Home In primo piano “STOP ALLA VIOLENZA” SUGLI OPERATORI DELLA SALUTE

“STOP ALLA VIOLENZA” SUGLI OPERATORI DELLA SALUTE

Un libro che affronta il fenomeno della violenza sul lavoro e le diverse forme, le teorie alla base del fenomeno, i fattori di rischio predittivi e indica le linee guida e gli interventi da effettuare per prevenire e gestire la violenza sul lavoro.

La Dr.ssa Marina Cannavò, Medico, specialista in Psichiatria, psicoterapeuta e Dottorata di Ricerca in Neuroscienze Clinico sperimentali e Psichiatria presso Sapienza Università di Roma, è Autrice del libro “Stop alla violenza a danno degli operatori della salute. Prevenire e gestire la violenza sul lavoro”, pubblicato dalla Società Editrice Universo ad Ottobre 2020. Il libro, che vede la prefazione del Dr. Filippo Anelli, Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici-Chirurghi ed Odontoiatri (FNOMCeO) e la postfazione del professor Giuseppe La Torre, Docente di Medicina del Lavoro, Sapienza Università di Roma, è dedicato a tutti gli operatori sanitari, agli amministratori e ai comuni cittadini. Nel testo l’Autrice affronta il fenomeno della violenza sul lavoro, chiarendo i significati dei termini aggressività, aggressione e violenza sul lavoro, le diverse forme di violenza, le teorie alla base del fenomeno, i fattori di rischio predittivi di violenza e di stress, con le linee guida e gli interventi da effettuare per prevenire e gestire la violenza sul lavoro, lo stress e le patologie psicologiche e psichiatriche correlate.  Infatti nella ricerca che la Dr.ssa Cannavò ha condotto in un Dipartimento di Emergenza di un ospedale romano è stata confermata la diffusione della violenza e la presenza di conseguenze sul  benessere e sulla salute mentale del personale sanitario e sociale. La violenza è sempre un trauma, anche nei casi di violenza psicologica, e molti operatori sanitari hanno dichiarato di ricorrere all’uso di psicofarmaci, soprattutto benzodiazepine ed antidepressivi, per sedare la loro ansia e la loro depressione, senza alcuna prescrizione medica da parte di uno specialista in psichiatria e l’associazione con il necessario percorso psicoterapeutico. Purtroppo ancora oggi c’è un pesante stigma sociale nei confronti delle malattie mentali ed i cittadini in generale, e gli operatori sanitari in particolare, hanno spesso timore e vergogna di rivolgersi agli psichiatri, considerati i “medici dei matti”. Ma l’assunzione degli psicofarmaci in assenza di una diagnosi precisa e di un percorso specialistico con terapie farmacologiche e psicoterapeutiche appropriate, rappresenta un serio pericolo per gli operatori, a rischio di cronicizzare il loro malessere, oltre che una grave minaccia per i Cittadini. La Dr. ssa Cannavò, alla luce dei risultati ottenuti, sottolinea che la violenza è il più importante fattore predittivo di disturbi psicologici e psichiatrici come lo stress, il burnout, il disturbo da stress post-traumatico, i disturbi d’ansia ed i disturbi depressivi e propone, dunque, un modello di intervento integrato e multidimensionale, che agisca sulla prevenzione e gestione della violenza e dello stress correlato.

La violenza sul lavoro, quindi, non è solo un problema di sicurezza, ma soprattutto di salute degli operatori sanitari.

Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro che si celebra il 28 Aprile, ha invitato tutti i Governi, le organizzazioni dei datori di lavoro e i sindacati, nonché la comunità globale ad adottare misure urgenti per rafforzare le capacità delle Nazioni di proteggere la salute sul lavoro e la sicurezza degli operatori sanitari. In Appendice l’Autrice descrive la proposta di legge contro la violenza a danno degli operatori sanitari, che ha presentato alla Camera dei Deputati nel 2018 e in Audizione in Commissione Giustizia e Affari Sociali della Camera nel 2020. Tra i punti principali l’istituzione di una Giornata Nazionale “No alla violenza contro il personale sanitario”, l’istituzione di Registri specifici per favorire la segnalazione delle diverse tipologie di violenza da parte dei lavoratori, il riconoscimento dello status di pubblico ufficiale agli operatori sanitari, una formazione obbligatoria sulla violenza nei luoghi di lavoro, l’inserimento del rischio di molestie e di violenza nei luoghi di lavoro nel D.Lgs. n. 81/2008 e nel Documento annuale di valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro (DVR), l’istituzione di un codice dedicato ai pazienti a rischio di violenza, la costituzione di parte civile da parte delle Aziende e la garanzia di una tutela legale.

Ma  soprattutto la garanzia di una tutela sanitaria mediante:

  • La valutazione del rischio di violenza, della presenza di stress e di disturbi psicologici/psichiatrici nei lavoratori da parte dei medici del lavoro durante lo screening periodico;
  • l’istituzione di sportelli d’ascolto e di centri specialistici dedicati alla prevenzione, alla cura ed al reinserimento lavorativodegli operatorivittime di violenza;
  • la valutazione del danno psicofisico causato dalle aggressioni e il riconoscimento di un risarcimento, con la stipulazione di una polizza sanitaria ad hoc.

Infatti se è importante tutelare la sicurezza degli operatori sanitari e sociali, è urgente intervenire soprattutto sul loro benessere e sulla loro salute mentale.

Nel Regno Unito, in Canada, in Spagna, negli Stati Uniti e di recente in Francia sono state istituite le cliniche psichiatriche dedicate esclusivamente alla salute mentale dei professionisti del settore sanitario, che sempre più spesso devono combattere contro stress, demansionamento e burnout. Invece in Italia non esistono cliniche psichiatriche dedicate alla salute degli operatori sanitari e sociali. Evidentemente lo stigma nei confronti della malattia mentale è ancora molto forte ed è dunque molto elevato il rischio che chi ha bisogno di cure psichiatriche ricorra alle “terapie fai da te” con l’assunzione di psicofarmaci senza nessun controllo psichiatrico, così come spesso accade agli operatori sanitari. Se vogliamo evitare che gli operatori della salute diventino “i nuovi pazienti”, bisogna investire nella promozione del loro benessere e della loro salute mentale. Come ha dichiarato l’Organizzazione Mondiale della Sanità:  *“Non c’è salute senza salute mentale”, intesa come uno stato di benessere in cui l’individuo realizza le proprie capacità, riesce a far fronte alle normali tensioni della vita, sa lavorare in modo produttivo e fruttuoso ed è in grado di dare un contributo alla comunità in cui vive” (OMS, 2001). Sono allegati al libro il Documento di indirizzo della Regione Lazio sulla prevenzione e la gestione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari e la Legge Antiviolenza del 14 Agosto 2020, n. 113, pubblicata sulla G.U. Serie Generale n. 224 del 09.09.2020 “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni”, entrata in vigore il 24.09.2020.La Legge, il cui iter parlamentare viene descritto in dettaglio, ha il merito di aver istituito un Osservatorio sulla sicurezza, di aver sancito l’aggravamento delle pene per gli aggressori e istituito una Giornata Nazionale per dire “No alla violenza a danno degli operatori sanitari e socio-sanitari”, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica ad una cultura di condanna di ogni forma di violenza.  Questa legge è sicuramente un segnale importante per tutelare la sicurezza degli operatori sanitari e sociali e degli stessi pazienti. Tuttavia è solo il primo passo. È necessario, infatti, portare avanti una battaglia a livello legislativo per colmare le lacune dell’attuale legge e garantire ai medici e ai professionisti sanitari e sociali una piena tutela legale e sanitaria.

Sono stati realizzati un’indagine e un questionario sul fenomeno della violenza a danno degli operatori della salute in collaborazione con Sapienza, Università di Roma e la SIMG (Società Italiana di Medicina Generale) per conoscere la situazione durante l’emergenza Covid-19 e le conseguenze  sulla salute del personale sanitario.

Di seguito il link per accedere al questionario:

https://forms.gle/hj8xVah64fRMpq3z5