Nasce la Rete italiana finanziata da Fondazione Umberto Veronesi. Parte la sfida delle cellule “car-natural killer”
di Katrin Bove
Parte la prima sperimentazione clinica in Europa della terapia genica con cellule CAR-Natural Killer e lo sviluppo di nuove metodiche diagnostiche per la leucemia mieloide acuta (LMA) grazie all’impegno dei ricercatori di “PALM” (Pediatric Acute Leukemia of Myeloid origin), la nuova Rete nazionale di istituti specializzati in campo oncoematologico coordinata dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e sostenuta da Fondazione Umberto Veronesi.
L’attività della Rete contribuirà a ottimizzare il trattamento dei bambini italiani con diagnosi di LMA e dei pazienti pediatrici dei Paesi Europei che adottano il protocollo internazionale per la cura di questa malattia ematologica rara.
La leucemia mieloide acuta
La leucemia mieloide acuta è un tumore raro del sangue che ha origine nelle cellule staminali presenti nel midollo osseo e si sviluppa rapidamente diffondendosi in tutto l’organismo. Rappresenta il 20% di tutti i casi di leucemia acuta osservati in età pediatrica.
La LMA è una malattia ancora non del tutto caratterizzata dal punto di vista genetico e molecolare, così come rimangono da chiarire i meccanismi che portano allo sviluppo di forme recidivanti e refrattarie ai trattamenti convenzionali.
Un Network italiano per la LMA
Il progetto di ricerca avrà una durata di 5 anni e coinvolgerà l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù come Centro di riferimento, il Laboratorio di diagnostica centralizzata della Clinica Oncoematologica di Padova, il Dipartimento di oncologia sperimentale dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e il Department of Leukaemia dell’MD Anderson Cancer Center (Houston, USA) come Centri collaboranti e contributivi allo svolgersi del progetto.
I ricercatori si dedicheranno all’identificazione di nuove alterazioni molecolari predittive di outcome; alla scoperta dei meccanismi responsabili della resistenza alle cure o delle ricadute di malattia e alla messa in atto di sperimentazioni cliniche basate sull’uso delle cellule CAR- Natural Killer per i pazienti con LMA recidiva e/o refrattaria.
Cellule Car-Natural Killer: la nuova frontiera della cura “pronta all’uso”
L’attività terapeutica cardine della Rete “PALM” è l’avvio della sperimentazione clinica – la prima in ambito europeo – della terapia genica con cellule CAR-Natural Killer.
Il trial partirà alla fine del 2023 su una coorte di pazienti sia pediatrici che adulti. La sfida è quella di replicare i risultati ottenuti con le cellule CAR nell’ambito delle leucemie linfoblastiche acute anche nella LMA.
Nella nuova terapia è stata utilizzata una popolazione di cellule difensive dell’organismo diversa dai linfociti T: si tratta delle cellule Natural Killer (NK) allogeniche, poi riprogrammate geneticamente per esprimere sulla propria superficie la molecola che intercetta il bersaglio tumorale e consente la sua distruzione.
Le cellule NK non aggrediscono i tessuti del ricevente
Il ricorso alle cellule NK ingegnerizzate è stato dettato da una serie di vantaggi dimostrati scientificamente: a differenza dei linfociti T, le NK non danno luogo a reazioni immunitarie incontrollate, né alla malattia del trapianto contro l’ospite, vale a dire che – per loro natura – non aggrediscono i tessuti del ricevente.
Per queste caratteristiche le NK di un donatore possono essere impiegate per il trattamento di persone diverse.
Inoltre, da un singolo prelievo di cellule è possibile generare un numero di cellule CAR sufficiente per curare molti pazienti: una vera e propria “banca” di cellule CAR-NK immediatamente disponibili per l’infusione.
Nella sperimentazione su modelli animali sono state osservate un’elevata efficacia antitumorale e una tossicità significativamente minore rispetto alle cellule CAR-T, confermando la sicurezza dell’approccio.
Un protocollo di cura internazionale per i bambini europei
Il protocollo clinico per la cura delle LMA vedrà coinvolti altri Paesi europei (Italia e Germania capofila; Austria, Repubblica Ceca, Slovenia, Slovacchia, Svizzera e Polonia) che impiegheranno lo stesso protocollo di cura. Si tratta della prima esperienza transnazionale di questo tipo per la LMA.
Nell’ambito della collaborazione tra questi Paesi verranno attivati studi randomizzati e controllati a cui potranno accedere più di 200 bambini all’anno: una casistica molto ampia che consentirà anche di ridurre i tempi dei trial.
“La ricerca è il cuore della medicina”
“L’obiettivo di Fondazione è da sempre quello di massimizzare le probabilità di guarigione e migliorare la qualità di vita dei bambini che si ammalano di tumore – sottolinea Paolo Veronesi, Presidente di Fondazione Umberto Veronesi-. “Per questo da anni finanziamo la ricerca scientifica e le migliori cure mediche per i giovani pazienti oncologici attraverso l’attivazione dei protocolli di cura conformi ai più elevati standard internazionali, sosteniamo numerosi ricercatori e ricercatrici che hanno deciso di dedicare la propria vita allo studio e alla cura di queste patologie e mettiamo in atto iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni competenti sui bisogni degli adolescenti malati di cancro. A tutto questo abbiamo deciso di avviare con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù questa nuova piattaforma di ricerca all’avanguardia per i bambini malati di leucemia mieloide acuta”.
Sostenere la Fondazione Veronesi nella ricerca “PALM”
Da lunedì 13 a domenica 19 febbraio 2023 sarà possibile sostenere Fondazione Umberto Veronesi per finanziare la piattaforma di ricerca “PALM” con un SMS da telefono cellulare o una chiamata da rete fissa al 45598 per dare ai bambini e ai ragazzi malati di tumore la speranza di combattere questa terribile malattia e diventare grandi. Il supporto informativo a suddetta campagna di raccolta fondi è autorizzato da Rai per il Sociale sui canali radiotelevisivi Rai sempre dal 13 al 19 febbraio.
“Sono particolarmente felice per l’inizio di questo progetto che possiede tutte le caratteristiche per contribuire significativamente a migliorare ulteriormente gli approcci diagnostici e terapeutici nell’ambito delle LMA del bambino e dell’adolescente” – commenta Franco Locatelli, Responsabile dell’Area di Oncoematologia Pediatrica e Terapia Cellulare e Genica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma- “La collaborazione tra AIEOP e Fondazione Veronesi rappresenta un modello prototipale di come virtuose sinergie d’interazione tra mondo scientifico ed Enti che hanno l’obiettivo di supportare la ricerca biomedica possano tradursi in iniziative di straordinaria rilevanza per la cura di malattie oncologiche e, in questa prospettiva, tutti noi ricercatori coinvolti profonderemo le nostre migliori energie per onorare l’investimento fiduciario messo in atto dalla Fondazione Veronesi”.
“La ricerca scientifica è la base, il cuore della medicina. Una sfida continua che va sostenuta e potenziata” – dichiara Mariella Enoc, Presidente del Bambino Gesù. “Grazie all’impegno della Fondazione Umberto Veronesi e al lavoro dei tanti ricercatori che mettono il loro sapere al servizio della scienza, oggi siamo più vicini alla definizione di trattamenti efficaci per i bambini malati di tumore, a cure innovative che aprono nuove possibilità per il loro futuro”.