Home ORE12 Economia PARADOSSI: BCE TAGLIA E I RENDIMENTI SALGONO

PARADOSSI: BCE TAGLIA E I RENDIMENTI SALGONO

bandiera europa

La decima settimana dell’anno è stata ricca di spunti ma anche di contraddizioni. Quello che sta succedendo nei mercati europei, dopo il sesto taglio consecutivo dei tassi da parte della BCE, è che i rendimenti obbligazionari di stato salgono invece di scendere. E il differenziale dei tassi tra l’area Euro e l’area Dollaro si riduce

di Luca Lippi

Sale il BTP ma sale ancora di più il Bund tedesco. Perché, nonostante il taglio dei tassi, i rendimenti dei titoli decennali salgono? A cosa si deve questa anomalia?

Se è vero, come è vero, che la Banca Centrale Europea taglia i tassi per stimolare l’economia, è altrettanto vero che contestualmente al taglio dei tassi è sopravvenuta la decisione da parte della UE di un piano da 800 miliardi di euro per un progetto denominato “ReArm Europe. Una sorta di revisione e ampliamento della Difesa europea che, al netto di considerazioni di merito, dal punto di vista economico è un’iniezione di liquidità e stimolo forte, finanziato da debito “europeo”. Stesso meccanismo del PNRR, a tassi assai più vantaggiosi rispetto all’emissione di debito pubblico.

È NUOVO DEBITO

Questi nuovi 800 miliardi di Euro, per le agenzie di rating, è considerato nuovo debito a tutti gli effetti. Nella sostanza, se le agenzie di rating rilevano nuovo debito, automaticamente “impongono” il pagamento di tassi di interesse più elevati di quelli correnti. Questo è quello che sta succedendo e i rendimenti europei sono schizzati verso l’alto istantaneamente. Con una maggiore sintesi, chiedere soldi alla finanza, più di quelli che la stessa finanza ha deciso di accordare sulla base del merito creditizio, richiede il pagamento di un tasso di interessi maggiore.

PERCHE’ IL BUND SALE PIÙ DEI BTP

Parallelamente all’intesa del piano “ReArm Europe”, la Germania ha pianificato un piano per la ripresa economica interna da 500 miliardi di euro. Riassumendo: oltre gli 800 miliardi di euro di debito europeo ci sono anche 500 miliardi di debito tutto tedesco. Questo il motivo che innesca una spinta maggiore al Bund tedesco.

FACCIAMO DUE CONTI

Gli 800 miliardi di ReArm Europe, presumibilmente, andranno a Rheinmetall (azienda di armi da fuoco tedesca), Leonardo, Fincantieri…e tutto il loro indotto. Liquidità che fa aumentare le quotazioni in Borsa dei loro titoli.

I titoli del PMI Manifatturiero – quello che ha “affondato” l’economia europea a livello di PIL negli ultimi anni, particolarmente quello tedesco – sono in ripresa. Tanta liquidità fa da volano nell’economia reale, per questo motivo salgono le Borse e sale anche il valore della Moneta (Euro). La moneta non è solo espressione del differenziale dei tassi, motivazione per la quale avrebbe dovuto scendere l’Euro nei confronti del Dollaro. Ma è anche espressione delle economie sottostanti. Praticamente, con questa iniezione di liquidità l’economia europea non può che essere vista in forte ripresa.

IL CONTRAPPESO AMERICANO

Trump sta facendo molto per dimostrare l’attendibilità delle sue promesse elettorali. Tuttavia, alla continua emanazione di decreti presidenziali c’è un forte ridimensionamento da parte degli apparati statali. Stessa cosa per quanto riguarda la revisione della spesa pubblica che incontra l’opposizione delle parti sociali e dei Giudici. Una lotta tra il neopresidente e il “Deep State”, che crea confusione mandando in difficoltà i mercati e l’economia in generale. Basterebbe solo questo per far spostare gli investimenti sull’Europa (al momento) in attesa che la prima economia mondiale ritrovi la “serenità”.

CHI PAGHERA’ I NUOVI STIMOLI EUROPEI

In realtà, per essere precisi, la domanda corretta sarebbe: “chi pagherà gli interessi a coloro che presteranno i soldi all’UE e alla Germania”? A pagare saranno tutti i cittadini europei e in particolare i tedeschi, attraverso il prelievo fiscale.

Per quanto tempo? È piuttosto complicato da prevedere. Considerando la capacità di produrre redditività da un investimento mirato e ottimizzato nei processi produttivi, nel medio termine l’economia stessa dovrebbe essere in grado di avere un ritorno adeguato ad assicurare il rimborso di quanto chiesto alla finanza. Questa ipotesi è in assoluto quella più concreta perché, probabilmente, il “ReArm Europe” è solo una copertura giacché 27 Paesi con politiche estere autonome non potranno mai avere una Difesa comune e in ogni caso 800 miliardi sono una goccia nel mare per creare una deterrenza adeguata a eventuali attacchi extra-Ue.