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DALL’UMBRIA GESENU SPRINTA CON IL VERDE

di Giosetta Ciuffa

Sempre di più negli ultimi anni ci si è resi conto che se “nessuno è un’isola”, tantomeno lo sono le aziende. E quelle che si sentono parte di un tutto colgono l’occasione per volgere i loro sforzi verso la sostenibilità, un comportamento ormai imprescindibile che, passati i primi blandi tentativi di “greenwashing” da parte di chi ha solo cavalcato una tendenza, è ormai assodato che dovrebbe essere uno stile di vita, assistito anche da politiche mirate.

Non si può più, insomma, ragionare a compartimenti stagni se si vuole operare secondo una strategia destinata a salvaguardare le generazioni future dai rischi del cambiamento climatico. Qualcosa nuovamente sembra muoversi mediante l’istituzione del ministero della “transizione ecologica” ma il concetto resta di certo valido anche a livello di impresa: non si può pensare di trarre giustamente profitto da un’attività senza ragionare in maniera complementare con la realtà circostante. E se l’accusa è spesso del vuoto a livello governativo (a causa del quale manca una programmazione che traghetti l’Italia verso un’oculata e virtuosa “green economy”), localmente si portano avanti iniziative che lasciano il segno nella vita delle imprese e delle loro comunità di riferimento. Così il Gruppo umbro Gesenu ha da tempo iniziato nei confronti di cittadini e stakeholders un percorso di attenzione testimoniato dalla pubblicazione del Bilancio di sostenibilità, inaugurando un modello di business socialmente responsabile vòlto a convertirsi da società di gestione dei servizi di nettezza urbana (questo infatti l’acronimo) a gruppo leader nella protezione ambientale. E, mediante la recente creazione di Gesenu Energia, da monoutility a multiutility attiva anche nella distribuzione del gas per utenze residenziali e non.

I numeri più significativi del Bilancio di sostenibilità 2019, che Gesenu ha presentato alla fine dello scorso anno: un valore economico generato di 80,79 milioni; un valore medio di raccolta differenziata del 70,33%; 588 dipendenti di cui il 91% con contratti a tempo indeterminato; 7.189 ore di formazione; 330mila cittadini ai quali si erogano servizi nei comuni di Perugia, Bettona, Bastia Umbra, Todi, Torgiano, Lisciano Niccone, Umbertide, Gubbio, Fiumicino, Capranica e Sutri; 134.340 tonnellate annue di rifiuti trattati; 6.771 giga joule di energia prodotta da fonti rinnovabili. Dati confermati anche dal rapporto di Legambiente sulle performance ambientali: la raccolta differenziata a Perugia dal 64,50% è salita al 70% scalando 12 posizioni nella graduatoria  nazionali e situandosi in 30esima, il secondo migliore capoluogo di regione dopo Trento.

Azienda capofila impegnata in questa transizione ecologica è Gesenu, costituita nel 1980, società per azioni  a capitale misto pubblico e privato tra Paoletti Ecologia (55%) del Gruppo Paoletti, entrato nella compagine societaria nel 2016, e Comune di Perugia (45%): esempio di prima società mista italiana, all’epoca con SORAIN Cecchini.

Inizialmente Gesenu opera nella gestione dei rifiuti e, pertanto, nel 1984 realizza la discarica di Pietramelina, chiusa ai conferimenti trent’anni dopo. Nel 1999 apre quattro isole ecologiche a Perugia, oggi centri di raccolta comunali. Nel 2000 inaugura l’impianto di selezione per il riciclaggio di Ponte Rio. Nel 2019 avvia i lavori di adeguamento dell’intero polo impiantistico di selezione, valorizzazione del multimateriale, depurazione e delle piattaforme di stoccaggio. L’attività cambia e si evolve secondo lo spirito dei tempi e Gesenu con lei, arrivando alla decisione di comunicare i risultati sociali, ambientali ed economici mediante il Bilancio di sostenibilità che, alla sua seconda edizione, inserisce gli obiettivi promossi dall’Onu con l’Agenda 2030. È infatti riportato quanto l’azienda può fare per contribuire al raggiungimento di ogni Sustainable Development Goals – Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg), a partire da “best practices” realizzabili già sul luogo di lavoro, come nel caso dell’obiettivo 3 su salute e benessere, che promuove la conformità alle normative ambientali – ottenuta già nel 2008 con la certificazione secondo lo standard UNI EN ISO 14001- o dell’Sdg 7 riguardante un’energia pulita e accessibile, che implica l’uso di fonti rinnovabili.

A tal proposito, poiché grande utilizzatrice di energia elettrica, Gesenu a Pietramelina provvede al recupero energetico del biogas da discarica e l’energia così generata viene consumata dall’impianto stesso o ceduta a tariffa omnicomprensiva alla rete di distribuzione. Nel 2019 per circa 1.738 MWh di energia prodotta il biogas trattato è stato di oltre 1.642 tonnellate e l’energia elettrica autoconsumata di 633 MWh, coprendo intorno al 63% del consumo totale. Dal 2008, inoltre, sulla copertura dell’impianto di compostaggio è installato un impianto fotovoltaico con una potenza di 145 kWp la cui produzione 2019 è stata di 142,585 MWh, equivalente al 14,2% del consumo totale del sito. Una crescente attenzione nei confronti dell’ecosostenibilità, quindi, e a parziale compensazione dell’impatto ambientale non solo si ricorre alle rinnovabili ma progressivamente si va sostituendo il parco mezzi con quelli a metano (obiettivo 13, lotta contro il cambiamento climatico): nel 2019 si contano infatti 11 mezzi in meno alimentati a benzina a fronte di 38 in più funzionanti a metano.

Altro semplice gesto più alla portata di tutti è la dotazione da parte dell’azienda di borracce termiche ai dipendenti e, grazie alla collaborazione con Umbra Acque, l’installazione di più fontanelle di acqua potabile, iniziativa per sensibilizzare sul tema sempre più preponderante delle microplastiche, come tra l’altro richiede il SDG 12 su consumo e produzione responsabili.

Pratiche più responsabili vanno non solo portate avanti ma anche condivise, perché i benefici vengano raccolti da tutti e cittadini, aziende, enti locali siano parte di un processo di circolarità con ricadute positive sul territorio, come prescrive il quarto obiettivo Onu sull’istruzione inclusiva e di qualità a tutela delle future generazioni. Il Gruppo ha perciò dato vita a Gesenu Lab, a fini di divulgazione scientifica sui temi della sostenibilità, dell’economia circolare e della gestione dei rifiuti, per promuovere buone pratiche ed eventi formativi aperti a chiunque sia interessato. Un ventaglio che va dalle visite negli impianti e educational a incontri, seminari, partecipazioni a fiere e festival finché è stato possibile, per comunicare l’importanza di una corretta gestione dei rifiuti e di quanto sia importante coltivare una lungimiranza in merito a questi temi, coinvolgendo scuole, condomìni, associazioni territoriali, per ottenere un ambiente migliore con la collaborazione dei cittadini i quali spesso vorrebbero e potrebbero attuare comportamenti esemplari ma non li conoscono nemmeno.