Alleanza tra cooperative sanitarie, medici e infermieri per contrastare carenza di personale e le speculazioni ai danni del SSN. Obiettivo: garantire assistenza sul territorio con lo sviluppo di nuovi modelli che risolvano anche la congestione degli ospedali, soprattutto nell’emergenza-urgenza
Di Katrin Bove
La carenza di medici e infermieri rischia di far saltare la riforma della sanità territoriale messa in campo con il PNRR e il decreto 77/2022; creando seri problemi anche all’assistenza ospedaliera, soprattutto per quanto riguarda l’emergenza-urgenza, ma non solo.
E l’attuale organizzazione del Ssn non basta a risolvere a breve termine il problema dell’assistenza ai cittadini.
L’accordo di FNOMCeO, FNOPI e Confcooperative contro la carenza di personale
Per questo, le Federazioni FNOMCeO, FNOPI, e Confcooperative Sanità hanno costituto un gruppo di lavoro congiunto per far fronte al tema della carenza.
L’accordo prende da subito le distanze dalle modalità di ingaggio del personale medico e infermieristico con metodi che favoriscono pratiche speculative ai danni del Servizio Sanitario Nazionale. Modalità che non prevedonoprogrammazione, con impatti negativi sugli assistiti, sui professionisti, sugli operatori privati e sul sistema nel complesso.
L’alleanza si pone anche l’obiettivo di sorvegliare sulle norme che distinguono l’appalto di servizi dalla somministrazione di personale al fine di evitare il ricorso a procedure di gara al massimo ribasso; applicando i minimi contrattuali previsti dai contratti sottoscritti dalle parti sociali più rappresentative a livello nazionale.
Proposte e normative per contribuire alla soluzione della carenza
Questo a tutela dei professionistie della cooperazione tra di essi, ma soprattutto degli assistiti; per preservare qualità, disponibilità, metodi di ingaggio degli operatorie tempestività dei servizi.
Per farlo, Confcooperative Sanità, FNOMCeO e FNOPI metteranno a punto proposte condivise, anche normative seguendo quattro linee direttive: la valorizzazione dell’attività libero professionale; la revisione degli attuali vincoli di esclusività con il SSN; lo sviluppo di aggregazioni e organizzazioni degli operatori in cooperativa; la definizione di nuove professionalità sanitarie di aiuto e supporto, in particolare al personale infermieristico.
Oltre a questo non mancherà il sostegno ai percorsi formativi per valorizzare le professioni impegnate nell’assistenza sul territorio, comprese le collaborazioni con il mondo imprenditoriale. Confcooperative Sanità, già dal 2010, ha realizzato un modello integrato “multi professionale” per mettere in rete il know‐how e le professionalità coinvolte nell’assistenza (in tutto oltre un milione di professionisti),
“Con l’alleanza siglata intendiamo dare un contributo concreto in un momento di affanno“
“il tradizionale modello organizzativo è ormai inefficace per rispondere alle esigenze di salute della popolazione – sottolinea Barbara Mangiacavalli, presidente FNOPI -. Il nuovo paradigma sanitario si fonda sulla costruzione di reti di prossimità territoriale, le quali determinano uno spostamento dei setting assistenziali dai luoghi tradizionali di cura verso strutture più sostenibili e accessibili, dove si possano favorire l’integrazione sociosanitaria e la continuità dei percorsi.
L’assistenza nel complesso deve essere caratterizzata dalla multi-professionalità e interdisciplinarità, e questo accordo ne è uno strumento proposto da chi è in prima linea nell’assistenza. Politica e istituzioni non potranno ignorare”.
“L’accordo siglato oggi – afferma Filippo Anelli, presidente FNOMCeO – si propone di far fronte alla carenza di professionisti, in ospedale e sul territorio, mediante la messa a punto di modelli organizzativi innovativi, flessibili, non lucrativi, sostenibili e sussidiari al sistema pubblico a beneficio dei cittadini. Modelli che rifuggano dalle distorsioni quali, ad esempio, le gare di appalto al massimo ribasso o i metodi che favoriscono pratiche speculative. Lo strumento è percorribile ma dobbiamo stabilire delle regole”.
“Abbiamo siglato un’alleanza su tre punti – spiega Giuseppe Milanese Presidente di Confcooperative Sanità – che sono la distanza da forme improprie di ingaggio del personale, la valorizzazione del lavoro e la cooperazione sul fronte della carenza di personale Intendiamo dare un contributo concreto in un momento di affanno, ma anche di profonda innovazione, del nostro sistema di welfare sociosanitario.
Sono convinto che tre Organizzazioni come le nostre che decidono di lavorare insieme per proporre soluzioni concertate non può che essere una buona notizia per i professionisti che rappresentiamo, per il SSN e , soprattutto, per le persone che assistiamo”.