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Uno studio rivela: per 1 italiano su 4 l’emergenza energetica è un problema futuro
In occasione della Giornata Nazionale del Risparmio Energetico del 16 febbraio, l’Osservatorio della Fondazione per la Sostenibilità Digitale ha diffuso i risultati della ricerca Sustainable Environment 2024: il rapporto degli italiani tra digitale, energia e ambiente. I dati mostrano che la consapevolezza sul risparmio energetico è ancora limitata: 1 italiano su 4 considera la questione un problema che dovranno affrontare le generazioni future, mentre solo 1 su 3 adotta comportamenti realmente sostenibili.
L’uso delle tecnologie digitali per l’efficienza energetica
Secondo lo studio, l’adozione di strumenti digitali per ridurre i consumi è ancora bassa, mettendo a rischio il raggiungimento degli obiettivi ambientali fissati dall’Unione Europea. Rispetto al 2023, si è registrato un calo nell’uso di elettrodomestici intelligenti, mentre solo il 6% degli italiani sfrutta appieno gli smart meter per il monitoraggio dei consumi.
Un divario tra grandi città e piccoli centri
L’analisi evidenzia un forte divario tra residenti nei grandi centri urbani e cittadini dei piccoli comuni sotto i 3.000 abitanti. Se l’81% degli italiani riconosce il potenziale delle tecnologie digitali per l’ottimizzazione energetica, nei piccoli centri la percentuale di chi utilizza impianti di riscaldamento programmabili è inferiore al 5%.
L’indagine evidenzia che il digital divide non è più solo una questione geografica Nord-Sud, ma riguarda soprattutto la differenza tra grandi città e piccoli centri. “Se non investiamo nella digitalizzazione dei piccoli centri, rischiamo di perdere la sfida della sostenibilità energetica”, conclude Epifani.
I dispositivi più utilizzati
Smart Meter: utilizzati solo dal 6% degli italiani nelle grandi città e dall’1% nei piccoli centri. Riscaldamento e climatizzazione programmabili: adottati dal 12% nei grandi centri, ma solo dal 4% nei piccoli. Elettrodomestici intelligenti: utilizzati dal 16% nelle città e dal 4% nei centri minori, in calo rispetto al 2023.
Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, sottolinea: “I dati mostrano che gli italiani hanno ancora una conoscenza superficiale degli strumenti digitali per l’efficienza energetica. È necessario un grande sforzo di formazione per aiutare i cittadini a comprendere i vantaggi e adottare soluzioni realmente sostenibili”.
Privacy: un freno all’innovazione?
Un altro aspetto emerso dallo studio è la preoccupazione sulla privacy nell’uso delle tecnologie smart home. Nei grandi centri, molti cittadini temono che l’uso di questi strumenti possa compromettere la sicurezza dei loro dati, mentre nei piccoli centri prevale un atteggiamento più rilassato, con maggiore disponibilità a condividere informazioni se utili ai servizi.
L’Italia è ancora lontana da un’adozione diffusa di tecnologie per il risparmio energetico. Serve maggiore consapevolezza e formazione per superare le barriere culturali e digitali che frenano la transizione ecologica.