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EPILESSIA NEGLI ANZIANI: COME RICONOSCERLA E CURARLA

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Epilessia negli anziani: LICE da 7 raccomandazioni per agire in sicurezza in caso di crisi

Le crisi epilettiche sono i disturbi neurologici più frequenti nelle persone anziane, dopo le malattie cerebrovascolari e le demenze. Con un’incidenza che raggiunge il picco massimo dopo i 75 anni, è di fondamentale importanza riconoscerle e curarle.

Il prossimo 28 luglio si celebra la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, istituita da Papa Francesco, occasione per sensibilizzare su questo importante tema.

Epilessia negli anziani: una realtà spesso sottovalutata

A livello mondiale, l’incidenza delle Epilessie raggiunge il picco massimo dopo i 75 anni di età, con 180 nuovi casi l’anno per 100.000 persone. Questo dato sottolinea quanto sia importante prestare attenzione a questo disturbo, spesso misconosciuto nelle persone anziane.

La corretta diagnosi delle crisi avviene spesso tardivamente negli anziani,” afferma Carlo Andrea Galimberti, Presidente della LICE. Le crisi epilettiche nella terza età possono essere confuse con altre malattie neurologiche e cardiovascolari, ritardando diagnosi e trattamento.

Cause e manifestazioni dell’Epilessia in età senile

Le cause più comuni di Epilessia negli anziani includono lesioni cerebrali da disturbi vascolari, demenze, traumi cranici e tumori. Tuttavia, in oltre il 30% dei casi, la causa rimane sconosciuta. Le crisi epilettiche possono manifestarsi con alterazioni della consapevolezza, convulsioni durante il sonno e deficit cognitivi transitori.

“Una diagnosi tempestiva e un trattamento appropriato sono essenziali in questa fascia di popolazione,” aggiunge Galimberti. L’uso subottimale dei farmaci antiepilettici può portare a un peggioramento delle condizioni generali e una precoce istituzionalizzazione degli anziani.

Le raccomandazioni della LICE

La Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE) ha formulato sette raccomandazioni per agire in sicurezza e tempestività in caso di crisi epilettica:

Prevenire la caduta a terra è l’intervento fondamentale. Porre qualcosa di morbido sotto la testa del soggetto se è già a terra. Non tentare di fermare i movimenti convulsivi. Non aprire forzatamente la bocca né inserire oggetti. Non somministrare forzatamente acqua, farmaci o cibo. Terminata la crisi, slacciare gli indumenti, ruotare la testa di lato e porre il soggetto su un fianco. Chiamare l’ambulanza se la crisi è prolungata, il soggetto non riprende coscienza, presenta crisi ripetute o si è ferito cadendo.

L’importanza di un’azione tempestiva

Con oltre 50 milioni di persone colpite nel mondo, l’Epilessia è una delle malattie neurologiche più diffuse. Nei paesi industrializzati, l’incidenza dell’Epilessia presenta due picchi: nei primi anni di vita e dopo i 75 anni.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto l’Epilessia come malattia sociale e ha ratificato il Piano d’Azione Globale Intersettoriale per l’Epilessia e gli altri Disturbi Neurologici 2022 – 2031 (IGAP). Questo piano mira a fornire assistenza sanitaria universale, aggiornare le politiche nazionali e promuovere la salute del cervello.

Annachiara Albanese