L’organizzazione evolve verso un dialogo collaborativo fra IT e Business, e rende il dato protagonista
Le tecnologie di machine learning e le competenze di data science giocano un ruolo centrale nell’accelerare il percorso di innovazione della banca data-driven. Il modello da cui partire è l’Open Innovation, dove il partner tecnologico sa essere un consulente che apporta costantemente competenze, sia tecnologiche sia di processo, e si inserisce nel più ampio disegno strategico ed evolutivo della banca.
Teresa Roma, Business Line Manager di Kirey Group, presenta il Democratic Datalab, un modello di servizio in grado di regolare ruoli e definire prassi da rispettare, per concretizzare in ambiente produttivo l’idea di business; dal punto di vista relazionale, la dinamica “democratica” che si instaura attraverso la definizione di questo nuovo modello di comportamento collaborativo definisce ciò che l’IT e il Business possono o non possono fare.
Per la Business Manager Teresa Roma, oggi tutti i big player del mercato sono orientati all’innovazione, sia per sviluppare agilmente prodotti in linea con le rinnovate esigenze dei clienti sia per offrire loro una user experience personalizzata di altissimo livello. Questo percorso parte dalla centralità del dato, asset imprescindibile per imprese e organizzazioni. Si pensi all’ingente patrimonio di dati gestito quotidianamente dalle banche; di conseguenza, la sfida è elaborarli, interpretarli e tradurli in informazioni di valore, tenendo in considerazione i livelli diversi in cui un’organizzazione è strutturata sia nel workflow che nei processi interni sia nelle aree dedicate allo sviluppo dell’offerta per il cliente.
Open Innovation
Il paradigma Open Innovation si concretizza, innanzitutto, in un ambiente di lavoro democratico e collaborativo, dove il dialogo tra IT e Business è fondamentale. La cooperazione fra le due aree comporta che ciascuna abbia ben chiaro il proprio ruolo e che entrambe facciano affidamento sul confronto per indirizzare al meglio le scelte, sia tecniche sia funzionali, durante l’intero processo di industrializzazione dei progetti innovativi. Quindi, è importante che sia IT che Business condividano un obiettivo comune, così come un modello di servizio chiaro che regoli ruoli e definisca prassi da rispettare, per concretizzare in ambiente produttivo l’idea di business.
Il modello Democratic Datalab
Il modello di servizio Democratic Datalab, grazie all’utilizzo di sandbox e modelli predittivi, norma l’attività Business in modo che, seguendo regole metodologiche prestabilite, non si crei contrapposizione tra due team, evitando dinamiche di affaticamento poco efficaci e improduttive. Grazie a questo modello di servizio, ogni team conosce il proprio ruolo, il perimetro d’azione e il risultato che deve ottenere dalle attività; e vengono definiti i processi che permettono di tradurre l’idea di business in una soluzione pronta per l’ambiente produttivo e performante.
Con l’approccio “democratico”, governato da un modello di servizio, quando l’IT riprende in carico il prototipo disegnato precedentemente dal Business, il passaggio di consegna non è traumatico perché si ritrova un modello già scritto con il rispetto delle regole, strutturalmente già pronto a rispondere alle esigenze strategiche e di visione del Business. Si annullano i ricicli, si anticipa la messa in produzione, e, aspetto rivoluzionario dal punto di vista organizzativo, la collaborazione tra IT e Business si svolge quasi completamente in itinere.
Dal punto di vista relazionale, la dinamica “democratica” che si instaura attraverso la definizione di questo nuovo modello di comportamento collaborativo definisce ciò che l’IT e il Business possono o non possono fare. Il risultato è un time-to-market incredibilmente più veloce, costi di produzione notevolmente ridotti e una comunicazione interna più efficace e serena. Si diffonde così un dialogo continuo, propositivo e stimolante, che abbatte le tradizionali barriere tra team IT e Business e abilita la vera innovazione.