La quotazione del Bitcoin, oggi (13/01/2025) è a 93.073,02 USD, ma ha superato più volte la quotazione di 100.00,00 USD. È troppo tardi per comprarlo o ci sono altre opportunità per speculare?
di Luca Lippi
Dal 2017 ad oggi, si è vista la quotazione della criptovaluta esplodere e poi crollare significativamente:
È evidente una ripetitività di pattern (schemi grafici, che nel trading permettono di definire i trend di un determinato asset) dove la quotazione più volte esplode per poi crollare significativamente. La ripetitività di questo movimento si manifesta come un ciclo che tende a ripetersi. Le ragioni che sono alla base di questi cicli del Bitcoin, banalmente, corrispondono a delle azioni precise.
L’Halving
L’Halving è il giorno in cui la quantità di nuovi bitcoin che vengono creati e immessi nel mercato viene dimezzata. L’ultimo Halving è avvenuto ad aprile 2024.
Avviene all’incirca ogni quattro anni, vengono minati, in media, lo 0,8 per cento di nuovi Bitcoin l’anno. Dunque, ipotizzando che la domanda di Bitcoin e tutti gli altri fattori restino costanti, al diminuire dell’offerta il prezzo dovrebbe crescere, e infatti dopo gli Halving il prezzo del Bitcoin è sempre cresciuto. Ovviamente gli Halving non sono l’unico fattore che influenza il prezzo del Bitcoin, tuttavia ne sottolinea il ciclo. Infatti guardando il primo grafico, si nota una bull run – nel mercato delle criptovalute è una fase rialzista –; la zona di bolla – il picco massimo –; il flash crash – si verifica quando il prezzo di un asset diminuisce rapidamente -; e infine c’è il consolidamento.
Ogni volta che c’è un Halving si verifica la sequenza “Bull Run/zona di bolla/Flash Crash e Consolidamento” e questa sequenza è un Pattern, piuttosto evidente oltretutto.
Arriveremo al punto dell’ultimo ciclo di Bitcoin?
Dipende da un fattore fondamentale, se il Bitcoin diventerà realmente un sistema di moneta elettronica e verrà utilizzato da tutti per comperare tutto, i cicli di Bull Run e Crash devono finire. Non esiste una “moneta” il cui valore oscilli con questa violenza!
La moneta deve avere un valore stabile, funzionare come unità di conto e misurazione del valore, ad oggi nessuno può avere la certezza che il Bitcoin raggiunga questo livello di diffusione, però non è da escludere. Se questo avverrà, e l’adozione del Bitcoin sia diffuso alle masse, i Pattern spariranno. Ad oggi, però, siamo ancora lontani da questa possibilità!
Tre step per una diffusione di massa del Bitcoin
I tre step necessari per arrivare a una diffusione di massa del Bitcoin dovrebbero essere: un numero sempre maggiore di aziende che adottano il Bitcoin seguendo l’esempio di MicroStrategy (ne abbiamo scritto in un articolo precedente). Una sempre maggiore adozione di Bitcoin nella finanza internazionale. Ultimo punto, ma non ultimo, vedere altre nazioni che seguono il modello di El Salvador dove il presidente ha addirittura dichiarato (nel 2021) il Bitcoin come valuta a corso legale.
L’annuncio di Trump di volere creare un accumulo di Bitcoin con funzione di riserva strategica è un segnale di apertura verso la diffusione di massa della criptovaluta. Ricordiamo che gli stati Uniti hanno un debito pubblico in rapidissima espansione, deficit elevati e inflazione che fatica ad arrivare al target del due per cento e un deficit commerciale in continuo peggioramento.
L’ultimo ciclo di bitcoin
Per poter parlare di ultimo ciclo del Bitcoin, deve succedere una cosa precisa. Allo stato dell’arte, il Bitcoin non è una moneta, le persone non usano la criptovaluta per fare le spese quotidiane, ma tendono a conservarlo. Questa consuetudine è una delle classiche dinamiche con cui si diffonde una moneta. È una dinamica che nella storia si è replicata.
Il caso Enrico VIII
Uno dei casi di studio, specie nelle facoltà di Economia svizzere – ma non posso escludere sia ignorata altrove – è quanto si verificò durante il regno di Enrico VIII in Inghilterra a inizio sedicesimo secolo. Il monarca per finanziare le spese militari e non solo, coniò nuove monete riducendo il contenuto di argento nella lega mantenendo il medesimo valore nominale della moneta. C’erano quindi in circolazione monete con diverso contenuto di argento ma stesso valore nominale. I sudditi, ovviamente, tendevano a conservare le vecchie monete con valore in argento esattamente equivalente al valore della moneta stessa e a spendere quelle con il medesimo valore ma inferiore contenuto di argento. Le monete “buone” venivano accantonate mentre le monete “cattive” erano le prime ad essere spese. Col tempo le persone persero fiducia nelle nuove monete e ne seguì una forte inflazione, fino ad abbandonare definitivamente l’utilizzo delle nuove monete coniate. Storicamente, quando avviene questo fenomeno, le persone tendono a utilizzare una moneta buona per gli scambi commerciali. Esattamente come succede oggi nei paesi in forte crisi – es il Venezuela – dove le transazioni commerciali avvengono esclusivamente in Dollari perché la moneta di stato perde valore troppo velocemente.
Perché il Bitcoin diventi a tutti gli effetti una moneta corrente, bisognerà arrivare a una situazione simile. Il momento chiave sarà quando il prezzo di beni e servizi, i salari e gli affitti, saranno denominati in Bitcoin. Questo potrebbe accadere perché nessuno vorrà avere più a che fare con Dollari ed Euro. È banale affermare che siamo lontanissimi da questa situazione, ma è utile esercitare realisticamente un caso per arrivare a capire a quale prezzo può arrivare il Bitcoin se dovesse seguire questo sviluppo. Questa ipotesi potrebbe indicare anche se fosse troppo tardi comperare Bitcoin adesso!
Powell: un investimento paragonabile all’oro
I valori a livello globale di tutti gli asset – parliamo di 900 mila miliardi di Dollari – sono i seguenti: 115 mila miliardi di Dollari sono le azioni; 330 mila miliardi di Dollari rappresentano l’immobiliare; 300 mila miliardi di Dollari è il valore complessivo delle obbligazioni circolanti; 120 mila miliardi di Dollari in monete; sei mila miliardi di Dollari nel settore automotive; sedici mila miliardi di Dollari in riserve Oro; diciotto mila miliardi di Dollari in oggetti d’arte e due mila miliardi di Dollari in Bitcoin. Il Bitcoin rappresenta circa lo 0,2 per cento di questa enorme massa di ricchezza, totalmente insignificante a livello globale. Bastano spostamenti esiziali da parte delle altre classi di investimento verso il Bitcoin per determinarne enormi cambiamenti di prezzo.
Consapevoli di quanto sopra, ma soprattutto consapevoli che ad oggi il Bitcoin non è considerabile una moneta, pur dando per scontato che il Bitcoin sta attraendo molto interesse, da molti considerato una classe di investimento paragonabile all’Oro visto l’interesse che catalizza come riserva di valore o bene rifugio seppure digitale (è quanto affermato da Powell, non proprio l’ultimo degli esperti in materia!). Accogliendo come dato di fatto quanto riconosciuto dallo stesso Governatore della Fed, se Bitcoin riuscisse ad attrarre la metà del capitale attratto dall’Oro, arrivando quindi a una capitalizzazione di mercato di 8 mila miliardi di Dollari. Essendo l’offerta di Bitcoin vicina allo zero, significa che il Bitcoin raggiungerebbe il prezzo di 400 mila Dollari per unità. Se invece raggiungesse la stessa capitalizzazione dell’Oro, arriveremmo a 800 mila Dollari per unità di moneta. Di fatto, eventualità non semplice, ma non così impossibile!
Investimento asimmetrico
Siamo nel campo della previsione, un campo che nel mondo degli investimenti è del tutto fine a sé stessa e di valore pari a zero. Tuttavia, mettere sul tavolo questa ipotesi è un’azione necessaria e sufficiente per comprendere il rischio nell’investire in Bitcoin. È decisamente un asset altamente volatile quindi molto rischioso. Tuttavia, se gestito bene e nelle giuste quantità può offrire ottimi risultati in un portafoglio ben bilanciato. È un investimento asimmetrico. In finanza quando si parla di investimento asimmetrico si intende valutare il rischio dell’investimento considerando le deviazioni negative e non quelle positive al rendimento medio. In estrema sintesi, si ragiona sul fatto che i guadagni potenziali sono maggiori delle possibili perdite. Importante è non fare grossi errori! Il Bitcoin può anche crollare a zero ma anche performare oltre il 100 per cento.
Secondo la teoria di MicroStrategy: il Bitcoin è Oro digitale, rappresenta lo 0,1 per cento della capitalizzazione mondiale, si prevede un aumento della capitalizzazione al 7 per cento e il raggiungimento di 13 milioni in 21 anni (fonte intervista CNBC). Questa cifra non è buttata a caso, Michael Saylor si aspetta che la somma degli asset mondiali quadruplichi nell’arco di vent’anni, e che Bitcoin arrivi a rappresentare non lo 0,2 per cento di oggi, ma il 7 per cento del totale. In questo caso il prezzo unitario arriverebbe a 13 milioni di Dollari nel 2045.