Montalbano Jonico, viaggio tra bellezze e misteri di una cittadina della Basilicata
di Katrin Bove
Situata a 292 metri sul livello del mare e a soli 16 chilometri dalla costa jonica, Montalbano Jonico è una cittadina dalla ricca storia e incantevoli bellezze naturali. Un gioiello della Basilicata pronto a svelare i suoi segreti a chiunque voglia esplorarlo. Le cinta murarie, la Chiesa Madre, i calanchi e le antiche mulattiere offrono un viaggio affascinante tra passato e presente. Rendendola una meta imperdibile per gli amanti della storia, della natura e della cultura. Ad accompagnarci nel viaggio alla scoperta delle sue origini, delle sue peculiarità storiche e delle sue meraviglie naturali è Giancarmine Miraglia, geologo e divulgatore scientifico.
Origini e storia
Le radici risalgono al IV-III secolo a.C.. Periodo in cui si svolse la famosa battaglia di Heraclea nel 280 a.C., quando Pirro si alleò con Taranto ed Heraclea per combattere Roma. Dopo la caduta dell’Impero Romano, la cittadina seguì le sorti comuni del Meridione d’Italia, subendo varie dominazioni: Bizantini, Normanni, Francesi e Spagnoli lasciarono il loro segno su questo territorio.
Durante il Medioevo, con l’avvento della feudalità, Montalbano Jonico fu governata da diverse famiglie nobili. Tra queste spiccano i Sanseverino, gli Alvarez di Toledo e i Villamari. Un episodio tragico segnò il 1555: la cittadina fu saccheggiata dai Turchi. Nonostante la presenza delle fortificazioni aragonesi e dei calanchi che proteggevano naturalmente la zona. Nel 1799, il popolo di Montalbano Jonico si ribellò apertamente contro il potere borbonico, sostenendo la Repubblica Partenopea. Tra i protagonisti di questa rivolta vi furono Felice Mastrangelo, un generale della nascente Repubblica, e Francesco Lomonaco, patriota, storico e letterato, amico di Alessandro Manzoni.
Nella seconda metà del Novecento, il territorio della cittadina subì un drastico ridimensionamento a causa dell’autonomia ottenuta dalle sue frazioni di Policoro e Scanzano Jonico.
Oggi, Montalbano Ionico è un comune piccolo ma molto attivo, che ha saputo valorizzare le proprie risorse naturali e culturali. La terra fertile ha consentito uno sviluppo notevole in campo agricolo. Mentre il turismo sta crescendo grazie al paesaggio suggestivo e alle temperature miti tipiche di un paese di collina.
Cosa vedere a Montalbano Jonico
Tra le principali attrazioni di Montalbano Jonico spiccano le cinta murarie, testimonianze tangibili della lunga storia della cittadina. La prima cinta, probabilmente di origine pre-cristiana, e la seconda, rinascimentale, edificata intorno al 1555, raccontano le vicende difensive della città. Uno dei punti di accesso più affascinanti è la Porta della Terra o Porta dell’Orologio, dove nel 1860 fu costruito un orologio che ancora oggi è perfettamente funzionante. La Chiesa Madre, dedicata a Santa Maria dell’Episcopio, risale al 1400 e rappresenta un gioiello architettonico con la sua cupola a tre navate. All’interno, i visitatori possono ammirare un quadro di Mattia Preti, allievo del Caravaggio, e un maestoso cappellone di legno intagliato del 1630, dedicato a San Maurizio martire, patrono della cittadina.
Passeggiando per Montalbano, è possibile incontrare numerosi palazzi gentilizi e diverse chiese disseminate nei rioni, che offrono un ricco patrimonio artistico e architettonico.
Un’altra attrazione imperdibile è l’affaccio sui calanchi, situato nella parte nord dell’abitato.
I calanchi di Montalbano Jonico
I calanchi sono spettacolari formazioni geologiche create dall’erosione del terreno argilloso, modellato da piogge, venti e sole. Questi rilievi frastagliati e disordinati rappresentano un paesaggio unico che scende fino alla valle del fiume Agri, abbracciando boschi di pini e macchia mediterranea, che inebriano con i loro profumi. La riserva calanchiva di Montalbano Ionico è la più grande dell’intera regione e conserva testimonianze geologiche risalenti al Pleistocene inferiore medio.
L’ecosistema
Nonostante l’aspetto arido, i calanchi ospitano un ecosistema ricco e variegato. La flora include specie di particolare rarità, mentre la fauna comprende numerose specie di uccelli, per i quali quest’area rappresenta un luogo ideale per la sosta e la riproduzione. Le antiche mulattiere, che collegano la parte vecchia della cittadina chiamata Terra Vecchia con la val d’Agri, sono un percorso affascinante che un tempo era quotidianamente percorso dai nonni di Montalbano con i loro muli. Oggi, queste stradine sono perfette per escursioni turistiche e studi scientifici, offrendo una full immersion nel passato geologico della zona.
Percorrendo le mulattiere è possibile osservare i fossili marini e gli strati biancastri di cenere vulcanica che testimoniano dell’antico mare che due milioni di anni fa esisteva tra la catena appenninica e la piattaforma apula. Questo mare, piuttosto stretto e allungato, scomparve per due cause principali: il raffreddamento del pianeta e un sollevamento tettonico della regione sottostante.