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Veith Symposium 2024, la chirurgia vascolare italiana protagonista a New York

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I nostri chirurghi portano innovazione e competenza internazionale ai vertici della sanità mondiale, al Veith Symposium

di Katrin Bove

Dal 19 al 22 novembre 2024, New York è stata il fulcro della chirurgia vascolare mondiale con la nuova edizione del Veith Symposium, evento di riferimento per l’aggiornamento scientifico e tecnico nel settore vascolare ed endovascolare. L’incontro ha riunito migliaia di specialisti, con sessioni dedicate alle più recenti innovazioni tecnologiche, alle strategie cliniche avanzate e alle prospettive future della disciplina.

Tra i protagonisti del prestigioso simposio, spiccano numerosi chirurghi italiani che hanno portato contributi di alto valore scientifico. Il prof. Nicola Mangialardi, il prof. Gianfranco Veraldi, la dott.ssa Sonia Ronckey, il prof. Santi Trimarchi, il prof. Giovanni Pratesi, la dott. ssa Marzia Lugli e il prof. Yamume Thomba, insieme ad altri stimati specialisti italiani, hanno rappresentato con orgoglio l’eccellenza del nostro Paese in un contesto di così alto profilo internazionale.

I temi centrali del Veith 2024

Il convegno si è concentrato su argomenti di grande attualità, come le tecniche mini-invasive per il trattamento delle patologie vascolari, l’impiego dell’intelligenza artificiale nell’imaging diagnostico e l’ottimizzazione dei dispositivi endovascolari di ultima generazione. Tra le sessioni più seguite vi sono state quelle dedicate agli aneurismi complessi, alle stenosi carotidee e alle nuove frontiere nel trattamento delle ischemie periferiche. La struttura del Veith, articolata in sessioni plenarie, workshop e tavole rotonde, ha permesso un confronto diretto tra specialisti, incentivando lo scambio di conoscenze ed esperienze pratiche.

La presenza italiana al Veith 2024

L’Italia, da sempre punto di riferimento nella chirurgia vascolare, ha visto una delegazione di rilievo contribuire a temi cruciali del simposio:

Sonia Ronkey, tra le poche donne relatrici presenti, ha portato un contributo sulla protesi per l’aorta toraco-addominale. Sottolineando l’importanza di una selezione adeguata dei pazienti.

Gian Franco Veraldi ha presentato uno studio multicentrico nell’ambito dei trattamenti degli aneurismi soprarenali, che è stato anche pubblicato sulla rivista scientifica JVS.

Nicola Mangialardi, noto per il suo contributo pionieristico nell’endovascolare, ha discusso l’evoluzione dei trattamenti per le terapie endovascolari dell’arco dell’aorta, ponendo l’accento sull’utilizzo di protesi di nuova generazione.

La significativa partecipazione italiana ha confermato il ruolo centrale del nostro Paese nel panorama internazionale della chirurgia vascolare. La combinazione di innovazione tecnologica e rigore scientifico espressa dai medici italiani ha catturato l’attenzione degli esperti presenti. Contribuendo a definire nuovi standard operativi e percorsi clinici per migliorare la qualità della vita dei pazienti.

L’importanza del Veith Symposium

Giunto alla sua 51a edizione, il Veith Symposium rappresenta un appuntamento imprescindibile per la comunità medico-scientifica. L’evento non solo promuove l’aggiornamento tecnico, ma stimola la collaborazione internazionale tra chirurghi, ricercatori e aziende del settore. Ponendo le basi per le innovazioni future. La presenza di professionisti italiani come, Mangialardi, Veraldi, Ronkey, non solo rafforza il prestigio del nostro Paese, ma contribuisce attivamente alla definizione delle nuove frontiere della chirurgia vascolare.

Convegni come il Veith Symposium dimostrano che la scienza e la cooperazione internazionale possono creare un futuro migliore per i pazienti di tutto il mondo. Promuovendo al tempo stesso il riconoscimento delle eccellenze mediche italiane.