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PREVENZIONE E SALUTE SESSUALE NELLA TERZA ETÀ, IL CONVEGNO A MILANO

coppia di anziani terza età

A Milano un Convegno medico sulla prevenzione andrologica e le innovazioni terapeutiche per la salute sessuale nella Terza Età, con un focus particolare sulla disfunzione erettile

di Annachiara Albanese

Il benessere sessuale nella Terza Età è una questione cruciale per la qualità della vita di milioni di italiani. Oggi, il 23% della popolazione del Paese è over 65, e questa fascia demografica si trova spesso a confrontarsi con problematiche legate alla salute sessuale e alla preservazione dell’identità e dei rapporti di coppia. È proprio per rispondere a queste esigenze che la Società Italiana di Andrologia ha organizzato un convegno a Milano, presso l’Hotel Radisson Blu, il 12 e 13 dicembre.

L’evento riunirà urologi, andrologi, sessuologi, psicologi e operatori sanitari di tutta Italia per affrontare il tema della prevenzione della salute sessuale maschile, con un focus particolare sulla possibilità di preservare la funzione erettile nella Terza Età.

Disfunzione erettile: una patologia diffusa ma affrontabile

La disfunzione erettile (DE) è una condizione che colpisce circa il 50% degli uomini italiani sopra i 70 anni, come spiega il dottor Enrico Conti, specialista in Urologia e Andrologia: “Una delle domande più frequenti dei maschi della terza età è come prevenire i problemi legati alla disfunzione erettile, ovvero l’incapacità di raggiungere o mantenere un’erezione adeguata per il rapporto sessuale. Questa condizione, spesso trascurata, influisce profondamente sulla qualità della vita e sulla salute psicofisica degli uomini.”

Innovazioni terapeutiche per la salute sessuale: le onde d’urto

La letteratura scientifica evidenzia che il primo approccio alla disfunzione erettile è di tipo farmacologico, con l’utilizzo di farmaci orali o terapie iniettive. Tuttavia, molti pazienti non ottengono risultati soddisfacenti con queste soluzioni, soprattutto in presenza di patologie come il diabete o la vasculopatia. Tra le nuove frontiere terapeutiche, il dottor Conti sottolinea l’efficacia delle onde d’urto a bassa intensità (LI-SWT): “Questa terapia, basata sulla somministrazione di ultrasuoni, è particolarmente utile per pazienti con disfunzione erettile lieve o moderata, ma anche per diabetici e per coloro che necessitano di riabilitazione post-prostatectomia.” La procedura, che prevede cicli di trattamento di 6-12 sessioni, non comporta effetti collaterali significativi e si sta rivelando una soluzione promettente per migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Protesi peniene: una soluzione definitiva per casi complessi

Per le forme più gravi di disfunzione erettile, come quelle non rispondenti alle terapie farmacologiche, la tecnologia sanitaria offre un’innovazione risolutiva: le protesi peniene. Questi dispositivi, impiantati chirurgicamente, permettono una funzionalità erettile simile a quella naturale e garantiscono un elevato tasso di soddisfazione tra i pazienti.

Le protesi possono essere di due tipologie principali:

  • Semirigide: dispositivi semplici e sempre pronti all’uso.
  • Idrauliche: tecnologie avanzate che simulano l’erezione naturale, con la stessa sensibilità e capacità di orgasmo ed eiaculazione.

Nonostante la loro efficacia, la terapia protesica presenta alcune criticità legate al Servizio Sanitario Nazionale. Attualmente, le protesi peniene non sono incluse nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), e i rimborsi previsti dai DRG (Diagnosis-Related Group) sono inadeguati, penalizzando migliaia di pazienti. “A differenza delle protesi mammarie, pienamente rimborsate dal SSN dopo una mastectomia, le protesi peniene non sono ancora considerate un diritto per chi subisce una prostatectomia per tumore della prostata,” afferma il dottor Conti. “Questa disparità deve essere superata per garantire equità e dignità ai pazienti.”

Il tumore alla prostata e la disfunzione erettile

Il tumore alla prostata è la neoplasia maschile più diffusa in Italia, con circa 40.000 nuove diagnosi ogni anno. Di questi pazienti, circa 20.000 si sottopongono a prostatectomia radicale, un intervento che spesso porta a gravi problemi di disfunzione erettile. L’uso delle protesi peniene rappresenta una soluzione fondamentale per questi pazienti, consentendo loro di ritrovare una vita sessuale appagante e di mantenere un buon equilibrio psicologico e relazionale.

Prevenzione e sensibilizzazione: una sfida culturale

Nonostante i progressi della medicina, rimane una forte resistenza culturale alla prevenzione andrologica. Come sottolinea il dottor Conti:Solo il 10-20% degli uomini si sottopone a visite preventive, e 1 uomo su 8 non si è mai rivolto a un urologo. È essenziale promuovere una maggiore consapevolezza sull’importanza della salute sessuale, soprattutto nella Terza Età.”

Il convegno di Milano rappresenta un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica e stimolare il dibattito su questi temi, non solo da un punto di vista medico, ma anche sociale e politico.