I mercati azionari continuano a tracciare massimi sempre nuovi. Una delle obiezioni più ricorrenti da parte dei risparmiatori non professionali è la seguente: il mercato azionario sale e il mio portafoglio titoli o non sale o sale a ritmi molto più modesti
di Luca Lippi
Il mercato azionario sale sempre
Riferendoci all’azionario americano – specificatamente al S&P500 – che per grandezza, solidità e qualità delle aziende quotate è sempre il più adeguato, è stato rialzista dal 1950 ad oggi per oltre l’80 per cento del tempo. Statisticamente parlando, il tempo in cui il mercato azionario cede il passo a delle correzioni è veramente molto poco. L’investitore percepisce queste frazioni temporali molto più di quelle in cui i vari indici salgono.
Tuttavia bisogna fare attenzione a due cose: a fronte di forti salite dei singoli indici corrisponde sempre quello che in gergo si chiama “drop down”, una correzione di segno invertito ma che è sempre inferiore alla percentuale di rialzo che l’ha preceduta. Le correzioni sono fisiologiche: possono essere stacco cedole, riposizionamento degli investitori istituzionali. O strategie di trading compiute dai grandi investitori che confondono i piccoli e spesso, involontariamente, li risucchiano nei vortici formati al loro passaggio. Tuttavia chi investe parte dei propri risparmi sugli indici azionari lavora sul medio lungo termine, quindi non deve avere alcun interesse a osservare le dinamiche dei grandi investitori.
Portafogli azionari
Il medio lungo termine è il lasso di tempo che maggiormente offre garanzie su portafogli azionari adeguatamente diversificati. Per chiarire meglio: il S&P500 in un anno subisce correzioni superiori al 10 per cento nel 9 per cento del tempo totale; in tre anni cumula correzioni superiori al 10 per cento nel 2 per cento di tutti i 1095 giorni. In cinque anni il tempo in cui l’indice cumula correzioni superiori al 10 per cento si riduce a ZERO. Questa è la dimostrazione che il tempo conferma la natura rialzista degli indici azionari.
Lasciarsi coinvolgere dalla volatilità giornaliera significa non aver capito il funzionamento di certi investimenti o, più probabile, non aver capito quello che il consulente spiega prima di pianificare la costruzione di un portafoglio titoli.
Perchè il mercato azionario sale sempre
La motivazione è banale. Le aziende hanno come scopo sociale il raggiungimento di obiettivi che si rinnovano continuamente, per mettere a cantiere ulteriore sviluppo degli obiettivi hanno bisogno di aumentare i profitti alzando l’asticella trimestralmente, semestralmente o annualmente. Non esiste un imprenditore che impiega capitale per non farlo crescere. Ovvio, c’è la concorrenza, ma è benzina per fare sempre meglio. Un’azione sale nelle quotazioni in relazione agli utili che produce. Guadagni e ricavi solitamente salgono, questo è il motore a lungo termine che fa aumentare il valore delle azioni. Per visualizzare come gli operatori replicano e provano a prevedere il trend di un indice azionario, la figura che segue chiarisce il processo
Secondo la stima degli utili processata da FactSet, l’indice S&P500 fino a tutto il prossimo anno è destinato a salire. Però bisogna fare attenzione a una cosa: le aziende non sono tutte uguali, il fatto che il mercato abbia una velocità di crescita non significa che TUTTE le aziende crescano con la medesima velocità. Nel S&P500 il settore che traina è quello dell’intelligenza artificiale, un mercato destinato a fare grandi numeri nei prossimi dieci anni. Le aziende di riferimento del settore, quotate nel S&P500, sono Nvidia e AMD. Le azioni della prima (NVIDIA) negli ultimi dodici mesi hanno segnato +210 per cento, mentre le azioni della seconda (AMD) nello stesso periodo hanno segnato “solo” +30 per cento. Perché questa differenza? Semplice, gli utili di Nvidia hanno superato abbondantemente le aspettative degli analisti, è l’azienda che è cresciuta di più attestandosi attualmente al primo posto nel suo settore. La crescita superiore alle aspettative fa crescere di più rispetto a un’azienda che cresce secondo le aspettative.
Il mio portafoglio non sale quanto il mercato
Un portafoglio azionario ben bilanciato nel medio lungo termine sale sempre. Può performare più o meno rispetto a un intero indice sulla base delle aziende scelte in origine. Chi avesse acquistato lo scorso anno solo Nvidia, oggi avrebbe un guadagno assai superiore alla media dell’indice nella quale è quotata. Gli ETF che replicano fedelmente un indice, sono nati per questo motivo, sono Fondi passivi – esistono ETF anche molto speculativi – e consentono all’investitore di doversi preoccupare solamente di sceglierli in base alla loro attitudine di attesa. Un ETF che replica l’indice S&P500 nel medio lungo termine può solo crescere. Un portafoglio azionario composto artigianalmente, per quanto sia valida la capacità e la conoscenza dell’analisi fondamentale (per chi opera nel medio lungo termine) o dell’analisi tecnica (per chi opera quotidianamente) non potrà mai pretendere di ottenere i benefici di una diversificazione di 500 titoli. Forse per pura fortuna guadagnerà anche di più dell’indice, ma è veramente molto raro se non si è dei professionisti che fanno solo trading h24.