Il 16 marzo entrerà in vigore il decreto attuativo della Legge Gelli Costantino, pubblicato di recente in Gazzetta Ufficiale, un passo avanti per garantire una maggiore sicurezza sia per i professionisti della sanità che per i pazienti
Il provvedimento, atteso da anni, stabilisce requisiti minimi per le polizze assicurative, portando finalmente chiarezza a un settore che necessitava di certezze normative.
Il decreto rappresenta una svolta significativa nel garantire una tutela adeguata sia per i professionisti sanitari che per i pazienti danneggiati. Dopo anni di attesa e molteplici revisioni, il decreto si pone l’obiettivo di consentire ai professionisti di svolgere il loro lavoro con la necessaria serenità, senza trascurare le legittime ragioni dei pazienti.
Requisiti Certi per Contratti di Assicurazione
Il decreto interviene a delineare requisiti certi per i contratti di assicurazione obbligatori per gli esercenti le professioni sanitarie e le strutture del settore. Un aspetto innovativo del decreto è l’attenzione alle “misure analoghe” alla copertura assicurativa, un ambito finora non disciplinato. Tale disposizione offre una nuova prospettiva, introducendo modalità di funzionamento e di controllo per queste misure, anziché lasciarle alla discrezionalità delle strutture.
Legge Gelli Costantino: Un Passo Avanti per Tutti
«È un bene – afferma Giovanni Costantino – che si sia finalmente posto fine al regime di incertezza che durava da troppi anni. Si tratta di un passo in avanti, sia per i pazienti che per i professionisti, cui occorre riconoscere una adeguata tutela, soprattutto quando sono esposti a rischi, di vario genere, per il bene delle persone assistite».
«Più che per l’individuazione dei diversi massimali minimi delle polizze – prosegue Costantino – il decreto è interessante perché interviene per la prima volta a declinare e disciplinare le cosiddette “misure analoghe” alla copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi che il Legislatore aveva previsto che potessero essere attuate dalle strutture sanitarie e sociosanitarie proprio in alternativa alla stipula delle polizze. Per la prima volta, tali misure «non sono lasciate al buon senso e alla discrezionalità delle strutture ma sono individuate le modalità di funzionamento e di controllo».
L’avvocato esprime l’auspicio che la definizione di un quadro normativo certo contribuisca a dissipare l’incertezza nel settore. Questo consentirebbe alle strutture e ai professionisti di concentrarsi sull’erogazione di cure di qualità, allontanando la paura del contenzioso e garantendo una maggiore serenità operativa.