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LA RIVOLUZIONE GENTILE DI DONATELLA POSSEMATO

donatella possemato
Donatella Possemato,

La Casa di cura Santa Famiglia sta diventando un autentico Woman Hospital, un centro attento a ogni aspetto della vita e della salute femminile. La sfida da vincere di Donatella Possemato: portare a compimento un viaggio dall’autorità imposta (maschile) alla autorevolezza guadagnata (femminile)

di Giosetta Ciuffa

Affacciarsi alla vita e al mondo del lavoro in un settore, quello della moda, che parrebbe agli antipodi rispetto alla strada poi percorsa. In seguito scoprire analogie e fini comuni tra il punto di partenza e di arrivo. Se a Donatella Possemato, socio e amministratore unico della Casa di Cura Santa Famiglia di Roma, avessero chiesto durante l’adolescenza cosa avrebbe fatto da grande, probabilmente non si sarebbe vista imprenditrice nella sanità. Né avrebbe dato per scontato il successo a cui nel 2024 la Santa Famiglia va incontro. Diventa infatti un vero e proprio Woman Hospital, un centro di cura per ogni aspetto della salute della donna, fisica ma anche legata alle esigenze estetiche che spesso ne compromettono il benessere psicologico.

Le prime attività di cura e valorizzazione delle donne

Il primo impegno da giovane donna è un’attività da modella – che deve averle portato un’iniziale attenzione nei confronti della bellezza e della valorizzazione della femminilità -. Poi, con Emiliani Beauty Supply, il perseguimento di un obiettivo di cura dal fine solo apparentemente estetico. Combattere il periodo più buio dei Paesi Baltici, rendendo consapevoli di una ritrovata beltà donne afflitte da lutti, violenza e separazioni. Fino a quel momento costrette a ruoli marginali e frustranti da una parte o l’altra del Muro.

Poi la vita adulta, il matrimonio con l’imprenditore Max Paganini, l’essere moglie e madre lavoratrice. Il vero rito di passaggio è però la malattia del marito, l’essere stata attraversata da un dolore, che ha fatto germinare quel seme già presente. Il cui frutto è stato translare quell’accudimento e quell’assistenza su scala maggiore. Facendone mission della governance di imprese sanitarie, con un’attenzione particolare verso le donne, che tante volte portano da sole il peso della sofferenza.

La rivoluzione gentile per l’autorevolezza femminile

Dare e comunicare sicurezza alle donne significa portare avanti una “rivoluzione gentile” che non aiuta solo loro, ma la società. Sono le donne in genere a organizzare micro e macrocosmi – dalla famiglia a un’idea imprenditoriale – e ad andare oltre le difficoltà in maniera pragmatica grazie a quella visione intuitiva, concreta e creativa che innatamente le contraddistingue. E che allenano crescendo, in seguito agli eventi che la vita mette loro davanti, sviluppando infine autorevolezza.

Un’autorevolezza per la quale troppe volte i colleghi maschi non hanno dovuto lottare altrettanto e che talvolta è una battaglia impari persa in partenza, poiché combattuta ad armi spuntate.

Ciò è particolarmente vero nel settore sanitario, dove a prevalere numericamente sono gli uomini: chirurghi, dirigenti, direttori delle Asl, assessori. Una mentalità non del tutto superata impone che la sala operatoria sia maschile, tranne rare eccezioni. Pur cercando di cambiare questa consuetudine in Santa Famiglia, le donne ancora scelgono la sala parto più che la sala operatoria, ed è questa ad assicurare metà del reddito, tagliandole di fatto dal business core di una struttura sanitaria e mantenendo in piedi una mentalità da eradicare.

Da dirigente prima e amministratore poi, Possemato non ha mai interrotto la propria battaglia per dimostrare che la credibilità si può ottenere anche in un ruolo non comune, ricercando un’armonia nello svolgimento della propria attività. Bilanciando l’essere donna senza necessariamente mascolinizzarsi per guadagnare la stima altrui e l’esigenza di confronto continuo con un ambiente che si aspetta un uomo al comando. E invece trova non solo una donna, ma una che non rinuncia ad esserlo e neanche dimentica le giovanissime – come era lei quando non avrebbe saputo rispondere alle domande sul futuro -, per le quali ha predisposto nella Casa di Cura Santa Famiglia i servizi di ascolto psicologico durante la crescita e per la lotta ai disturbi alimentari. Affinché, oltre alla salute, non vengano minate quelle caratteristiche in nuce che porteranno poi a un’adulta sicura di sé.

Un mondo standardizzato al maschile

Cercare di farsi accettare, ottenere una credibilità che si acquista sul campo è difficile, tra l’altro con degli apicali più anziani. Si costruisce tutto sul campo, in un mondo standardizzato al maschile, in un modello assistenziale innovativo nel quale pian piano, con il carisma, si riesce ad abbracciare la mentalità dei più restii”. Ecco l’esperienza di Possemato, dopo un avvio nella moda che sembrava fermo alla bellezza.

Il percorso quindi si potrebbe riassumere, in una blanda semplificazione, come un viaggio dall’autorità imposta (e legata al maschile) all’autorevolezza guadagnata (femminile). Le armi da mettere in campo non sono bellicose, piuttosto tese a ripristinare una gilania. Sono l’esempio, il carisma, le idee e i progetti e con questi elementi si acquisisce autorevolezza, senza rinunciare a sentirsi donna a 360 gradi. “Può esserci sinergia tra moda, eleganza e un temperamento al femminile che si sappia confrontare con un mondo maschile”. Importante è mantenere la propria femminilità all’interno di un sistema al maschile “che si riesce a governare e plasmare”.

Donatella Possemato è ora CEO di un Woman Hospital a 360°

Donatella ha quindi saputo entrare da donna nel mondo governato dagli uomini trasmettendo con sicurezza e percezione propria identità di donna, e grazie a questo, accogliendo con sicurezza le caratteristiche tipiche femminili, ha coltivato una percezione naturale e una visione più eclettica rispetto all’uomo.

Abituata ai cambiamenti, la donna è portata ad adattarsi, perché il corpo cambia e così la sua vita, per l’innata propensione alla maternità. Anche nel lavoro noi donne diamo una lettura derivante da una visione eclettica che ci consente di vedere da angolazioni diverse e di avere sensibilità, intuito, empatia, delicatezza”. Qualità che andrebbero insegnate agli uomini, talvolta un po’ tetragoni. Oltre a perseveranza e progettualità, la CEO ha senz’altro attinto a questo bacino di risorse, lavorando per divenire, da unica monospecialistica italiana in Ginecologia e Ostetricia, un Woman Hospital ottenendo la chirurgia generale.

Santa Famiglia è ora un luogo dove la paziente trova tutte le risposte alle esigenze della vita, inclusa la cura della propria immagine. Ad esempio intervenire in un taglio cesareo per salvaguardare l’estetica con un’addominoplastica che aiuti a sentirsi nuovamente bella in un periodo delicato come la nascita di un figlio, per ritrovare eleganza e avvenenza in quei rari momenti in cui il piccolo lo consente.