La situazione potrebbe avere effetti gravi per le imprese del comparto delle costruzioni che, per il forte calo di domanda, saranno costrette a ridurre i prezzi e sacrificare margini e profitti, in un contesto di liquidità che risulta in progressivo ridimensionamento
Le recenti revisioni Istat relative al triennio 2020-2023 hanno presentato un incremento della dinamica del PIL, consegnando al governo un possibile “tesoretto”. Tuttavia, la congiuntura attuale continua a mostrare segnali negativi, con effetti preoccupanti per diverse imprese, soprattutto nel settore delle costruzioni.
Roberto Race, segretario generale di Competere.Eu, sottolinea che il deterioramento dell’ambiente economico italiano avviene in un contesto internazionale in rallentamento, contribuendo ad aumentare il deficit rispetto a quanto previsto nel DEF, a causa di un PIL inferiore alle aspettative. Tuttavia, le revisioni Istat potrebbero portare risorse extra per coprire parte dell’aumento del deficit.
Le revisioni dell’Istat cambieranno la narrativa sull’uscita dalla pandemia per l’Italia. Secondo stime preliminari, il livello del PIL potrebbe essere oltre 4 punti percentuali più alto rispetto a quello di fine 2019, confermando il primato europeo dell’Italia nella velocità di recupero. Le revisioni saranno particolarmente rilevanti per il 2021, con un incremento del PIL nominale comunicato tra l’1,8% e il 2,1%.
Il contesto economico
Il contesto economico attuale è caratterizzato da diversi fattori che incidono negativamente sull’andamento dell’industria italiana. La produzione industriale mostra segnali di forte debolezza, influenzata dalla situazione economica tedesca e dalle tensioni geopolitiche globali. Inoltre, il settore delle costruzioni sta vivendo un arretramento significativo a causa della diminuzione degli investimenti e dell’incertezza legata al Superbonus.
I consumi delle famiglie
I consumi delle famiglie rappresentano un ulteriore problema, con una diminuzione degli acquisti di beni primari. Le famiglie stanno affrontando crescenti difficoltà economiche a causa dell’aumento dell’inflazione e della decelerazione dei salari. L’inflazione in Italia è stata del 5,4% su base annua ad agosto, rappresentando una sfida per i bilanci familiari.
Il settore delle costruzioni
“Anche il comparto edile, dopo i fasti degli ultimi due anni – continua Race nella nota congiunturale di Competere.EU– sta mostrando segnali di significativo arretramento. Gli investimenti sono diminuiti nel secondo trimestre e le informazioni attuali non lasciano intravedere un’inversione di tendenza nel breve periodo. Inoltre, nonostante l’aumento del costo del denaro, i prezzi delle case hanno continuato ad aumentare, risentendo dei rincari delle materie prime e del materiale da costruzione.
Crescita del costo di finanziamento e aumento dei prezzi di vendita, in un contesto recessivo quale quello attuale e con attese di calo dei prezzi nel prossimo anno, portano le famiglie a rinviare le scelte di acquisto delle abitazioni. Questa situazione potrebbe avere effetti gravi per le imprese del comparto che, in assenza di domanda, saranno costrette a ridurre i prezzi e sacrificare margini e profitti, in un contesto di liquidità che risulta in progressivo ridimensionamento”.
La combinazione di questi fattori impone un fardello sull’andamento del PIL nel corso di quest’anno e del prossimo. Il governo dovrà considerare attentamente queste sfide nella prossima manovra finanziaria, cercando soluzioni e strategie efficaci per sostenere l’economia italiana in questa fase critica.