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IL FUTURO DELLA SANITÀ ITALIANA

Antonio Magi

Ecco come costruire un sistema sanitario equo, sostenibile e in grado di affrontare le sfide del futuro


di Antonio Magi

La sanità italiana si trova a un crocevia cruciale, tra le sfide poste dai cambiamenti demografici, l’innovazione tecnologica e le crescenti aspettative dei cittadini. Un elemento chiave di questa trasformazione è rappresentato dal potenziamento della sanità territoriale e dall’interazione ospedale territorio senza mai dimenticare un moderno modello socio-sanitario.

Una spinta significativa verso il rinnovamento della sanità italiana è stata impressa dai decreti ministeriali DM 70 e DM 77, che ridefiniscono gli standard qualitativi, strutturali e organizzativi dell’assistenza sanitaria. Il DM 70/2015, noto anche come decreto sugli standard ospedalieri, ha introdotto criteri specifici per la riorganizzazione delle strutture ospedaliere, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e la qualità delle cure. Tra le principali novità:

  • La classificazione degli ospedali in base alla complessità delle prestazioni fornite (hub e spoke).
  • La razionalizzazione delle strutture, con la chiusura o riconversione di piccoli ospedali non sostenibili.
  • L’introduzione di criteri minimi di qualità, come la presenza di unità operative complesse e di specifiche competenze multidisciplinari.

Il DM 77/2022

Il DM 77/2022, invece, rappresenta un pilastro per l’assistenza territoriale, promuovendo un modello di presa in carico più vicino al cittadino. Tra le innovazioni più rilevanti:

  • La creazione delle Case della Comunità, strutture integrate per l’erogazione di servizi sanitari e sociali.
  • L’istituzione degli Ospedali di Comunità, dedicati alla gestione di pazienti con bisogni assistenziali intermedi.
  • Il rafforzamento della rete di assistenza domiciliare e della telemedicina.

Questi due decreti rappresentano il tentativo di costruire un sistema sanitario più equilibrato tra ospedale e territorio, capace di rispondere in maniera maggiormente efficace ai bisogni della popolazione ma hanno bisogno di ingenti investimenti sul personale medico e sanitario attualmente fortemente carente. La sanità italiana si trova anche di fronte alla necessità di ridefinire il rapporto tra pubblico e privato.

Collaborazione pubblico – privato

Se da un lato il sistema pubblico è il garante dell’accesso universale alle cure, dall’altro il settore privato può svolgere un ruolo complementare, fornendo innovazione e capacità aggiuntive. Tuttavia, è fondamentale che questa collaborazione avvenga in un quadro di regole chiaro e trasparente, evitando disuguaglianze nell’accesso ai servizi. Tra le nuove prospettive, un tema centrale è la valorizzazione delle competenze dei professionisti sanitari, con un focus sulla formazione continua e sull’adozione di modelli organizzativi che favoriscano il lavoro in team. Inoltre, l’integrazione tra i diversi livelli assistenziali, sostenuta dalle tecnologie digitali, rappresenta una delle chiavi per garantire la sostenibilità del sistema.

L’introduzione dei nuovi Livelli essenziali di assistenza

Altra sfida l’introduzione dei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) che segnano una pietra miliare nella definizione delle prestazioni garantite ai cittadini dal Servizio sanitario nazionale (Ssn) attesi per oltre 15 anni e che introducono importanti novità, rispondendo alle esigenze di una società in evoluzione e alle nuove sfide epidemiologiche. Tra le novità:

  • Screening e prevenzione: sono stati ampliati i programmi di prevenzione, come quelli per il tumore al colon-retto, alla mammella e alla cervice uterina. Inoltre, è stata introdotta la vaccinazione gratuita contro il papilloma virus (HPV) anche per i ragazzi.
  • Malattie rare e croniche: è stato aggiornato l’elenco delle malattie rare esenti da ticket, includendo patologie in precedenza trascurate. Anche per le malattie croniche è stato ampliato l’elenco delle condizioni esenti.
  • Procreazione medicalmente assistita (Pma): i nuovi Lea garantiscono l’accesso alle tecniche di Pma, un passo in avanti significativo per le coppie con difficoltà riproduttive.
  • Cure palliative e terapia del dolore: sono state rafforzate le prestazioni per garantire una migliore qualità della vita ai pazienti terminali o affetti da dolore cronico.

Le difficoltà nell’attuazione

Nonostante l’importanza delle novità introdotte, l’attuazione dei nuovi Lea potrebbe incontrare diverse difficoltà. Tra queste spiccano:

  • Disomogeneità regionale: una delle principali criticità del Ssn è la variabilità nell’applicazione dei Lea tra le diverse regioni. Alcune aree del Paese faticano a garantire le prestazioni previste, creando disuguaglianze nell’accesso alle cure.
  • Risorse economiche: l’aggiornamento dei Lea ha comportato un aumento dei costi per il Ssn. Tuttavia, il finanziamento non sempre è stato adeguato, mettendo a rischio la sostenibilità di alcune prestazioni.
  • Formazione del personale sanitario: l’introduzione di nuove prestazioni richiede una formazione adeguata degli operatori sanitari, aspetto che non è sempre stato affrontato con la necessaria priorità.

Telemedicina e Intelligenza Artificiale al servizio della sanità

Per affrontare queste sfide, è fondamentale sfruttare il potenziale offerto dall’innovazione tecnologica e rivedere i modelli assistenziali. La telemedicina, a esempio, può rappresentare uno strumento cruciale per ridurre le disuguaglianze geografiche e migliorare l’accesso alle cure, soprattutto nelle aree rurali e periferiche. Inoltre, l’integrazione tra ospedale e territorio, un tema centrale nel dibattito attuale, è essenziale per garantire continuità assistenziale e una presa in carico efficace dei pazienti cronici.

Anche l’Intelligenza artificiale (Ia) sta rivoluzionando il panorama sanitario. Dai sistemi di supporto decisionale per i medici alla gestione predittiva delle malattie, l’Ia può contribuire a migliorare l’efficienza del Ssn e la qualità delle cure offerte. Il futuro della sanità italiana dipenderà quindi dalla capacità di superare le criticità attuali e di cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dai modelli organizzativi e dalla capacità di fare politiche sul personale efficaci.

Gli aspetti cruciali per affrontare le nuove sfide

Un aspetto cruciale sarà il monitoraggio e l’aggiornamento continuo dei Lea, per garantire che rispondano alle reali esigenze della popolazione e alle evoluzioni del contesto epidemiologico.

Inoltre, sarà fondamentale un maggiore coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni di pazienti nella definizione delle priorità sanitarie. Solo attraverso un approccio partecipativo condiviso tra istituzioni, professionisti e cittadini sarà possibile costruire un sistema sanitario equo, sostenibile e in grado di affrontare le sfide del futuro. I nuovi Lea, insieme alle riforme introdotte dal DM 70 e dal DM 77, rappresentano quindi una base solida su cui costruire il futuro della sanità italiana, ma è necessaria una visione strategica a lungo termine per garantire che il Ssn continui a essere un pilastro fondamentale del welfare italiano, capace di rispondere alle aspettative di salute e al benessere di tutti i cittadini.