Tra incertezze globali e previsioni fuorvianti, come navigare i mercati e affrontare le turbolenze economiche senza farsi influenzare dal caos
di Luca Lippi
Siamo entrati nel quarto trimestre del 2024; scossoni, ritracciamenti, presunte bolle mai scoppiate e inutili previsioni catastrofiche sono già finite nel dimenticatoio. È una caratteristica del fantastico mondo finanziario, nessuno può prevedere il futuro e per questo motivo tutti lo fanno con estrema disinvoltura sapendo che “ieri”, in finanza è “passato remoto”. La guerra, invece, è l’emblema dell’incertezza, i mercati odiano l’incertezza. Quest’ultimi non fanno una valutazione morale o ideologica delle motivazioni o delle conseguenze, semplicemente considerano le guerre un “inciampo”, come dei piccioni che si posano su un campo da gioco durante lo svolgimento di una partita. Le turbolenze, provocate sui mercati dalla guerra, durano il tempo della guerra stessa, prima di tornare a giocare come se nulla fosse accaduto.Non sarà trattato nessun argomento che afferisca l’attività dei traders, non lo facciamo mai perché i traders autonomi sono una categoria di individui – alcuni particolarmente preparati e bravi – che operano nel breve termine e hanno contezza dei rischi elevati che corrono. Chi scrive lo è stato per quasi quarant’anni, professionalmente (per banche e istituzioni finanziarie), quindi conosce anche la suscettibilità della categoria (soprattutto di quelli non “professionali”), per questo motivo non possono essere indicati come esempi da seguire per chi è alla ricerca di una semplice quiete finanziaria da pianificare per assicurarsi un futuro più possibile sereno.
NON ESISTE UN MANUALE DI ISTRUZIONI
Ogni individuo, dopo la prima fase di vita che corrisponde al periodo dell’adolescenza, entra nella fase della pianificazione del distacco dal nucleo da cui ha origine. Nessuno può pretendere che già in questa fase si debba pianificare il proprio futuro e, di conseguenza, anche la propria serenità finanziaria, tuttavia, già il distacco impone un cambio di marcia. Le scelte si fanno concrete, ma c’è ancora qualche incrostazione di incoscienza che potrebbe determinare scelte nel medio lungo termine perniciose. La maturità – al netto di qualche caso particolare che è più competenza della psichiatria – si raggiunge intorno ai trent’anni. Da questo punto in poi si deve cominciare a pianificare – con leggerezza ma assoluta determinazione – come si vuole arrivare al traguardo dell’età non più lavorativa. Molto dipende dalle disponibilità economiche di partenza, ovviamente, ma al netto di una partenza più o meno favorevole, tutti dobbiamo pianificare il nostro futuro e dobbiamo farlo cercando di commettere il minor numero di errori possibili. Questo è il tema: quali sono gli errori più importanti da evitare. Per i più giovani quello che indicheremo sembrerà assurdo e anche ridicolo, per i vecchi tromboni come chi scrive, sarà un déjà vu con l’indice tra i denti.
QUATTRO ERRORI FINANZIARI DA EVITARE
Qualche errore sarà già stato commesso ma, indipendentemente “da e per” quanto tempo, l’importante è rendersene conto non troppo in ritardo. Come evitarli per settare le basi future di una vita finanziariamente stabile e serena? Intanto gli errori di cui parleremo sono nell’ordine: mettere i soldi nel posto sbagliato; assumersi troppe responsabilità finanziarie; avere un partner troppo costoso; investire il prima possibile (con rischi controllati).
METTERE I SOLDI NEL POSTO SBAGLIATO
Secondo i dati di Bankitalia (ultimo report del 2023) circa il 30/35 per cento della ricchezza finanziaria è depositata in banca o investita in contratti assicurativi. Il dato non sorprende affatto, è nota la capacità di risparmio degli italiani ed è altrettanto nota l’abitudine di accumulare questi risparmi in banca o in Posta. Nulla di biasimabile, ovviamente, ma a un occhio esperto, questa pratica nasconde dei rischi. Tenendo i soldi sul conto corrente – sicuramente – o investendo in prodotti sicurissimi ma a basso valore, il rischio di vedere eroso il potere di acquisto del proprio tesoretto a causa dell’inflazione è molto elevato. In passato è già successo, ma particolarmente ai giorni nostri, i tassi di interesse offerti non compensano mai l’inflazione. Ovviamente, se questi strumenti non riescono a proteggere il capitale dall’inflazione, figuriamoci se possono farlo crescere!
ASSUMERSI TROPPE RESPONSABILITÀ FINANZIARIE
Questo è il secondo errore e in qualche modo anche piuttosto controverso. Il sogno di indipendenza è il primo obiettivo per tutti i giovani, tuttavia visti i livelli degli stipendi e il costo della vita, non è così facile. Soprattutto se la smania di indipendenza spinge a raggiungere questo status nel modo e nei tempi sbagliati con grosse ripercussioni negli anni a venire. Parliamo del possesso, di quello che abbiamo tutti ritenuto – in gioventù – l’emblema della “liberazione” dai vincoli familiari: una bella casa e una bella automobile. I più assennati anche qualche investimento. Ma da qui generano una serie di problemi e il più grande di tutti è “il vincolo”. Acquistare una casa, magari vicino ai genitori, che rispetto a quando hanno acquistato loro, hanno visto l’immobile risucchiato dall’urbanizzazione e quindi da periferia quello stesso immobile oggi è vicinissimo al centro città. Il costo dell’immobile vicino al nucleo familiare è molto elevato, il mutuo per acquistarlo rappresenta un vincolo che obbliga per almeno trent’anni a pagare. Trent’anni a pagare qualcosa che non sarà mai di proprietà finchè non sarà estinta l’ultima rata per un immobile che nel frattempo ha avuto necessità di interventi strutturali e il suo valore, nella maggior parte dei casi, non è per nulla scontato si sia rivalutato. Il problema non è solo questo e non è necessariamente economico – almeno non per tutti – ma sicuramente rende la vita finanziaria estremamente rigida, e questo avviene nel fiore della vita. Si perde la libertà di trasferirsi con serenità per motivi di lavoro, e il mutuo sulle spalle costringe a vivere almeno i primi dieci anni di vita nella parsimonia più totale. È vero che poi ci si stabilizza e la capacità della memoria di rimuovere in fretta i periodi bui ci riporta il sorriso, ma quanto valgono realmente dieci anni di vita, tra i trenta e i quaranta, passati a fare sacrifici, ad accontentarsi, a dormire con un solo occhio e col terrore degli imprevisti anche fosse solo un conguaglio condominiale?Tutto questo, in ogni caso, non consente l’assunzione di “buoni rischi” come si dovrebbe fare nell’età già menzionata, sia in relazione al lavoro, sia in relazione agli investimenti per generare rendimenti decenti. Sia chiaro, l’acquisto di una casa non è una cosa di per sé sbagliata, ma farlo prima di avere pianificato la propria vita professionale e finanziaria potrebbe essere un errore assai più grave di quello di avere impegnato la propria vita a sussidiare un capitale infruttifero e nella quasi totalità dei casi assai più grande di quello immaginato in origine. La decisione di acquistare un immobile, insieme alla decisione di avere figli è una delle scelte più importanti della vita, l’acquisto dell’immobile ancora è affrontato con troppa leggerezza, al netto di aiuti da parte di parenti, potrebbe rivelarsi una trappola senza via di uscita. Per chi non dispone di un capitale disponibile ancora “maturo”, non deve essere deprimente accontentarsi di un piccolo appartamento anche periferico, viene sempre in tempo cambiare, in questo modo la rata del mutuo sarà meno “invasiva” per la capacità di risparmio.
AVERE UN PARTNER TROPPO COSTOSO
Siamo al terzo errore, è questo in assoluto l’argomento meno compreso e più controverso. Uno studio di Fidelity Investments ha rilevato che il 44 per cento delle coppie entra in contrasto a causa dei soldi. Questa percentuale sale al 49 per cento per i millennials e al 51 per cento per i GEN Z. Il 25 per cento dei Millennials afferma che il denaro è la sfida di coppia maggiore che devono affrontare nelle loro relazioni, cifre altissime per qualcosa che è ancora un tabù per alcuni. Piuttosto comune è non comunicare in modo chiaro i propri obiettivi finanziari e la gestione finanziaria desiderata nel presente e nel futuro. Il problema, ovviamente, non è il partner, e neanche le spese che si sostengono per quest’ultimo, la questione reale è la mancanza di dialogo sull’argomento. La soluzione immediata è quella di mettere in chiaro da subito lo stile di vita realistico per entrambi. Spendere troppo per impressionare o, semplicemente, per accontentare continuamente il partner, può essere un errore. È naturale, addirittura lecito, in una relazione nella sua fase iniziale spendere per il voluttuario e offrire regali, tuttavia questo non deve necessariamente sottolineare delle aspettative, soprattutto è importante chiarire che non può essere la base su cui stabilire la relazione. La smania di offrire regali e fine settimana costosi, se non è nella disponibilità del proprio potenziale reddituale e se intacca le riserve accumulate nel tempo, oltre creare un danno permanente alle finanze, nasconde anche una sorta di vendita di un ruolo che non appartiene, oltre ingannare il partner diventa anche una questione di autostima da chiarire con uno specialista prima che diventi cronica.
TROPPO RISCHIO, POCA SICUREZZA
Ultimo errore della lista. Investire va sempre bene, ma non bisogna mai cadere nella trappola del “tutto o niente”. Il male peggiore che si incontra tra i potenziali investitori è che questi sono disposti a investire solo a condizione che i rendimenti potenziali siano superiori ai tassi di interesse correnti – per correnti, la maggior parte degli investitori intendono quelli dell’ultima emissione di BTP, se già si introduce il termine di “tasso reale” parte l’epistassi -. Le aspettative richieste mette sempre in grossa difficoltà il consulente, non è facile spiegare a chi non è sufficientemente educato finanziariamente, che investire in base a un’attesa del tutto ipotetica e frutto di una percezione “umorale” significa partecipare a una lotteria. A trent’anni non si dovrebbe essere troppo sprovveduti, si è già in una categoria di risparmiatori con uno stile di vita consolidato e degli obiettivi precisi. Difficilmente fra questi si incontrano individui disposti a assumersi rischi troppo elevati, tuttavia, non è da escludere. Chi ha una famiglia o un mutuo da pagare è gravato da vincoli importanti, deve proteggere la propria capacità di risparmio e investire in asset molto diversificati cercando di compensare la reale propensione al rischio che è bassissima. Tutti vorremmo diventare ricchi nel minor tempo possibile, ma se esistesse un modo per esserlo, saremmo già tutti ricchi da diversi decenni!
CONCLUSIONE
Possiamo prenderci cura dei nostri risparmi tenendo presenti i quattro rischi di cui sopra, e solo dopo averne misurato le insidie e risolte, allora possiamo avventurarci con estrema cautela alla ricerca di un buon investimento che funga da protezione e offra anche una rendita adeguata e duratura. Diversamente si può delegare l’investimento, cioè affidarsi a una società di consulenza indipendente o a un consulente indipendente anche verificando i costi prima di effettuare la scelta. Inutile dire che farlo attraverso la propria banca tradizionale ha costi nascosti tali da non essere proprio il vostro consulente da preferire, ma ognuno spende i propri soldi come crede, anche pagare di più la sensazione di sicurezza può essere un investimento, sulla propria salute mentale.