Secondo un recente studio di Transport & Environment (T&E), l’Europa ha un enorme potenziale per produrre batterie per auto elettriche in modo molto più sostenibile rispetto alla Cina. Riducendo l’impronta di carbonio del 62% rispetto a una catena del valore interamente cinese
Stato Attuale della Produzione di Batterie in Europa
Nonostante il potenziale, la produzione di batterie in Europa è ancora in fase di sviluppo. Lo studio di T&E ha rilevato che l’Europa potrebbe produrre il 56% della sua domanda di catodi entro il 2030, ma attualmente, solo due impianti sono operativi. L’onshoring della produzione di celle delle batterie e dei componenti necessari potrebbe far risparmiare circa 133 Mt di CO2 tra il 2024 e il 2030, equivalente alle emissioni annuali della Repubblica Ceca.
Progetti in Bilico e Necessità di Sostegno
Il rapporto evidenzia che meno della metà (47%) della produzione pianificata di batterie agli ioni di litio in UE è sicura di vedere la luce entro il 2030. Più della metà dei progetti (53%) presenta un rischio medio-alto di essere ritardati, ridimensionati o cancellati. Nonostante le misure adottate in risposta all’Inflation Reduction Act statunitense abbiano consolidato alcuni progetti, molti altri rimangono incerti.
Carlo Tritto, Policy Officer per T&E Italia, ha sottolineato la necessità di un maggiore sostegno finanziario da parte dell’UE e degli Stati Membri per garantire la realizzazione di questi progetti. “Le batterie e i metalli che le compongono sono il nuovo oro”, ha dichiarato Tritto, evidenziando l’importanza di requisiti di sostenibilità che possano premiare la produzione locale e ridurre la dipendenza dalla Cina.
Progressi nei Principali Paesi Europei
Francia, Germania e Ungheria sono i paesi che hanno conseguito i maggiori progressi nel consolidamento della produzione di batterie. In Francia, ACC ha avviato la produzione a Pas-de-Calais, mentre in Germania, gli impianti di Verkor a Dunkirk e Northvolt a Schleswig-Holstein stanno procedendo grazie ai sussidi governativi. In Italia, tuttavia, la capacità produttiva pianificata è scesa a 48 GWh, a causa del fallimento del progetto ItalVolt. La capacità nazionale attuale e in via di sviluppo è affidata agli impianti di Teverola (FAAM) e Termoli (ACC). Altri paesi, come Finlandia, Regno Unito, Norvegia e Spagna, hanno una quota significativa di impianti pianificati a rischio medio-alto.
T&E ha fatto appello ai legislatori affinché garantiscano la sicurezza degli investimenti previsti, raddoppiando gli sforzi a favore della mobilità elettrica. “La corsa al primato per le batterie tra Cina, UE e Stati Uniti si sta intensificando”, ha commentato Tritto, sottolineando l’importanza di fissare un obiettivo di elettrificazione del 100% delle flotte aziendali per assicurare un mercato alle batterie Made in EU.
L’Europa ha il potenziale per diventare un leader nella produzione sostenibile di batterie per auto elettriche, ma è necessario un sostegno deciso e coordinato da parte dell’UE e degli Stati Membri. Investimenti in infrastrutture, requisiti di sostenibilità e incentivi adeguati sono essenziali per garantire che la produzione di batterie in Europa possa crescere e prosperare, contribuendo così a una mobilità più verde e sostenibile.