Economia circolare, rinnovabili e servizi ad alto valore aggiunto, i punti di forza delle traiettorie verso la transizione green di Hera
di Katrin Bove
Decarbonizzare il sistema economico – industriale e garantire la sicurezza energetica è la grande sfida con cui oggi deve misurarsi la società. Le traiettorie per la carbon neutrality individuate dalle proiezioni dell’ultimo rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) evidenziano due elementi chiave dello scenario futuro: l’elettrificazione ed efficienza dei consumi e il ruolo sempre più significativo delle fonti rinnovabili nella produzione di energia.
Uno dei principali fattori per la riduzione delle emissioni carboniche è, infatti, lo sviluppo delle rinnovabili, dal fotovoltaico all’eolico fino ai green gas come biometano e idrogeno, attraverso un processo di trasformazione che vede coinvolto non solo il sistema energetico, ma anche una parte significativa del sistema manifatturiero globale. Uno sforzo che ha già tra i principali attori del cambiamento le utilities come il Gruppo Hera, che serve ogni giorno circa 5 milioni di cittadini e che ha previsto nel proprio piano industriale diversi interventi per contribuire alla transizione energetica.
“Tutti i nostri progetti mirano alla riduzione dei gas climalteranti ”
«Proseguiamo spediti verso il raggiungimento degli obiettivi del nostro piano industriale attraverso una consolidata strategia multibusiness, da sempre orientata a coniugare la crescita aziendale con lo sviluppo sostenibile dell’ecosistema di riferimento, come conferma anche la crescita degli investimenti del 22% sia per lo sviluppo degli asset industriali del gruppo che per le attività di M&A che focalizzano la crescita sulla transizione ecologica, l’innovazione e la resilienza» dichiara Cristian Fabbri, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera.
«In particolare, abbiamo destinato nel quinquennio 2022-2026 un importante volume di investimenti, oltre 4,1 miliardi di euro, per aumentare la resilienza dei nostri business e accompagnare i territori nel percorso di transizione verso uno sviluppo sempre più sostenibile. Tutti i nostri progetti rientrano all’interno di una strategia più ampia che ha l’obiettivo di contribuire in modo significativo alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti in tutti i territori in cui operiamo. Abbiamo definito un piano di decarbonizzazione che ci porterà al 2030 verso una riduzione del 37% (rispetto al 2019) delle emissioni complessive di gas serra, coinvolgendo anche i nostri clienti e fornitori: un obiettivo sfidante che ci è stato validato dal prestigioso network internazionale SBTi» – aggiunge Fabbri.
Lo sviluppo dei Green gas
Per lo sviluppo dei green gas, nel suo piano per la carbon neutrality, la multiutility ha riservato un ruolo chiave al biometano, combustibile 100% rinnovabile che si ottiene dal biogas proveniente dalla digestione anaerobica delle biomasse. Il Gruppo Hera è stato il primo in Italia ad aver realizzato nel 2018, a Sant’Agata Bolognese, un impianto all’avanguardia per la produzione di biometano su scala industriale dalla frazione organica della raccolta differenziata, da cui ottiene annualmente 20 mila tonnellate di compost e circa 8 milioni di metri cubi di biometano.
Recentemente, inoltre, con un investimento di 28 milioni di euro, attraverso la newCo Biorg tra la controllata Herambiente e la società Inalca del Gruppo Cremonini, è stato riconvertito un vecchio biodigestore a Spilamberto (Mo) in un impianto innovativo per trasformare in biometano e compost i rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata, dagli scarti derivanti dal processo di lavorazione dell’industria agroalimentare locale e dal processo produttivo delle carni di Inalca.
A regime produrrà 3,7 milioni di mc/anno, garantendo così un incremento del 48% della produzione di biometano del Gruppo Hera. L’obiettivo della multiutility è di raggiungere quota 30 milioni di mc al 2030.
In un’ottica di perfetta economia circolare, i rifiuti tornano così al servizio delle comunità sotto forma di combustibile rinnovabile che, immesso in rete, alimenta il trasporto cittadino pubblico e privato. «L’impianto realizzato con un partner d’eccellenza come Inalca rappresenta un fiore all’occhiello per l’economia circolare ed è per noi un ulteriore passo in avanti per la produzione di biometano su scala industriale» – afferma Orazio Iacono, amministratore delegato del Gruppo Hera.
L’attenzione alla transizione energetica è cruciale
«Le sfide del futuro richiedono alle utility come la nostra un impegno sempre più decisivo, che intendiamo tradurre in progetti concreti attraverso investimenti che ci consentono di accompagnare i cittadini, le imprese e le pubbliche amministrazioni nella transizione green e, in questo caso, in quella ambientale con un modello sempre più distribuito e inclusivo per lo sviluppo del tessuto sociale e industriale». Pertanto, come sottolinea Iacono, «l’attenzione alla transizione energetica è cruciale e riguarda tutti gli assi di sviluppo strategico previsti nel piano industriale. Si tratta di iniziative concrete per la promozione delle fonti rinnovabili, dall’idrogeno al biometano e dal fotovoltaico fino ai nuovi modelli di generazione distribuita di energia elettrica, che saranno sempre più protagoniste del processo verso la decarbonizzazione e la sicurezza energetica del nostro Paese».
Ogni piccola azione consapevole conta per il risultato finale, ma emerge la necessità di accelerare sull’impiego di tecnologie e iniziative che favoriscano il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo, ovvero la riduzione delle emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 e il net zero entro il 2050. Nel percorso verso la decarbonizzazione, accanto alle fonti rinnovabili, stanno diventando sempre più parte integrante delle soluzioni per la riduzione delle emissioni e la mitigazione dei cambiamenti climatici gli strumenti per l’efficienza e il risparmio energetico, che sono anche validi alleati per contrastare la volatilità dei prezzi delle commodity.
I servizi per i clienti residenziali e per il mercato business
Per questo il Gruppo Hera punta a incrementare progressivamente i suoi servizi a valore aggiunto per aiutare i clienti, soprattutto quelli residenziali, a ridurre e rendere più sostenibili i propri consumi: dalle proposte per l’efficientamento energetico delle abitazioni, con caldaie a condensazione e termostati smart, all’autoproduzione con i pannelli fotovoltaici, fino alle soluzioni per la mobilità sostenibile, ad esempio con le colonnine di ricarica.
Al mercato business, invece, la multiutility dedica progetti specifici e su misura, dalla riqualificazione energetica e miglioramento sismico per PA e condomini, agli impianti di cogenerazione e fotovoltaici per le aziende, solo per citarne alcuni.
Le partnership di Hera nel settore del fotovoltaico
Inoltre, Hera ha concluso operazioni di M&A e partnership nel settore del fotovoltaico per rispondere, con proposte integrate all’avanguardia nell’ambito delle energie pulite, alla crescente domanda di soluzioni impiantistiche da fonti rinnovabili da parte dei clienti aziendali. Tra le più recenti, la newco realizzata dalla multiutility con il Gruppo Orogel per la realizzazione di un impianto agrivoltaico nello stabilimento cesenate della cooperativa agricola e le acquisizioni della società ferrarese Tiepolo, per la costruzione di un parco solare fotovoltaico a Bondeno, e del 60% dell’azienda riminese F.lli Franchini, attiva nel settore della produzione di fonti rinnovabili ad altissimo rendimento per clienti industriali pubblici e privati in tutta Italia. Tutte operazioni che mirano a potenziare, quindi, le soluzioni proposte dalla multiutility per ridurre l’impronta di carbonio delle comunità servite.