di Pietro Romano
Non c’è governo. Non c’è monarca. Come nel passato recente non c’è stata neanche la Brexit a tenere. Gli italiani pensano al Regno Unito quasi come a un parente stretto. Sempre di più e oltre tutto con margini di miglioramento, perché i giovani sono maggiormente brit-entusiasti della media. Così come le donne e i laureati.
A “scoprirlo” l’indagine “Gli italiani e il Regno Unito”, condotta da Swg e giunta alla settima edizione, presentata alla residenza dell’ambasciatore del Regno Unito in Italia alla vigilia della 32esima edizione del Convegno di Pontignano, il più importante appuntamento nell’agenda anglo-italiana, organizzato dall’ambasciata britannica a Roma e dal British Council.
Dall’indagine si rileva che il Regno Unito è al quarto posto tra i Paesi che gli italiani sentono più vicini (i primi tre sono tutti mediterranei: Spagna, Francia e Grecia) e sale al terzo posto tra i giovani. Quasi la metà degli italiani ha un parente o un amico a Londra e dintorni e tra di loro tre su quattro assicurano che gli espatriati parlano bene della propria esperienza.
Più di un italiano su due è stato oltre Manica negli ultimi cinque anni e l’85% di loro vorrebbe tornarci. L’attrazione turistica del Regno Unito è altissima (per nove italiani su dieci) pari alla propensione dei giovani a studiarci e anche a lavorarci nonostante il recente provvedimento del governo britannico di innalzare il reddito minimo per il rilascio del visto di lavoro. Una misura questa addirittura giudicata positiva, contrariamente alle previsioni, dal 45% degli intervistati in quanto aiuta a evitare l’applicazione di stipendi bassi e denota l’interesse del Paese ad attrarre dall’estero lavoratori qualificati e ben retribuiti.
L’introduzione di un’autorizzazione elettronica per entrare nel Regno Unito è considerata, anche in questo caso contrariamente alle previsioni, un ostacolo solo da un italiano su tre e addirittura da un giovane su quattro.
Il nuovo governo non cambierà i rapporti tra Roma e Londra e addirittura potrebbe migliorarli. Positivo è visto da otto italiani su dieci il mantenimento di relazioni strette e fruttuose del Regno Unito con l’Unione europea.
Sette italiani su dieci ritengono opportuno mantenere solidi i legami italo-britannici e il 65% del totale assicura che le posizioni dei due Paesi in politica estera siano compatibili.
Last but not least, tutt’altro, tre italiani su quattro dichiarano di seguire notizie e informazioni sulla Famiglia Reale britannica e oltre la metà dei partecipanti all’indagine ritiene che il regno di Carlo III sarà in continuità con quello della defunta regina Elisabetta II e potrà favorire un ulteriore avvicinamento tra Italia e Regno Unito.
I risultati dell’indagine hanno rallegrato l’ambasciatore del Regno Unito in Italia, Sir Edward Llewellyn. “In questo momento c’è uno slancio politico, economico, sociale nei rapporti tra i due Paesi davvero notevole, uno slancio che come ambasciata cerchiamo e cercheremo di rafforzare”, ha spiegato. Né le differenti coloriture politiche tra gli esecutivi hanno inciso negativamente. “Da quando si è insediato il nuovo governo a Londra – ha evidenziato l’ambasciatore – ben quindici ministri sono venuti in Italia e non solo per i G7. E una delle prime visite ufficiali in Europa del nuovo primo ministro ha avuto per destinazione proprio Roma”. Dopo essersi complimentato con l’organizzazione delle iniziative nell’ambito del G7 a presidenza italiana, l’ambasciatore ha sottolineato l’elevato livello dei partecipanti al Convegno di Pontignano “con presenze britanniche e italiane eccellenti, a dimostrazione dell’importanza che i due Paesi assegnano ai rapporti bilaterali”.