Individuata una seconda specie di granchio blu nel Mar Adriatico. Rilevata dopo il Callinectes sapidus, che ha già colonizzato i settori più orientali del Mediterraneo. Il lavoro pubblicato su BioInvasion Records
Il Callinectes sapidus, granchio blu originario delle coste atlantiche americane, ha recentemente invaso le principali aree di produzione dell’Adriatico; severi gli impatti ecologici ed economici nelle regioni del Veneto e dell’Emilia Romagna. Un team di ricerca dell’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Cnr di Ancona ha dimostrato la presenza nel Mar Adriatico di una seconda specie di granchio blu, il Portunus segnis, originario del Mar Rosso e dell’Oceano Indiano occidentale.
La prima evidenza nel Mar Adriatico
“Il granchio blu del Mar Rosso, morfologicamente simile al granchio blu Atlantico C. sapidus, ha già colonizzato, attraverso il Canale di Suez, i settori più orientali del Mediterraneo. Con conseguenze inizialmente drammatiche per la pesca tunisina. Questa specie è oggi una delle risorse di pesca più importanti per la Tunisia, trasformata e commercializzata nei mercati esteri”.
Lo afferma Ernesto Azzurro, dirigente di ricerca del Cnr-Irbim. Aggiunge: “anche il granchio blu del Mar Rosso – come il granchio blu americano – trova il suo habitat ideale tra gli ambienti lagunari e il mare aperto; può sviluppare popolazioni con altissime abbondanze”.
La specie era stata segnalata dai pescatori locali
La specie, oggi segnalata nella regione Marche (Ancona) grazie alla cattura di un singolo esemplare, era stata già osservata in Sicilia.
“Questo importante risultato è stato possibile grazie alla preziosa collaborazione con i pescatori locali, che hanno catturato la specie e prontamente avvertito il nostro Istituto”. Ha aggiunto Fabio Grati, primo autore dello studio.
“Questo arrivo è con tutta probabilità una nuova introduzione attribuibile al trasporto navale, verosimilmente alle acque di zavorra. Considerate le caratteristiche ecologiche del granchio blu del Mar Rosso (e il suo range di tolleranza termica) pensiamo che il nord Adriatico non sia ancora un ecosistema ospitale per questa specie. Questo dovrebbe al momento scongiurare il rischio di una doppia invasione di granchi blu in Adriatico”, aggiunge Azzuro.
“Il cambiamento climatico sta tuttavia aumentando la vulnerabilità del nostro mare a questo tipo di colonizzazioni. Quindi il fenomeno va monitorato attentamente, attraverso una strategia nazionale”
L’impiego come nuova risorsa di pesca
Entrambe le specie di granchio blu possiedono altissime proprietà nutritive e gastronomiche: l’impiego di questi crostacei come nuove risorse di pesca è la strategia adottata da molti Paesi del Mediterraneo per gestire la problematica sul lungo termine.
Per supportare questa strategia, i ricercatori del Cnr hanno predisposto un breve questionario con rivolto a tutti i cittadini, anche a quelli che non hanno mai assaggiato il granchio, disponibile al link : https://forms.gle/ndNQkgr4nptu4sP9A