La celebrazione tradizionale si rinnova: il sindaco accoglie le richieste dell’Oipa e della cittadinanza per un evento senza crudeltà sugli animali
di Katrin Bove
La tradizionale “Festa del Convito” di Roccavaldina, in onore di San Nicola di Bari, quest’anno subirà una trasformazione significativa. La celebrazione, che prevede il sacrificio di un vitello portato in processione, è stata oggetto di intense critiche da parte dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) e della cittadinanza, preoccupata per il trattamento riservato agli animali. La “Festa del Convito”, come descritto nel sito della parrocchia, prevede che un giovenco venga bendato e addobbato con ornamenti, per poi essere condotto in processione per le vie del paese, accompagnato dalla popolazione e dalla banda musicale. Al termine del corteo, l’animale viene portato al Palmento ex Falsetti in via Roma, dove, dopo una benedizione del sacerdote, viene sacrificato.
Le immagini delle edizioni passate, presenti sul sito della parrocchia, hanno sollevato una forte indignazione da parte dell’Oipa, che ha inviato un’istanza formale al sindaco di Roccavaldina, Salvatore Visalli, e al Garante per i diritti degli animali della Regione Sicilia, Giovanni Giacobbe, per chiedere chiarimenti sull’evento e per sollecitare un cambiamento.
L’Ufficio legale dell’Oipa ha sottolineato l’aumento della sensibilità pubblica verso il rispetto degli animali, tutelati anche dalla Costituzione italiana (art. 9). L’associazione ha richiesto che la festa venisse adeguata alla sensibilità moderna, utilizzando una statua o un mezzo non animale per mantenere viva la tradizione senza ricorrere all’uso di animali.
In un primo momento, il sindaco Visalli aveva annunciato che, se le condizioni lo avessero consentito, il vitello sarebbe stato portato in processione per un breve tragitto di circa 200 metri, per una durata massima di trenta minuti. Tuttavia, alla luce delle proteste e delle istanze presentate, il sindaco ha successivamente comunicato che quest’anno il vitello non sarà esibito durante la festa patronale di San Nicola.
L’Oipa ha accolto con soddisfazione la decisione del sindaco. Ornella Speciale, coordinatrice delle guardie zoofile dell’Oipa della Sicilia, ha commentato: «Bene, non possiamo che essere contenti, anche se vorrei ricordare al sindaco che la legge 189, che punisce l’uccisione e il maltrattamento degli animali, risale al 2004 e che, pertanto, nel 2011 tale legge era già vigente».
Il sindaco Visalli ha precisato che le foto e i video circolati recentemente online risalgono all’ultima edizione della festa, tenutasi nel 2011, sottolineando come da allora molte cose siano cambiate.
L’Oipa auspica che in futuro l’uso di animali venga eliminato da tutte le feste, sagre e fiere, senza necessità di richieste da parte dell’opinione pubblica e delle associazioni protezionistiche. La decisione di Roccavaldina rappresenta un passo significativo verso una maggiore tutela degli animali, in linea con le sensibilità contemporanee.