
Mese della prevenzione del tumore al colon-retto: in Italia adesione media allo screening ferma al 34%. I dati allarmanti dalla survey di AIGO
Marzo, mese europeo della prevenzione del tumore del colon-retto, porta con sé dati preoccupanti sulla partecipazione degli italiani ai programmi di screening gratuiti. Secondo una survey condotta dall’Associazione Italiana dei Gastroenterologi ed Endoscopisti Digestivi Ospedalieri (AIGO), l’adesione media nazionale è del 34,1%, con forti disparità territoriali.
Se in Friuli-Venezia Giulia si raggiunge il 55% e in Valle d’Aosta addirittura il 66,7%, in Calabria la partecipazione crolla al 7,8%, evidenziando un profondo divario nord-sud.
I dati emersi dallo studio AIGO: adesione ancora troppo bassa
L’indagine di AIGO, realizzata nel primo trimestre del 2024 su dati del 2022, ha coinvolto 60 centri italiani per analizzare l’efficacia dello screening di primo e secondo livello. L’obiettivo era individuare i fattori che favoriscono o ostacolano la partecipazione alla prevenzione del tumore del colon-retto.
Patologia che colpisce ogni anno oltre 48.000 persone in Italia ed è il secondo tumore più diffuso negli uomini (dopo il cancro ai polmoni) e nelle donne (dopo quello al seno).
Le regioni che registrano risultati inferiori alla media nazionale includono Sardegna, Liguria, Trentino-Alto Adige, Piemonte, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia, evidenziando la necessità di una strategia più efficace per incrementare l’adesione allo screening.
Come aumentare l’adesione agli screening?
AIGO sottolinea come fattori determinanti siano la durata e l’efficacia dei programmi di screening. Esperienze regionali mostrano che una struttura organizzata, con risorse adeguate e personale specializzato, può portare a una crescita progressiva della partecipazione nel tempo. Dopo 15 anni di campagne mirate e aggiornamenti costanti, si possono ottenere risultati significativamente migliori.
Un altro elemento chiave è l’uso di piattaforme digitali dedicate, che rendano più semplice e trasparente l’intero percorso: dalla ricezione della lettera d’invito, al ritiro e riconsegna del kit per il test del sangue occulto fecale, fino alla gestione degli esami di approfondimento in caso di positività.
Anche le farmacie hanno un ruolo importante nella prevenzione
Un aspetto rilevante emerso dallo studio è l’importanza delle farmacie come punto di riferimento per la distribuzione e la raccolta dei kit per lo screening. La loro capillarità sul territorio e la facilità di accesso ai cittadini rappresentano un’opportunità per migliorare la copertura e l’efficacia della prevenzione.
Le prospettive future: il commento di AIGO
Il Dottor Marco Soncini, Past President di AIGO, evidenzia la necessità di un cambio di rotta: “Sulla base delle evidenze emerse dalla survey, la nostra associazione si impegnerà a proporre un nuovo modello organizzativo ai decisori a livello regionale. L’obiettivo è migliorare sempre di più il processo e la prevenzione attraverso questo strumento di sanità pubblica ancora sottoutilizzato dai cittadini”.
In un contesto in cui il tumore del colon-retto continua a rappresentare una delle principali cause di mortalità oncologica, investire su una maggiore sensibilizzazione e accessibilità ai programmi di screening è una priorità imprescindibile per la sanità pubblica italiana.
Annachiara Albanese