
di Pietro Romano
I dati ufficiali non sono ancora a disposizione ma gli ufficiosi fanno già registrare alcuni record per Mbda Italia, la costola nazionale del consorzio missilistico europeo, la forma più avanzata (e di successo) di difesa comune europea, nata nel 2001. Ad annunciarlo, in un incontro con i giornalisti, il numero uno Giovanni Soccodato, il manager affabile e concreto dal 2023 al timone di Mbda Italia.
Nel 2024 i ricavi di Mbda Italia hanno superato gli 800 milioni di euro. Gli ordini hanno sfiorato i tre miliardi, portando il portafoglio a più di 6 miliardi e mezzo. E gli addetti sono arrivati a 2200, grazie a 400 assunzioni. Giusto per fare qualche confronto: nel 2020 gli ordini erano a 350 milioni, il portafoglio a tre miliardi e i dipendenti arrivavano a malapena a 1400.
Il 2025 dovrebbe andare ancora meglio, con ricavi previsti al di là del miliardo di euro, sopra i livelli del 2023 e del 2022 quindi, ordini e portafoglio in ulteriore incremento e altre 300 assunzioni distribuite in tutti i siti italiani. Entro il 2029 sono previsti investimenti superiori ai 300 milioni ma è probabile che, per tenere dietro alla velocizzazione di produzione e consegne richiesta con insistenza dai clienti, saranno necessari investimenti aggiuntivi.
Proprio la velocizzazione di produzione e investimenti è un problema di Mbda nel suo insieme così come di tutta l’industria europea degli armamenti e dei sistemi di difesa. Una delle cause, la principale forse, è però a monte, vale a dire dei governi che devono pagare la fattura delle forze armate, clienti diretti dell’industria. Fino a qualche anno fa, infatti, all’industria erano tutti o quasi i governi, che privilegiavano altre spese, a chiedere di rallentare produzione e consegne (in modo da poter scadenzare le spese più a lungo) poi, dalla invasione dell’Ucraina, le priorità sono state invertite ed è partita la corsa in velocità. A Mbda hanno compiuto passi importanti per venire incontro alle nuove esigenze dei clienti. Nel 2024 il consorzio ha complessivamente prodotto un terzo in più di missili rispetto al 2023 e quest’anno, sempre rispetto a due anni fa, la produzione dovrebbe essere raddoppiata. In un missile, inoltre, la parte che spetta alla sub-fornitura vale il 60/70% del costo di produzione. La velocizzazione deve riguardare tutta la catena. E non è facile.
Soccodato ha spiegato che Mbda Italia sta già lavorando anche sulla catena di sub-fornitura coordinando con i fornitori gli investimenti e ampliandone il numero. In itinere invece è l’idea di acquisti comuni e di stoccaggio delle materie prime per evitare lo scotto di fiammate dei prezzi e di eventuali carenze. Quanto alla possibilità di utilizzare industrie del settore automobilistico a corto di commesse, se ci sarà, sarà limitata a livello di gruppo. I numeri dei due settori sono ben diversi e non è facile pensare di adattare sistemi così differenti.
Con 4,9 miliardi di ricavi e un portafoglio ordini di 37 miliardi, Mbda è il terzo gruppo missilistico mondiale. Le possibilità di crescita e di irrobustimento per il consorzio ci sono tutte. Il mercato missilistico mondiale vale potenzialmente 91 miliardi. E se il mercato domestico (Italia, Francia, Regno Unito, i tre membri del consorzio attraverso i loro campioni industriali Leonardo, Airbus e Bae Systems) rimane quello prevalente, sempre più cresce l’importanza degli altri Stati europei, dei Paesi del Golfo Persico (in particolare gli Emirati Arabi Uniti), dell’Asia, a cominciare da Singapore. A breve termine per Mbda c’è la possibilità che le logiche di ripartizione attuali possano adattarsi alle nuove necessità e ai nuovi, e molto più grandi, numeri. A medio termine si potrebbe arrivare a forme organiche di collaborazione con altri gruppi europei, come già fa a livello industriale Mbda Italia. Si spera però che non muti l’attuale governance di successo, che sui temi fondamentali prevede pari diritti di voto tra Airbus e Bae Systems (che posseggono il 37,5% delle quote) e Leonardo, che ne detiene il 25%. Evitando pericolose fughe in avanti e prevaricazioni.