di Martina Mangialardi
Orthomedica srl, che di recente ha inaugurato la grande e moderna sede di Padova, in Piazza San Giovanni XXIII, è azienda leader nel panorama dell’ortopedia e delle protesi. E’ stata tra le prime aziende ad acquisire importanti tecnologie quali il robot per la stilizzazione di ortesi per la scoliosi e la stampante 3D per la realizzazione di protesi ed ortesi su misura. L’azienda è specializzata in busti per scoliosi, plantari su misura, protesi d’arto inferiore e superiore, calzature su misura, ortopedia pediatrica e tutori d’arto inferiore e superiore.
“Orthomedica – dice il suo presidente, Massimo Pulin – nasce nel 1927, dalla famiglia Pulin. Siamo alla terza generazione. Abbiamo svolto un’attività imprenditoriale manifatturiera in un settore prettamente artigianale ed oggi, a quasi cent’anni di attività, sto traghettando Orthomedica verso un nuovo, ambizioso obiettivo: essere una società strutturata per le sfide di innovazione”.
Attraverso la divisione Ricerca e Sviluppo, alla quale contribuiscono con il loro know how, tecnici ortopedici ed ingegneri biomedici, l’azienda realizza prodotti dai materiali innovativi ed introduce tecnologia di ultima generazione, al fine di migliorarne funzionalità, comfort e design. Prima fra le ortopedie italiane, ad impiegare nel proprio processo produttivo macchinari ad alto contenuto tecnologico come frese a calcolo numerico, stampanti 3D e scanner per la progettazione e realizzazione di ortesi custom made.
“Le tecnologie – sostiene Pulin – hanno cambiato il mondo dell’ortopedia classico. Ho cercato sin da subito di dotarmi di questi sistemi, pur insegnando a tutti i miei giovani collaboratori d’imparare anche le tecniche tradizionali, ma stampanti 3D, robot e cad cam ci hanno portato ad ingegnerizzare il nostro modo di operare. Una delle molle che hanno sempre sostenuto la ricerca e il grande sviluppo dell’azienda è stata la valutazione dell’impatto sociale dei nostri presidi ortopedici. D’altra parte, quando si parla di tutori, busti o protesi, è ovvio che si entra in un segmento della sanità molto sensibile e spesso decisivo per la qualità della vita delle persone”.
Ad Orthomedica si rivolgono i migliori specialisti italiani e stranieri, che inviano i loro pazienti sicuri di ottenere un buon risultato, grazie anche un’importante rete di negozi ortopedici specializzati distribuiti in tutto il territorio del Triveneto; ma il vero e principale riferimento è certamente il paziente, con la sua famiglia, perché ogni presidio ideato, progettato e prodotto da Orthomedica migliora la qualità della vita delle persone e delle loro famiglie. Fra i dispositivi di ultima generazione nascono dalla factory tutori di ultima generazione realizzati mediante Stampa 3D, che hanno una serie di vantaggi – tra i quali: traspirabilità, leggerezza e comfort – rispetto ai comuni gessi applicati in fase post-operatoria o per fratture da trauma. La loro peculiarità risiede nella possibilità di esser personalizzati. ll design ne risulta dunque unico e con esso il comfort che si può apprezzare quando il dispositivo viene indossato perché perfettamente corrispondente alle proprie misure.
“Per ottenere risultati soddisfacenti in termini di efficienza meccanica e funzionale – sottolinea Pulin – sono necessarie esperienza e conoscenza riguardo i materiali impiegabili ed offerti dal mercato dei filamenti. Materiali, che devono essere biocompatibili, leggeri, ma allo stesso tempo resistenti ad agenti atmosferici e chimici e rispondenti a sollecitazioni meccaniche. Sfruttando i principi di Additive Manufacturing (AM) combinati con materiali compositi avanzati, sarà possibile rendere i dispositivi medicali antimicrobici e con superfici idrofobiche. Il risultato è un dispositivo sul quale non vi è proliferazione di microbi, batteri e resistente all’H2O”.
Con i partner, Biog3D (Grecia), Nadir Srl (Italia) ed MTC (Germany), Orthomedica sfida dunque le barriere della fisica e dell’ortopedia sviluppando il Progetto Europeo “BeActive” https://beactive-project.eu/. Attraverso costanti miglioramenti nella progettazione e nella composizione dei filamenti, che possono essere utilizzati come materie prime per i sistemi di stampa 3D a fusione di filamento, verranno implementati approcci innovativi per lo sviluppo di dispositivi multifunzionali che si adattano alle caratteristiche anatomiche di ciascun paziente e replicano la geografia topografica del corpo umano. L’uso di nuovi polimeri per il trattamento di pazienti con particolari caratteristiche fisico-cliniche sarà vantaggioso per evitare effetti secondari dovuti ad allergie, incompatibilità e geometrie standard che spesso causano piaghe e lacerazioni cutanee. Attraverso l’impiego di tecnologie avanzate come il trattamento superficiale dei materiali con fascio al Plasma (freddo), è possibile incorporare, nei filamenti che costituiscono il dispositivo, nanoparticelle specifiche (NP) o trasformazioni superficiali che conferiscono loro proprietà antimicrobiche, antibatteriche ed idrofobiche (quindi resistenti all’acqua). I dispositivi stampati BeActive 3D potrebbero così superare i problemi associati all’aumento della crescita batterica rispetto a quelli tradizionali che potrebbero persino portare all’amputazione dovuta a intolleranza all’acqua e scarsa ventilazione.
“Chi ricorre ai nostri presidi ortopedici – ribadisce il presidente Massimo Pulin – spesso ha perduto autonomia personale e, con quella, anche un ruolo socio-economico all’interno della famiglia. Con il suo staff di tecnici ortopedici ed ingegneri biomedici Orthomedica può garantire sollievo con interventi personalizzati e mirati. Dal punto di vista fisico, motorio e psicologico, gli effetti attesi dall’utilizzo dei presidi dell’azienda sono infatti legati al recupero parziale o totale delle attività motorie degli arti superiori o inferiori da parte dei pazienti interessati e quindi alla riduzione della loro fatica fisica, ma anche alla riduzione dell’impatto psicologico legato spesso all’assistenza continua da parte dei famigliari. Da questo deriva anche il recupero di una vita relazionale e spesso anche lavorativa normale con vantaggi notevoli”.
I presidi tecnologicamente più evoluti sono infatti destinati al settore degli arti superiori e inferiori, ma anche alcuni dei presidi sanitari più classici ed utilizzati come busti per tutte le patologie vertebrali dall’età evolutiva sino all’età avanzata, plantari su misura, tutori e ortesi. Per quanto riguarda invece le protesi dell’arto superiore o inferiore queste possono essere meccaniche, elettroniche e la nuova generazione di protesi Bioniche, customizzate grazie alla modellazione con stampa 3D. Tutto ovviamente pensato e realizzato a regola d’arte da un’equipe di altissimo livello in grado di seguire e personalizzare ogni prodotto ortopedico in base alle specifiche esigenze di ogni singolo paziente. Negli ultimi anni l’evoluzione dei presidi ortopedici ha subito un impulso dato dall’introduzione della meccatronica. E’ nata così la protesi bionica PHOENIX, strumento tecnologico essenziale per coloro che sono sopravvissuti ai traumi della colonna vertebrale, riportando una lesione midollare.
“PHOENIX – conclude Pulin – è leggero e facile da indossare; con i suoi 12,5 kg circa, distribuiti nei moduli che lo compongono, consente un’agevole vestibilità; ha una grande autonomia di utilizzo (4,5/6 ore) ed è munito di un computer che gestisce il movimento coordinato delle articolazioni; l’utilizzatore può controllare autonomamente le sue funzioni, tramite comandi manuali posti nelle stampelle, collegate al sistema tramite wireless, con possibilità di regolare ed impostare diverse velocità e la lunghezza del passo; è ergonomico e le ortesi KAFO di arto inferiore, sono facilmente indossabili in autonomia. E’ così possibile passare dalla posizione seduta alla posizione eretta e viceversa, di camminare e di porsi alla guida di veicoli. E’ composto da moduli funzionali utilizzabili separatamente. Sono grandi i benefici per la salute dei pazienti associati all’incremento della mobilità: Aumento della forza, miglioramento del sistema circolatorio, cardiovascolare, della capacità respiratoria, delle funzioni vescicali ed intestinali, riduzione della spasticità, guarigione delle ulcere da decubito e un possibile miglioramento dello stato psicologico e sociale”.