
Cambiamento climatico e gestione dell’acqua: strategie e investimenti al centro del convegno in Campidoglio
Il tema della gestione sostenibile delle risorse idriche è stato al centro del convegno “Acque, le priorità del recupero e del riuso”, tenutosi oggi in Campidoglio. L’evento ha visto la partecipazione di numerosi esperti, amministratori pubblici e rappresentanti del settore, tra cui il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che ha aperto i lavori, e le assessore Ornella Segnalini (Lavori Pubblici) e Sabrina Alfonsi (Ambiente). Presenti anche Marco Casini, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino, Luca Lucentini, Direttore del Centro Nazionale Sicurezza delle Acque dell’Istituto Superiore di Sanità, Claudio Cosentino, Presidente di Acea Ato2, Bruno Manzi, Presidente di Ama, Lorenza Di Carlo, Responsabile Sostenibilità di Atac, e Massimiliano Ricci, Direttore Generale di Unindustria, oltre a rappresentanti di ISPRA, Consorzi di Bonifica e della Città Metropolitana.
L’incontro ha preso spunto dalla prima Strategia di Adattamento Climatico di Roma, approvata il 14 gennaio scorso dall’Assemblea Capitolina, delineando le azioni necessarie per fronteggiare l’innalzamento delle temperature globali e garantire la sicurezza di cittadini, spazi pubblici e infrastrutture.
L’impegno di Roma Capitale nella gestione dell’acqua
“Roma Capitale prosegue il suo impegno per affrontare una delle sfide più urgenti del nostro tempo: l’adattamento climatico e la gestione sostenibile delle risorse idriche“, ha dichiarato il Sindaco Gualtieri. “L’acqua è una risorsa sempre più preziosa e il nostro territorio è già esposto a fenomeni estremi. Per questo motivo, stiamo investendo senza precedenti nella riduzione delle perdite della rete idrica e nel recupero e riuso delle acque, trasformando Roma in un laboratorio di innovazione in questo ambito“.
L’Assessora ai Lavori Pubblici, Ornella Segnalini, ha evidenziato i fondi disponibili per la capitale: “La città dispone di 2,6 miliardi di euro nei prossimi sei anni, grazie a risorse di Roma Capitale, Acea e Governo. Gli interventi principali riguardano la riduzione degli allagamenti, il rafforzamento dell’approvvigionamento idrico con la seconda galleria del Peschiera e il contenimento delle perdite nella rete. Solo nell’ultimo anno, abbiamo risparmiato acqua sufficiente per una città di 100.000 abitanti e puntiamo a migliorare ulteriormente questa efficienza“.
Un nuovo modello di gestione idrica
“La nostra amministrazione ha sviluppato un modello di gestione delle risorse idriche basato su recupero, riuso e riutilizzo“, ha spiegato l’Assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi. “L’acqua non è una risorsa infinita e dobbiamo coinvolgere i cittadini in un uso più consapevole. Già oggi, grazie alla collaborazione con ISPRA, monitoriamo la rete dei pozzi e delle falde sotterranee, risorse preziose per irrigare parchi e giardini. Nei nostri progetti, come il Parco di Corviale, adottiamo soluzioni sostenibili come il rain garden, basato sul recupero dell’acqua piovana“.
Il convegno ha sottolineato l’urgenza di strategie concrete per far fronte ai lunghi periodi di siccità alternati a piogge intense e alluvioni. Acea ha già ottenuto risultati significativi, riducendo le perdite della rete idrica al 27%, rispetto a una media nazionale del 41%, grazie a interventi di ammodernamento e digitalizzazione. Inoltre, sono in corso i lavori di raddoppio dell’acquedotto del Peschiera con un investimento di 1,2 miliardi di euro, mentre si stanno completando opere infrastrutturali attese da anni in molte periferie.
Le nuove sfide: recupero e riuso delle acque
Uno degli obiettivi prioritari è ridurre il consumo di acqua potabile utilizzando risorse alternative. A Roma, nel 2024, sono stati consumati 261 milioni di metri cubi d’acqua per usi residenziali, industriali, agricoli e artigianali. Nello stesso periodo, i depuratori gestiti da Acea Ato2 hanno trattato oltre 488 milioni di metri cubi d’acqua, dimostrando il potenziale del riutilizzo delle acque depurate.
L’amministrazione capitolina punta ad accelerare il riuso delle acque coinvolgendo istituzioni e imprese. Tra le iniziative previste, figurano il riciclo delle acque dei depuratori per lavaggio strade, irrigazione di parchi e giardini, e usi industriali. Si sta valutando anche il potenziale recupero delle acque provenienti dalle storiche fontanelle romane, i “nasoni”, per ridurre gli sprechi.
“La gestione delle acque è oggi uno dei più importanti laboratori di innovazione ambientale“, ha sottolineato Gualtieri. “Roma vuole essere protagonista in questa sfida con nuovi progetti già avviati da Acea, con investimenti di circa 15 milioni di euro per il riutilizzo delle acque depurate in agricoltura, industria e usi civili. Inoltre, collaboreremo con Ama e Atac per l’impiego di acque recuperate nei loro mezzi e impianti“.
Il Dipartimento Ambiente di Roma Capitale e ISPRA stanno ampliando il monitoraggio dei pozzi nei parchi, con l’obiettivo di rafforzare i progetti di forestazione urbana e contrastare gli effetti delle ondate di calore estive. L’integrazione tra grandi opere infrastrutturali e iniziative diffuse di sensibilizzazione rappresenta il pilastro della strategia romana per la sostenibilità idrica.