definizione pediatrica – ricorda il dottor Danilo Buonsenso, dirigente medico presso la UOC di Pediatria della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – ovviamente creava tutta una serie di limitazioni per il riconoscimento della malattia in questa fascia d’età, ma anche in ambito di ricerca per la standardizzazione dei lavori, le classificazioni, ecc.”
“Per questo motivo – prosegue Buonsenso – l’OMS ha organizzato un tavolo di ricerca che ha coinvolto esperti nella gestione del Long Covid da tutto il mondo per sviluppare un processo attraverso il quale si è arrivati alla definizione di Long Covid pediatrico. Anche noi del Gemelli siamo stati coinvolti in questo tavolo di lavoro essendo stati il primo centro al mondo a segnalare l’esistenza del Long Covid in età pediatrica e a pubblicare le prime evidenze di una certa rilevanza sul tema”.
La definizione dell’OMS di Long Covid Pediatrico
Si parla di long Covid in età pediatrica quando bambini, sani prima del Covid, sviluppano segni e sintomi persistenti per almeno 2 mesi dopo l’infezione, legati a problematiche di salute nuove, non spiegabili da altre diagnosi.
Questi sintomi comprendono astenia cronica, facile affaticabilità, problemi cognitivi, vuoti di memoria, dolori muscolo-scheletrici, problematiche cardiache (dolori toracici, alterazioni del ritmo cardiaco, miopericarditi, ecc) e soprattutto una scarsissima tolleranza a sforzi anche lievi.
“Vediamo ragazzi che praticavano sport più volte al giorno e che dopo il Covid presentano una facile affaticabilità, anche solo facendo un piano di scale”.
Il Dottor Buonsenso ammette che ad oggi non esiste una terapia riconosciuta e scientificamente comprovata, poiché non sono ancora note le effettive cause scatenanti. Per questo il Team del Policlinico Gemelli è al lavoro sullo studio di nuovi biomarcatori di Long Covid.
Al momento si offrono al paziente trattamenti personalizzati in base alle problematiche individuali riscontrate. Nei bambini con cefalee croniche si attivano i percorsi terapeutici tipici delle cefalee croniche in età pediatrica; per quelli con alterazioni del ritmo cardiaco, è prevista la somministrazione di farmaci anti-aritmici; per quelli con miocardite cronica o vascolari, la terapia antiaggregante o anticoagulante. Sono infine allo studio alcune terapie per l’astenia.
Credits: www.policlinicogemelli.it
Annachiara Albanese