Home Ricerca e Innovazione ITALIANI E DIGITALE: PAURA DI FAKE NEWS MA FIDUCIA NELL’AI

ITALIANI E DIGITALE: PAURA DI FAKE NEWS MA FIDUCIA NELL’AI

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È quanto emerge dal nuovo Rapporto della Fondazione per la Sostenibilità Digitale “Informazione tra AI, Fake News, Deep Fake”

di Annachiara Albanese

L’Osservatorio della Fondazione per la Sostenibilità Digitale ha pubblicato il nuovo Rapporto 2024 Informazione tra AI, Fake News, Deep Fake, che fotografa un’Italia sospesa tra preoccupazione e speranza nell’era dell’informazione digitale. L’indagine rivela come fenomeni quali fake news e deepfake siano percepiti come una minaccia crescente, ma evidenzia anche segnali di fiducia nei confronti dell’intelligenza artificiale (AI) e della sua capacità di migliorare la qualità dell’informazione.

Fake news: una sfida per la società

Secondo il rapporto, il 76% degli italiani considera le fake news una seria minaccia per la società. Nonostante ciò, il 24% degli intervistati ammette di verificare raramente o mai l’attendibilità delle fonti online. D’altro canto, il 27% dichiara di controllare sempre le informazioni, mentre il 49% lo fa abbastanza spesso.

La verifica delle fonti varia significativamente tra città e piccoli centri. Nei grandi centri urbani, il 36% degli intervistati verifica sempre le informazioni, mentre solo il 18% lo fa raramente o mai. Nei piccoli centri, invece, solo il 17% controlla costantemente le fonti, evidenziando un divario culturale e informativo.

La percezione delle proprie capacità nel riconoscere le fake news mostra un quadro complesso: il 33% degli italiani si ritiene poco o per nulla capace di distinguere notizie false, ma solo il 16% si considera molto capace. Tuttavia, quando si tratta di giudicare le competenze altrui, prevale il pessimismo: nei grandi centri, il 59% degli intervistati ritiene che la collettività sia incapace di riconoscere fake news, una percentuale che scende al 43% nei piccoli centri.

Deepfake: un rischio per la democrazia

La tecnologia deepfake, che permette di creare video falsi tramite intelligenza artificiale, è considerata un rischio significativo. Il 73% del campione vede i deepfake come una minaccia per la democrazia. Nei grandi centri, il 30% ritiene il fenomeno “molto rischioso”, mentre nei piccoli centri questa percentuale scende al 16%.

Il 40% degli intervistati dichiara di sentirsi poco o per nulla capace di identificare un deepfake, una percezione che cresce al 50% quando si giudicano le competenze collettive. Nei contesti urbani, il 59% considera la collettività incapace di riconoscere un deepfake, contro il 41% che esprime un giudizio negativo sulle proprie capacità. Nei piccoli centri, questa discrepanza è meno marcata, con il 42% che valuta negativamente le proprie capacità e il 50% quelle altrui.

Nonostante l’apparente vulnerabilità, tra il 9% e il 13% degli italiani esprime una fiducia elevata nella propria capacità di individuare un deepfake. Questo dato riflette una consapevolezza diffusa sulla complessità tecnologica di questi contenuti, sempre più difficili da distinguere dalla realtà.

Educazione digitale e sostenibilità

La diffusione di immagini manipolate tramite l’AI dimostra quanto sia semplice alterare la realtà per condizionare l’opinione pubblica. È ormai un fenomeno quotidiano incappare in contenuti falsi creati per screditare personaggi pubblici o influenzare elettori durante consultazioni politiche”, spiega Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale.

Epifani sottolinea l’importanza di un approccio integrato per affrontare queste sfide: educare i cittadini a riconoscere le fake news, investire in strumenti tecnologici di verifica e definire normative chiare sull’uso delle tecnologie deepfake. “L’obiettivo non è solo mitigare i rischi, ma anche promuovere una cultura digitale consapevole, in grado di affrontare le caratteristiche del sistema mediatico in cui viviamo”, conclude.

Fiducia nell’AI

Nonostante le preoccupazioni, il rapporto evidenzia segnali positivi: i cittadini più digitalizzati e sensibili alla sostenibilità dimostrano una maggiore consapevolezza del problema, con il 34% che considera i deepfake molto rischiosi. Al contempo, l’intelligenza artificiale è percepita come un alleato per migliorare l’affidabilità dell’informazione.

Il Rapporto 2024 sottolinea, infine, la necessità di colmare il divario digitale tra contesti urbani e rurali, promuovendo iniziative di educazione e alfabetizzazione digitale su tutto il territorio nazionale.