La combinazione sotorasib-panitumumab surclassa la terapia standard nel tumore del colon metastatico KRAS mutato. Lo dimostrano i risultati dello studio CodeBreak 300, presentati in plenaria al congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) e pubblicati in contemporanea sul New England Journal of Medicine
Medicina di precisione è ricercare terapie mirate a sottogruppi di pazienti come quelli portatori della mutazione KRAS G12C che, di tutti quelli con tumore del colon, rappresentano appena il 3-4%. È quanto ha fatto il CodeBreak 300, uno studio internazionale randomizzato di fase III, condotto su pazienti con tumore del colon retto metastatico, in progressione di malattia dopo una o più linee di chemioterapia, e portatori della mutazione di KRAS G12C. In questo sottogruppo di pazienti lo studio ha confrontato l’efficacia dell’associazione sotorasib (inibitore selettivo di KRAS G12C) e panitumumab (inibitore di EGFR), con il trattamento standard a base di regorafenib o trifluridina/tipiracile.
La combinazione riduce del 51% il rischio di progressione
“Lo studio – spiega il professor Giampaolo Tortora – direttore del Comprehensive Cancer Center di Fondazione Policlinico Agostino Gemelli IRCCS – ha mostrato un vantaggio significativo in termini di sopravvivenza libera da progressione con la combinazione di sotorasib e panitumumab, rispetto alla terapia convenzionale. In particolare il sotorasib al dosaggio più alto ha determinato una riduzione del 51% del rischio di progressione di malattia o morte. Per l’analisi dell’impatto sulla sopravvivenza globale (OS) i dati non sono ancora maturi, essendo richiesto un follow-up più lungo”.
Lo studio è stato presentato in sessione plenaria al congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) e pubblicato in contemporanea sul New England Journal of Medicine. Tra i diversi centri internazionali europei, asiatici e statunitensi che hanno preso parte allo studio, il Policlinico Gemelli è quello che ha arruolato il maggior numero di pazienti a livello mondiale. Per questo motivo, la dottoressa Lisa Salvatore è secondo nome tra gli autori del lavoro.
“La mutazione KRAS G12C – commenta la dottoressa Lisa Salvatore, dirigente medico della UOC di Oncologia Medica di Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS – è presente in un piccolo sottogruppo di pazienti con tumore del colon retto (circa 3-4% dei casi), che corrisponde comunque a un notevole numero di pazienti se si considera l’elevata incidenza di questa neoplasia. Questo studio aggiunge un importante tassello alla cura dei tumori del colon retto, nel solco della cosiddetta ‘oncologia di precisione’, che si pone l’obiettivo di individuare la migliore strategia terapeutica per pazienti con specifiche alterazioni molecolari.
Il CodeBreak 300 è il primo studio di fase III che ha dimostrato il vantaggio di un inibitore di KRAS G12C in associazione ad un farmaco anti-EGFR nei pazienti con tumore del colon retto metastatico pretrattati e KRAS G12C mutati, rispetto al trattamento standard.
Il Policlinico Gemelli in classifica a livello mondiale
L’Italia ha fatto la parte del leone nel reclutamento – sottolinea la dottoressa Salvatore – e il Policlinico Gemelli in particolare vanta il riconoscimento di essere stato ‘top accrual’ a livello mondiale, grazie al grande lavoro di squadra del ‘gruppo colon’ dell’Oncologia Medica, composto da medici strutturati, specializzandi, study coordinator e infermieri di ricerca di altissimo livello e diretto dal Professor Tortora. Come Principal Investigator dello studio – conclude la dottoressa Salvatore – non posso che ringraziare tutti loro per questo risultato, che rappresenta un passo in avanti nella personalizzazione del trattamento dei pazienti con tumore del colon retto metastatico”.
“I pazienti arruolati nel CodeBreak 300 – conclude il professor Tortora – presentavano tutti un tumore del colon in fase metastatica, ma è molto importante ricordare che gli esami di screening per il tumore del colon retto, integrati con gli esami endoscopici, rappresentano una straordinaria opportunità per intercettare precocemente le lesioni precancerose e cancerose del colon retto, consentendo l’asportazione e le cure oncologiche nelle fasi più precoci della malattia, quelle in cui le possibilità di guarigione sono molto più elevate”.
Il Policlinico Gemelli è un’eccellenza nazionale riconosciuta per i tumori del colon-retto grazie alla presenza di specialisti in tutti gli ambiti, dalla chirurgia alla diagnostica, dall’oncologia e radioterapia alle specialità gastroenterologiche, che operano in team multidisciplinare e assistono un numero vastissimo di pazienti provenienti da tutta Italia.