
Allergie di primavera nei bambini: i consigli degli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Dai pollini alle punture di insetti: prevenzione e cure per proteggere i più piccoli
di Annachiara Albanese
Con l’arrivo della primavera, le allergie stagionali colpiscono un numero sempre maggiore di bambini, con sintomi che spaziano dalle riniti allergiche alle reazioni cutanee, fino ai casi più gravi di asma e shock anafilattico. I pollini e le punture di insetti rappresentano i principali fattori scatenanti di queste reazioni. «Le allergie primaverili possono influire significativamente sulla qualità della vita dei bambini, causando sintomi respiratori e cutanei che, se non trattati, possono peggiorare», spiega il professor Alessandro Giovanni Fiocchi, responsabile di allergologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
Nel 2024, quasi 500 bambini sono stati accolti al pronto soccorso dell’Ospedale per reazioni avverse alle punture di imenotteri, come api, vespe e calabroni. Per aiutare le famiglie a prevenire e gestire al meglio queste problematiche, gli esperti del Bambino Gesù forniscono un vademecum completo che spazia dai test diagnostici alle cure disponibili, fino alle misure di prevenzione più efficaci.
Allergia ai pollini: sintomi e prevenzione
Le allergie ai pollini rappresentano una delle patologie croniche più diffuse a livello globale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), tra il 10% e il 40% della popolazione mondiale soffre di allergie ai pollini, con una prevalenza che in Europa raggiunge il 40%. In Italia, circa 9 milioni di persone sviluppano ogni anno allergie respiratorie legate ai pollini, di cui 4 milioni necessitano di trattamenti specifici.
La diagnosi si basa sulla storia clinica del paziente e su test allergologici specifici, come il prick test. La diffusione dei pollini dipende dalle stagioni e dalle condizioni climatiche: a Roma, ad esempio, le graminacee impollinano tra marzo e luglio, mentre la parietaria ha picchi di fioritura tra febbraio-marzo e ottobre-novembre. A causa del riscaldamento globale, alcune piante hanno esteso il loro periodo di impollinazione, aumentando l’esposizione agli allergeni.
L’Italia dispone di una rete di monitoraggio degli allergeni aerodiffusi, gestita dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR di Bologna (Isac-CNR) e dall’Associazione Italiana di Aerobiologia, con circa 90 stazioni di rilevamento su tutto il territorio nazionale.
Come affrontare la rinite allergica, l’asma e la congiuntivite
La rinite allergica è una delle manifestazioni più comuni dell’allergia ai pollini e si presenta con starnuti frequenti, congestione nasale e prurito. Il trattamento prevede l’uso di antistaminici, che bloccano gli effetti dell’istamina riducendo i sintomi.
L’asma allergico è un’infiammazione cronica dei bronchi, che può provocare difficoltà respiratorie, respiro sibilante e tosse persistente. Nei casi più gravi, la terapia prevede l’uso di cortisonici inalatori e broncodilatatori a lunga durata d’azione.
La congiuntivite allergica può manifestarsi in diverse forme, spesso accompagnata da rinite. Il trattamento include antistaminici per via orale o topica, colliri stabilizzatori della membrana mastocitaria e, nei casi più gravi, corticosteroidi.

Allergia al veleno degli insetti: come intervenire
Durante i mesi estivi e autunnali, le punture di insetti pungitori come vespe, calabroni, bombi e api possono provocare reazioni allergiche. Sebbene la maggior parte delle punture provochi solo gonfiore e prurito localizzato, in alcuni casi possono scatenare reazioni gravi, con orticaria diffusa e, nei casi più severi, shock anafilattico.
«In caso di reazione allergica grave, la somministrazione tempestiva di adrenalina è la terapia salvavita», sottolinea il professor Fiocchi. È essenziale che i bambini a rischio portino sempre con sé un autoiniettore di adrenalina e che i genitori siano adeguatamente istruiti sul suo utilizzo. Per prevenire le punture, gli esperti consigliano di far indossare ai bambini indumenti a maniche lunghe, evitare profumi che attraggono gli insetti e applicare repellenti contenenti il 50% di dietiltoluamide. Inoltre, quando si mangia all’aperto, è importante coprire cibi e bevande zuccherate.
Nel caso di puntura, è fondamentale rimuovere immediatamente il pungiglione, applicare impacchi freddi e, se necessario, rivolgersi a un allergologo. Presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è attivo anche un Centro Antiveleni, disponibile 24 ore su 24 al numero 06 6859 3726.
Immunoterapia desensibilizzante: curare la causa e non solo i sintomi
L’immunoterapia desensibilizzante, conosciuta anche come “vaccino anti-allergico”, è l’unico trattamento in grado di ridurre il rischio di reazioni allergiche gravi. Consiste nella somministrazione controllata di dosi crescenti dell’allergene per un periodo di 3-5 anni, con benefici documentati su rinite e congiuntivite allergica, asma e ipersensibilità al veleno di imenotteri.
«Nei bambini con reazioni allergiche importanti, la vaccinazione specifica è essenziale per garantire una protezione efficace e sicura nel tempo. I vaccini antiallergici rappresentano oggi l’unica terapia in grado di educare il sistema immunitario, curando la causa dell’allergia e non solo i sintomi», conclude il professor Fiocchi.
La gestione corretta delle allergie infantili è efficace e può migliorare la qualità della vita dei bambini allergici e delle loro famiglie.