Inaugurata una nuova sala emodinamica con la tecnologia più avanzata attualmente disponibile per correggere i difetti cardiaci. Consente di aumentare la qualità delle immagini a raggi X con una minore esposizione radiologica e minore stress fisico e psicologico per i bambini
L’unità di cardiologia interventistica del Bambino Gesù esegue circa 500 procedure all’anno per il trattamento delle patologie congenite del cuore dal neonato all’adulto. Tra queste l’impianto di valvole polmonari (sia espandibili con pallone che auto-espandibili), l’impianto di stent, la chiusura del dotto di Botallo nel neonato prematuro, la ricanalizzazione di strutture vascolari ostruite.
Elevata qualità delle immagini 3D, tempistiche dimezzate e esposizione minima alle radiazioni
Le procedure avvengono nella sala emodinamica in modo mininvasivo, senza cioè la necessità di un intervento chirurgico con torace aperto. Micro cannule vengono inserite nei vasi sanguigni che portano al cuore. Al loro interno scorre un catetere (tubicino flessibile) che viene posizionato laddove c’è il problema da individuare o risolvere. Il percorso del catetere viene osservato e valutato tramite strumenti di imaging a raggi X.
La nuova sala mette a disposizione una tecnologia innovativa recentissima. Questa consente l’acquisizione di immagini in 3D in metà tempo rispetto alle macchine oggi in uso, grazie a bracci meccanici che ruotano di 50 gradi al secondo (invece che di 25 gradi) e con angolazioni più estreme per cogliere maggiori dettagli. Garantisce un’elevata qualità delle immagini a fronte di un’esposizione minima del paziente alle radiazioni.
Il miglioramento della qualità delle immagini, a sua volta, consente di ridurre i tempi delle procedure e quindi dell’impiego di anestesia, con minore impatto sui bambini.
Le prospettive
La ristrutturazione della sala è stata portata a termine grazie al lavoro congiunto della Direzione Sanitaria, dell’Ingegneria Clinica, dei Servizi Tecnici e amministrativi dell’ospedale con il personale tecnico e infermieristico del comparto operatorio.
Il livello avanzato del progetto meccanico dell’impianto lo mette in condizione di accogliere anche le evoluzioni tecnologiche, ormai prossime per dimezzare ulteriormente i tempi di acquisizione delle immagini.
«Nel futuro – afferma il dott. Gianfranco Butera, responsabile di Cardiologia interventistica – prevediamo di introdurre ulteriori innovazioni che comprendono il trattamento e il monitoraggio continuo dello scompenso cardiaco, l’impianto di valvole polmonari auto-espandibili di dimensioni ancora maggiori, il trattamento della patologia delle vene polmonari, le disfunzioni dei vasi linfatici in particolare correlate alle cardiopatie congenite, lo studio delle curve di pressione intracardiaca durante il cateterismo cardiaco, i trattamenti avanzati nei pazienti di basso peso e prematuri».