CNA Pensionati: difendere il SSN come diritto universale. Presentato il report “Percezione e priorità del SSN”
di Annachiara Albanese
La sanità pubblica continua a rappresentare una priorità imprescindibile per il sistema di welfare italiano. Questo è il messaggio principale emerso dall’Assemblea Nazionale di CNA Pensionati, durante la quale è stato presentato il rapporto “Percezione e priorità del SSN”, un’analisi dettagliata sullo stato attuale del Servizio Sanitario Nazionale e sulle aspettative degli utenti.
Secondo quanto illustrato da Mario Pagani, Segretario di CNA Pensionati, il rapporto mette in luce dati che sottolineano un aspetto cruciale: gli italiani continuano a riconoscere il valore del SSN, ma ne percepiscono una progressiva erosione in termini di accessibilità ed efficienza. Questo scenario desta preoccupazione, soprattutto per le fasce più vulnerabili, come i pensionati, che dipendono in modo significativo dalla sanità pubblica.
“Il nostro compito,” ha spiegato Pagani, “è quello di rappresentare le esigenze dei pensionati e di fare pressione affinché la sanità pubblica rimanga un diritto universale. I dati del report ci confermano quanto sia urgente intervenire per garantire risposte concrete a chi ha più bisogno.”
Tra i temi affrontati dal rapporto, emerge una crescente disparità territoriale nella qualità e nell’accesso ai servizi sanitari, aggravata da lunghi tempi di attesa e dalla difficoltà di reperire personale medico. Pagani ha sottolineato come queste problematiche rischino di spingere molti utenti verso il settore privato, penalizzando ulteriormente il SSN.
I dati del rapporto: un sistema sanitario in difficoltà
Il rapporto “Percezione e priorità del SSN” evidenzia aspetti cruciali della situazione sanitaria in Italia, con focus su accessibilità, qualità e sostenibilità del SSN:
- Tempi di attesa elevati: Il 68% degli intervistati ha dichiarato di aver riscontrato tempi di attesa troppo lunghi per visite specialistiche e interventi. Questo problema è più accentuato nel Mezzogiorno, dove il 72% degli utenti segnala disagi maggiori rispetto al resto del Paese.
- Disparità territoriali: La qualità dei servizi varia significativamente da regione a regione. Ad esempio, mentre nelle regioni del Nord il 55% degli intervistati valuta positivamente il sistema sanitario, al Sud questa percentuale scende al 35%.
- Fuga verso il privato: Circa il 48% degli utenti ha dichiarato di essersi rivolto a strutture private per aggirare i tempi di attesa o per ottenere cure che il SSN non riusciva a garantire. Questo fenomeno rischia di alimentare un sistema sanitario “a due velocità”, penalizzando chi non può permettersi alternative private.
- Carenza di personale sanitario: Il 60% degli intervistati ha indicato che la mancanza di medici e infermieri rappresenta uno dei principali ostacoli all’efficienza del SSN. La crisi del personale è particolarmente sentita nelle strutture ospedaliere pubbliche, che faticano a competere con il settore privato in termini di retribuzioni e condizioni di lavoro.
- Età media della popolazione e aumento della domanda: Con il progressivo invecchiamento della popolazione italiana, la richiesta di servizi sanitari è in crescita. Gli over 65 rappresentano il 23% della popolazione totale, ma assorbono oltre il 40% della spesa sanitaria pubblica.
Le priorità per il futuro del SSN
Mario Pagani, presentando i risultati del report, ha sottolineato alcune proposte per affrontare queste sfide:
- Investimenti mirati nei territori più svantaggiati: Rafforzare le infrastrutture sanitarie e garantire una distribuzione equa delle risorse è fondamentale per ridurre le disparità territoriali. “La sanità deve essere uguale per tutti, da Nord a Sud,” ha dichiarato Pagani.
- Riduzione dei tempi di attesa: Il rapporto suggerisce l’introduzione di strumenti digitali per migliorare la gestione delle liste d’attesa, come piattaforme centralizzate per prenotazioni e monitoraggio delle disponibilità.
- Valorizzazione del personale sanitario: Incrementare le assunzioni e migliorare le condizioni lavorative per medici e infermieri sono passi essenziali per affrontare la carenza di personale e ridurre il turn-over verso il privato.
- Un focus sull’invecchiamento della popolazione: Sviluppare politiche di prevenzione e assistenza domiciliare per anziani, con un maggiore coinvolgimento dei medici di base e delle strutture locali.
La posizione di CNA Pensionati
Pagani ha ribadito l’importanza di mantenere il SSN come diritto universale, sottolineando che la sanità pubblica non deve essere penalizzata a favore del settore privato. “Dobbiamo lavorare affinché il sistema sanitario pubblico torni a essere un pilastro solido del welfare italiano. Questo significa non solo garantire l’accesso alle cure per tutti, ma anche rafforzare la fiducia degli utenti verso il SSN.”
Il rapporto, ha aggiunto Pagani, rappresenta un punto di partenza per dialogare con le istituzioni e proporre soluzioni concrete alle sfide emergenti.
L’evento “Sanità – Un diritto per tutti”
Il 5 dicembre 2024 si è svolta a Roma l’Assemblea Nazionale Pubblica organizzata da CNA Pensionati, un’occasione fondamentale per ribadire l’importanza della sanità pubblica come diritto universale. Ha visto la partecipazione di esperti, esponenti politici e rappresentanti del mondo associativo, impegnati in un dibattito costruttivo per analizzare lo stato attuale del Servizio Sanitario Nazionale e definire proposte per il futuro.
La sessione si è aperta con l’intervento di Giovanni Giungi, Presidente di CNA Pensionati, e ha ospitato relazioni tecniche di alto livello, come quella di Ludovico Cavallaro (CeRGAS – SDA Bocconi), che ha fornito un quadro aggiornato sulle tendenze della sanità in Italia. Tra i contributi più attesi, la presentazione dell’indagine “Percezione e priorità del SSN” condotta dal Centro Studi Tagliacarne, con gli interventi di Paolo Cortese e Mario Pagani.
Durante la tavola rotonda, moderata da Katrin Bove, Direttore Responsabile di Ore12 Sanità, si sono susseguiti interventi qualificati di figure istituzionali e associative, tra cui Elio Borgonovi (Presidente CeRGAS), Chiara Serpieri (Direttore Generale ASL VCO) e Marina Sereni, Responsabile Salute del Partito Democratico.
Otello Gregorini: “No alla sanità pubblica penalizzata a favore del privato”
A conclusione dei lavori, il Segretario Generale di CNA, Otello Gregorini, ha sintetizzato i numerosi contributi evidenziando il valore sociale e territoriale del sistema confederale. “Abbiamo attribuito a CNA Pensionati il compito di rappresentare il nostro sistema confederale sul versante della salute e della sanità. Un compito importantissimo, dall’alta valenza sociale. Perché le risposte che le istituzioni danno a noi, agli imprenditori, ai pensionati, sono risposte date a tutto il Paese.”
Gregorini ha poi posto l’accento sull’indissolubile legame tra artigianato, piccole imprese e territorio, sottolineando come la vitalità economica generata da queste realtà locali non possa essere trascurata. “Noi e il territorio siamo tutt’uno. Le nostre imprese generano marginalità e occupazione che rimane lì, mentre per le grandi imprese il territorio rappresenta solo una delle variabili.”
Tuttavia, il Segretario Generale ha espresso preoccupazione per il progressivo affievolirsi del ruolo delle piccole imprese negli ultimi anni. Per invertire questa tendenza, Gregorini ha lanciato un appello all’unità tra i rappresentanti del mondo artigianale e associativo. “Nella sanità, come su tutti i problemi reali, per contare di più dobbiamo trovare convergenza. Solo così potremo evitare che la sanità pubblica venga accantonata a favore di quella privata.”
Rafforzare la Sanità Pubblica
L’assemblea si è chiusa con un chiaro messaggio: la sanità pubblica deve essere difesa e rafforzata, rappresentando un pilastro del welfare italiano. CNA Pensionati continuerà a farsi portavoce delle esigenze dei pensionati e delle piccole imprese, promuovendo un dialogo costruttivo con le istituzioni. L’appello di Gregorini ribadisce l’urgenza di politiche che garantiscano equità e accesso universale ai servizi sanitari.