Home ORE12 Economia OBBLIGAZIONI: VALUTARE, INDIVIDUARE E SCEGLIERE

OBBLIGAZIONI: VALUTARE, INDIVIDUARE E SCEGLIERE

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L’azionario è sui massimi – al momento si manifesta come una fuori serie senza benzina – e diventa interessante “fare spesa” tra le obbligazioni. Il mercato obbligazionario, invece, offre diverse opportunità. Generalmente si ha l’abitudine di trattare questo argomento con persone che già hanno dimestichezza a investire i propri risparmi, ma chi si occupa di chi deve approcciare per la prima volta il mercato per far fruttare la liquidità che, ferma sul conto corrente, subisce l’erosione dell’inflazione?

di Luca Lippi

Poiché la maggior parte degli investitori non professionali vede i mercati come una grande bisca, corre l’obbligo di fissare immediatamente un concetto: i mercati – tutti – non sono un gratta e vinci! Offrono opportunità a chiunque ma bisogna avvicinarli con rispetto e non con superficialità. Non è necessario essere espertissimi, basta osservare alcune accortezze, farsi aiutare da un consulente – nella stragrande maggioranza dei casi è gratuito (ovviamente guadagna sull’eventuale investimento, non fa beneficenza) – e investire responsabilmente.

Investire è una strategia

Oggi è utile comprare obbligazioni? Sicuramente ha più senso di due anni fa! I tassi sono scesi, il BTP decennale rendeva il 5% a metà ottobre, oggi rende il 4,30%. Apparentemente non è un dato così importante – sono solo 0,7 bp di differenza – ma su un titolo che ha una scadenza piuttosto lunga significa un effetto leva importante.

Questo è successo perché la politica monetaria delle banche centrali dovrebbe aver terminato la fase rialzista dei tassi. Alcuni iniziano a pensare che dal 2024 il rallentamento dell’economia globale diventerà critico. In Europa abbiamo il problema della Germania che sta già rallentando e questo può significare che anche in Italia e Francia si verifichi la medesima criticità.

Questa supposizione – che è assai vicina alla realtà – presuppone la necessità di un taglio dei tassi da parte delle banche centrali – allo stato dell’arte non configurabile prima di giugno -. la previsione fonda sull’osservazione del Futures Euribor che sconta il 3% di interesse tra un anno, superiore dell’un per cento dai livelli attuali. Il future è un contratto standardizzato con un suo mercato regolamentato. Acquirente e venditore si impegnano ad onorare il contratto in una data futura certa, a un prezzo fissato all’atto della stipula del contratto.

Per essere più chiari, senza scendere troppo in tecnicismi, i contratti a termine (come il future), con la conferma di formule di matematica finanziaria, scontano le future attese derivanti da determinate variabili economiche. In particolare, la curva dell’Euribor stima quello che sarà il tasso futuro atteso dall’anno prossimo in poi. Quindi, il tasso incorporato oggi nella curva dell’Euribor, più basso di quello attuale, anticipa quello che sarebbe un probabile allentamento monetario già nel nuovo anno. Già questi pochissimi segnali dimostrano che ha senso investire sulle obbligazioni, soprattutto quelle con una scadenza media.

Razionalizzazione

Nessuno vi dirà mai che oggi è il momento di sottoscrivere obbligazioni senza esitare. Fatto salvo quanto scritto sopra, bisogna considerare anche altro. Il fatto che l’Euribor sconti un ribasso dei tassi futuro, si riferisce sempre e soltanto ai tassi delle banche centrali.

E’ necessario tenere a mente che i tassi di interesse riflettono diverse variabili. La politica monetaria rimane fondamentale, ma bisogna valutare con attenzione anche il rischio emittente. Il rischio emittente è misurato dallo spread e misura anche la liquidità del mercato finanziario. In parole semplici: se in qualche modo la liquidità (i movimenti di danaro sul mercato) dovesse venire meno – come accadde nel 2007 – i tassi di interesse potrebbero salire indipendentemente dalle politiche monetarie accomodanti delle banche centrali.

Altro aspetto da considerare è il rischio geopolitico; un esempio di analisi – molto semplificata – è visibile qui. Nello specifico bisogna analizzare: le tensioni in Medio Oriente, le tensioni su Taiwan, le tensioni tra Cina e Stati Uniti, la guerra in Ucraina. Per esempio, nel caso della guerra in Ucraina, gli analisti osservano che i grandi stati occidentali e anche le loro aziende, devono essere pronti a difendersi; questa spesa della – la difesa – pesa sui bilanci degli stati incidendo sulla sostenibilità di lungo periodo di questi investimenti a deficit. Gli investitori non ignorano questo aspetto quando valutano le obbligazioni degli emittenti, la stessa diffidenza e valutazione deve averla anche il risparmiatore che approccia al mercato – o affidarsi a chi lo fa professionalmente -.

Altri aspetti da considerare

Altro aspetto da considerare, soprattutto per investimenti in obbligazioni private, è la clausola callable. Sostanzialmente significa ricevere un rendimento più alto ma sottostare alla facoltà dell’emittente di rimborsare in anticipo, rispetto alla scadenza, l’obbligazione. Per un investitore potrebbe essere penalizzante perché l’emittente, sicuramente rimborserà anticipatamente l’obbligazione con la discesa dei tassi. Un esempio: chi non sceglierebbe un rendimento obbligazionario più alto rispetto ad un altro con stessa durata? Tuttavia la durata è importante, assicurarsi un rendimento allettante il più a lungo possibile è l’obiettivo di ogni risparmiatore attento. Se, per ingordigia, si sceglie il rendimento più allettante di una callable, e quest’ultima venisse rimborsata anticipatamente dall’emittente, il risparmiatore di troverebbe “inaspettatamente” con della liquidità da investire nuovamente, di sicuro non al tasso allettante della callable, soprattutto, perdendo il vantaggio di una duration – e di un tasso – non più disponibile a prezzi convenienti.

Ultimo aspetto, il fisco. Oggi è un buon momento per comperare obbligazioni, soprattutto quelle emesse da 24 mesi fino a quelle emesse cinque anni fa, quando i tassi erano praticamente a zero, con cedole insignificanti. Oggi si comprano a prezzi piuttosto scontati, il guadagno che se ne ricava portandolo a scadenza (è il guadagno in conto capitale, non la cedola), ha il vantaggio di essere compensato. Spieghiamo meglio: comprare a 92 un’obbligazione che rimborserà a 100, comporta un guadagno pari all’8%. Questo è un guadagno da fluttuazione di prezzo, detto reddito diverso compensabile, e potrebbe essere interessante per compensare eventuali minusvalenze. Le minusvalenze del 2023 hanno tempo per essere recuperate entro il 2027.

Quali obbligazioni comprare

Intanto, sotto stretta tutela di un consulente finanziario che gratuitamente può aiutare, un ETF con obbligazioni a scadenza media (durata 7/10 anni). Per chi vuole uno sprint in più, ma non ha alcuna intenzione di rischiare con il mercato azionario (che ovviamente performa con un vigore assai più energico rispetto alle obbligazioni), selezionare un ETF con obbligazioni 1/5 anni, oppure un ETF con obbligazioni oltre i 15 anni. Per questi ultimi audaci investitori, si consiglia di utilizzare ETF che lavorano sul segmento di curva dei tassi iniziale (1/5 anni) e finale (oltre 15 anni) da mixare con intelligenza allo scopo di ottenere una duration media di 7 anni.

Quanto sopra è una riflessione a titolo informativo e non ha alcuna pretesa di costituire sollecitazione a sottoscrivere su specifici Mercati.