“Digitale, sostenibilità e sistema idrico: presentato il paper Sustainable Water e lanciata la community dei gestori dei servizi idrici italiani”
La sostenibilità digitale nel settore idrico rappresenta una sfida cruciale che richiede l’utilizzo responsabile e consapevole delle tecnologie. Necessario per raggiungere un corretto equilibrio tra il progresso tecnologico e l’impatto ambientale. L’acqua è una risorsa che richiede una gestione oculata e attenta poiché la sua scarsità continua a generare disparità sia economiche che sociali.
Il susseguirsi di eventi estremi e la sua scarsità hanno messo in crisi le infrastrutture idriche che per decenni sono state ritenute più che adeguate. In questo contesto la trasformazione digitale, se sviluppata con criteri di sostenibilità, può esercitare un ruolo fondamentale per una gestione efficace della risorsa idrica.
Quali tecnologie digitali a supporto dell’acqua?
Il digitale rappresenta uno strumento imprescindibile per conseguire obiettivi di efficienza ed efficacia lungo tutto il ciclo di vita del Servizio Idrico Integrato, dalla captazione, alla distribuzione, alla depurazione.
Le tecnologie digitali supportano il mondo dell’acqua agendo su più livelli. Il primo è quello dell’infrastruttura fisica che riguarda le tecnologie che gestiscono il ciclo di vita degli acquedotti e degli impianti e la loro rappresentazione nel territorio. Il secondo livello riguarda le tecnologie in grado di ottimizzare i processi. Ripensare i metodi di lavoro tradizionali attraverso le analisi predittive basate principalmente su Intelligenza Artificiale, Machine Learning e Block chain. Il terzo livello è quello degli Ecosistemi digitali, composti dall’interconnessione di una o più tecnologie. In grado di rappresentare a livello digitale la realtà fisica degli asset e i loro comportamenti. Nonché di permettere l’interazione tra le tecnologie e le persone che diventano parte integrante del sistema condizionandone i comportamenti.
Il convegno “Sustainable Water: il ruolo del digitale nella gestione sostenibile della risorsa idrica“
Di questo si è parlato nel convegno “Sustainable Water: il ruolo del digitale nella gestione sostenibile della risorsa idrica”. Organizzato dal Gruppo Sustainable Water della Fondazione per la Sostenibilità Digitale. L’evento è stato l’occasione per presentare agli operatori italiani del servizio idrico integrato il Position Paper “Sustainable Water”. Un documento che analizza le diverse tecnologie digitali per il settore delle acque. E come queste, applicate a 14 casi d’uso, siano di supporto agli obiettivi di sostenibilità di Agenda 2030.
Obiettivo del convegno è stato quello di condividere con i principali acquedotti italiani il position paper redatto dalla Fondazione. Già stato messo a disposizione delle Istituzioni in una conferenza stampa tenutasi presso la sala stampa della Camera dei deputati il 6 febbraio scorso.
“Crediamo fortemente in un approccio sistemico che coinvolga tutti i gestori del Servizio Idrico Integrato del Paese. Non solo per la forte spinta all’innovazione tecnologica che questo produrrebbe, ma anche per come gli operatori potrebbero utilizzare la leva del digitale per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità”. Ha spiegato Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale. “L’auspicio è quindi quello di instaurare un dialogo costruttivo e un processo collaborativo fra tutti i gestori del Servizio Idrico Integrato italiano. Che tenga conto delle diverse esigenze territoriali del nostro paese e che sia capace di evolversi e arricchirsi grazie al contributo di tutti i partecipanti“.
La situazione del sistema idrico in Italia
La situazione in Italia è molto differente da regione a regione. Presenta dati, in taluni casi, decisamente preoccupanti: ad esempio, la dispersione lungo la rete idrica nazionale va dal 14% (ad esempio Milano) al 72%. Con una media che si attesta al 42%. In più del 50% dei Comuni Italiani le perdite idriche totali sono superiori al 35% dei volumi immessi in rete (dati ISTAT); circa il 60% delle infrastrutture della rete idrica italiana in media ha più di 30 anni, mentre il 25% ha più di 50 anni.
Acquedotto Pugliese, Gruppo CAP, Italgas, MM sono quattro tra le più importanti realtà del settore idrico presenti sul territorio italiano e sono anche le quattro aziende socie della Fondazione da cui è partita l’idea di creare una Community italiana delle Acque. Un luogo dove condividere con gli altri operatori le conoscenze e le best practice di eccellenza già presenti nelle quattro realtà. Organizzazioni, queste, che per prime hanno adottato le tecnologie più avanzate (GIS, AI, etc) nel senso della sostenibilità e che oggi hanno raggiunto obiettivi importanti grazie a performance molte elevate.
I commenti
“Portiamo nel gruppo di lavoro – ha commentato Domenico Laforgia, Presidente di Acquedotto Pugliese – l’esperienza maturata con un sistema idrico particolarmente grande e complesso. Gestiamo 33mila chilometri di reti, di cui 5mila di sola grande adduzione, organizzati in 6 schemi idrici interconnessi. Lo facciamo con un gemello digitale, gestito dalla nostra control room, che ci consente di ottimizzare i processi e simulare scenari che tengano conto anche delle variabili climatiche. Tutto questo si traduce in servizi migliori e risparmio della risorsa idrica”.
“Perdite idriche, depurazione, riduzione dei consumi energetici, sono solo alcuni dei temi su cui la digitalizzazione può giocare un ruolo chiave” – ha illustrato Alessandro Russo, CEO Gruppo CAP. “In un Paese in cui le perdite sfiorano il 50/60% nel sud Italia, in cui le reti hanno in media tra i 25 e i 50 anni, servono investimenti e servono soprattutto in tecnologie digitali in grado di far fare al servizio idrico integrato un salto simile a quello già fatto dal settore elettrico, in cui automazione e misurazione in tempo reale dei consumi e monitoraggio della rete è oggi possibile grazie alle tecnologie più avanzate.”
“Crediamo fermamente nel ruolo della trasformazione digitale quale abilitatore del cambiamento“, ha sottolineato Stefano Mereu, Presidente di Nepta, la società del Gruppo Italgas attiva nel settore idrico. “È per questo che stiamo lavorando da tempo per mutuare nell’idrico le tecnologie sviluppate per le reti di distribuzione del gas così da puntare a una immediata e significativa riduzione delle perdite di rete e un conseguente efficientamento dei consumi energetici”.
“MM utilizza da tempo le più avanzate tecnologie digitali per rendere più efficiente la gestione dell’acqua a Milano. La riduzione delle perdite al 14% è stata raggiunta anche grazie ai sistemi smart metering, all’IoT, alla fibra ottica. Con l’acquisizione di dati raccolti grazie ai sistemi satellitari e all’intelligenza artificiale abbiamo sviluppato un approccio predittivo rispetto ai guasti delle reti. Portiamo queste esperienze, già condivise nella rete Water Alliance, come contributo alla Fondazione per la Sostenibilità Digitale ed alla community nazionale dei gestori del servizio idrico“. – ha commentato Francesco Mascolo, CEO di MM.