L’emergenza climatica è una realtà innegabile e il settore dei trasporti si pone come uno dei principali responsabili delle emissioni di gas serra in Europa
Secondo un recente rapporto di Transport & Environment (T&E), entro il 2030 il 44% delle emissioni nell’UE sarà attribuibile proprio ai trasporti. Questa tendenza all’incremento delle emissioni è preoccupante, poiché il settore si è decarbonizzato tre volte più lentamente del resto dell’economia, mettendo a rischio gli obiettivi climatici dell’Unione Europea.
Le emissioni dei trasporti europei sono aumentate considerevolmente dal 1990. Nonostante gli sforzi, le politiche attuali non sono sufficienti a invertire questa tendenza in modo efficace. Le auto a combustione interna rappresentano una quota significativa delle emissioni, con oltre il 40% del totale. Inoltre, l’aviazione ha visto raddoppiare le proprie emissioni negli ultimi 30 anni, con un impatto climatico che potrebbe triplicare a causa delle scie inquinanti dei motori a combustione.
Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia, ha dichiarato: “La buona notizia è che le emissioni dei trasporti in Europa hanno raggiunto il loro massimo, non appare realistico che possano crescere ulteriormente. La cattiva notizia è che si stanno riducendo a un ritmo insufficiente con gli obiettivi di protezione del clima. Altri settori si decarbonizzano tre volte più velocemente. Di questo passo, nel 2030 quasi la metà delle emissioni del continente proverrà dalla mobilità. Decarbonizzare il settore il più rapidamente possibile è perciò fondamentale“.
Necessità di Politiche Più Efficaci
L’analisi condotta da T&E evidenzia che le politiche attuali dell’UE sono insufficienti per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dei trasporti. Sebbene si preveda una riduzione del 25% delle emissioni entro il 2040 e del 62% entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990, tali risultati non sono all’altezza degli obiettivi di net zero emission al 2050.
Soluzioni e Proposte
L’analisi di T&E evidenzia che, oltre alla piena attuazione delle principali politiche di Green Deal, saranno necessari ulteriori sforzi per la completa decarbonizzazione dei trasporti.
Impedire che la domanda di mobilità aumenti, bloccando l’espansione della capacità di aeroporti e autostrade, sarà fondamentale per ridurre i consumi energetici, inclusa l’energia rinnovabile necessaria a decarbonizzare il settore.
Obiettivi ambiziosi e vincolanti di elettrificazione per le aziende che possiedono grandi flotte di veicoli saranno necessari per accelerare la transizione verso le emissioni zero. Insieme a misure per prevenire la crescita e per affrontare il problema del parco auto esistente, questi obiettivi potrebbero ridurre le emissioni di altri 213 MtCO2e nel 2040.
Puntando sull’efficienza nel settore del trasporto marittimo si potrebbero risparmiare altri 93 MtCO2e nel 2030, necessari per tracciare la rotta verso le emissioni zero entro la metà del secolo.
L’elettrificazione diretta del trasporto stradale è oltre due volte più efficiente dell’alimentazione a idrogeno e quattro volte più efficiente dell’utilizzo di carburanti elettronici. L’Europa non può permettersi di sprecare elettroni rinnovabili per alimentare tecnologie inefficienti.
Inoltre bisognerà affrontare le emissioni dell’aviazione. I dati preliminari mostrano che lo scorso anno le emissioni del trasporto su strada sono diminuite di 8 MtCO2e e quelle del trasporto marittimo di 5 MtCO2e. Questa riduzione è stata vanificata dal costante aumento delle emissioni del trasporto aereo, che sono cresciute di 15 MtCO2e.
Boraschi ha proseguito: “Auto, furgoni e camion possono essere elettrificati a basso costo con batterie e fonti rinnovabili. Gli aerei e le navi rappresentano una sfida più ardua e richiedono un grande sforzo da parte dei fornitori di combustibile per mettere a punto carburanti verdi come il kerosene sintetico e l’ammoniaca, nonché un piano per eliminare le scie dell’aviazione. Porre fine all’espansione di strade e aeroporti, inoltre, rende il lavoro di decarbonizzazione molto più semplice“.