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LEONARDO: BAYKAR COME RHEINMETALL

droni militari leonardo baykar

Altro colpo di Leonardo che, senza inutili clamori, si prepara a rispondere con assoluta determinazione a giocare una partita da leader nel settore in rilancio dell’industria bellica europea leonardo baykar

di Luca Lippi

L’Italia (Leonardo) e la Turchia (Baykar), collaboreranno per la costruzione di droni in una formula che ricorda da vicino la joint venture paritetica recentemente siglata tra gli italiani e Rheinmetall per la produzione del nuovo carro armato Panther e del veicolo per la fanteria Lynx.

La prima azienda turca esportatrice di armi

Un memorandum di intesa è stato firmato il 6 marzo ultimo scorso tra Leonardo e Baykar. La società turca è specializzata in sistemi aerei senza pilota (UAV), robotica e intelligenza artificiale. È nota soprattutto per lo sviluppo e la produzione di droni militari, in particolare la serie Bayraktar TB2. È la prima azienda turca esportatrice di armi, con un valore di 1,7 miliardi di dollari nel 2023. Lo scorso anno, i droni TB2 e Akinci hanno rappresentato il 32 per cento delle esportazioni complessive del comparto della difesa turca.

L’accordo

Secondo quanto comunicato da Leonardo, l’accordo si basa sulle sinergie e complementarità industriali delle due aziende nel settore delle tecnologie per i velivoli senza equipaggio. La collaborazione (paritetica) sfrutterà i punti di forza di entrambe le società. In un momento in cui l’Europa discute di ingenti finanziamenti per la difesa, con il programma ReArm Europe, che prevede un budget di circa 800 miliardi di euro. Inoltre, si stima che nei prossimi dieci anni il mercato europeo dei droni possa valere circa 100 miliardi di dollari, un’opportunità che Leonardo e Baykar vogliono cogliere per posizionare i loro prodotti. Leonardo, in particolare, sfrutterà l’esperienza turca nella costruzione di droni da guerra, come il TB2, integrando il proprio know-how su sistemi elettronici, payload, intelligenza artificiale e altri ambiti tecnologici.

Baykar era già presente in Italia

L’azienda turca è già operativa in Italia dopo l’acquisto di Piaggio Aerospace. Mantiene l’operatività di Piaggio Aerospace avvalendosi della consolidata competenza delle maestranze italiane e negli stessi stabilimenti. L’amministrazione straordinaria da parte del Governo italiano che ha impedito l’evolversi della crisi in cassa integrazione e dismissione sanguinose, ha aggiornato la piattaforma P.180.

Dall’aggiornamento della piattaforma è nata l’integrazione al P.1HH HammerHead di Piaggio Aerospace che è un drone MALE (Medium Altitude Long Endurance) che opera fino a 13.700 metri di quota con oltre 16 ore di autonomia. Il sistema, basato presso la sede principale di Villanova d’Albenga, si distingue per il sofisticato sistema di controllo SkyISTAR di Selex ES, particolarmente efficace in missioni ISR (Intelligence Surveillance Reconnaissance).

Le implicazioni di una sinergia tra Italia e Turchia

La nuova sinergia tra Italia e Turchia dovrebbe posizionarsi strategicamente con piattaforme innovative, come già sta avvenendo con il drone Proteus. Sviluppato da Leonardo UK per la Royal Air Force, e con l’UCAV turco Kizilelma, possibile candidato al ruolo di drone gregario. In questo contesto, potrebbe inserirsi anche il progetto italiano Fenice, un elicottero sviluppato attorno ai nuovi concetti multi dominio.

Sebbene sia legittimo sollevare il tema delle carenze nel settore sanitario, va ricordato che l’Italia destina meno del 2 per cento del PIL alla difesa, sollevando interrogativi su eventuali sprechi in altri ambiti e sulla capacità di valutare con lungimiranza le dinamiche geopolitiche.