Il “GOP” (lo studio Gianni Origoni & Partners) è il crocevia di molte fra le più importanti partite finanziarie del nostro paese. Ecco com’è nato e si è sviluppato. E chi è il “primo nome in ditta”
di Andrea Giacobino
Sergio Erede è l’alfa degli avvocati d’affari italiani, Francesco Gianni ne rappresenta l’omega, cioè l’altro nome più famoso. La prima lettera del suo cognome è anche la prima dell’acronimo “GOP”, a indicare per gli addetti ai lavori il noto studio legale Gianni Origoni & Partners, crocevia di molte fra le più importanti partite finanziarie italiane.
Nato a Ravenna nel 1951, laureato in giurisprudenza con lode presso l’Università “La Sapienza” di Roma, Gianni ha conseguito un master all’Università di Londra – King’s College e un master alla University of Michigan Law School. Ha vissuto per molti anni negli Stati Uniti dove ha maturato importanti esperienze presso gli studi Sidley & Austin di Chicago e Roger & Wells di New York. Il suo sodalizio con Gianbattista Origoni è nato nel 1988 quando i due professionisti, assieme a Mario Tonucci, diedero vita a Gianni Origoni Tonucci, fino al divorzio nel 1993, allorché l’insegna della “law firm” divenne Gianni Origoni. Poi l’evoluzione con l’arrivo di Eugenio Grippo e Roberto Cappelli. Il primo collabora ancora con lo studio, mentre il secondo ha lasciato da pochi mesi per passare con Rccd, che ha assunto il nome di Cappelli Rccd.
Lo studio Gianni & Origoni conta oltre 470 professionisti, distribuiti in undici sedi sparse nel mondo: dalle cinque in Italia (Roma, Milano, Bologna, Padova e Torino) a quelle estere (Abu Dhabi, Bruxelles, Hong Kong, Londra, New York e Shanghai, quest’ultimo evoluzione del desk China, istituito all’interno dello studio nel 2011). Fa parte del World Law Group e del World Services Group, due tra le principali associazioni internazionali di studi legali indipendenti. Tra le operazioni più recenti, Gianni & Origoni ha affiancato Euronext nell’acquisizione del 100% di Borsa Italiana dal London Stock Exchange e ha assistito la Lega Serie A nella selezione delle offerte provenienti dai fondi di investimento per creare una società congiunta finalizzata a valorizzare i diritti televisivi.
Gianni, considerato tra i massimi esperti a livello italiano ed europeo di M&A e finanza strutturata, oggi è il senior partner responsabile del dipartimento corporate/M&A dello studio nel quale ha seguito alcune fra le principali operazioni di questo genere in Italia negli ultimi anni tra le quali la ristrutturazione di Telecom-Olivetti, la vendita di Pagine Gialle e la vendita di Fiat Avio. Ma il suo contributo legale è stato anche molto apprezzato dai recenti governi, compreso quello guidato da Mario Draghi, nelle complesse vicende della ex Ilva e di Autostrade per l’Italia. «La collaborazione tra pubblico e privati – ha detto recentemente il super avvocato – deve essere sempre più viva.
Da un lato, perché il privato non può lavorare senza un quadro regolamentare e organizzativo chiaro nel quale collocarsi. Dall’altro, perché la propensione al rischio da parte degli imprenditori è diminuita. E allora credo che un più consistente intervento pubblico nell’economia possa dare quella spinta necessaria a far riacquistare questa propensione ad investire in equity». Di recente Gianni è stato insignito del Premio europeo di Chambers “Outstanding Contribution Award” in occasione dei Chambers Europe Awards. È autore di numerose pubblicazioni e relatore a convegni e seminari nazionali e internazionali nei settori del diritto commerciale, societario e bancario. È inoltre membro dell’Ordine degli Avvocati di Roma e del New York Bar. Già presidente di Southwestern Institute for International and Comparative Law, è attualmente co-presidente del Senior Lawyers’ Committee dell’International Bar Association (IBA).
Gli affari personali di Gianni, fra l’altro vicepresidente della Cassa di Ravenna nonché consigliere di Caltagirone Editore e Prelios Sgr, sono raggruppati anzitutto nella spac Innova Club, lanciata nel 2016 con la sua Outsourcing Network assieme alla Magenta Consulting del consulente aziendale Marco Costaguta, alla Augens Capital di Paolo Ferrario e alla Enerfin di Fulvio Conti (fra l’altro ex presidente dell’Enel) per investire in aziende industriali italiane con un approccio di partnership con gli imprenditori. La prima operazione condotta in porto è stata la business combination con Fine Foods & Pharmaceuticals, il maggiore produttore italiano indipendente in conto terzi di prodotti nutraceutici e farmaceutici, quotato all’Aim Italia a ottobre 2018 dopo aver raccolto 100 milioni dagli investitori. Il secondo deal è avvenuto pochi mesi fa quando nello scorso agosto la newco Innova Club1, avendo come lead investor il fondo Hat Technology Innovation gestito da Hat Sgr, ha preso il controllo di Burke & Burke, valutata poco meno di 40 milioni. Burke & Burke è una società medtech che fornisce prodotti e sistemi ad elevato contenuto tecnologico e implementa soluzioni innovative per migliorare la diagnosi, l’assistenza e il trattamento dei pazienti in area critica.
Gianni ha poi investito direttamente in The Equity Club, il club deal lanciato da Mediobanca e nei tre veicoli da questo promosso che hanno rilevato quote di Jakala, La Bottega dell’Albergo e Hsa Cosmetics. Recente l’alleanza con Carlo Salvatori, banchiere di lungo corso, per dar vita (assieme a Renato Sala, Giuseppe Foti e Massimiliano Russo) alla Red Moon Sgr che opererà nella gestione di fondi riservati di tipo chiuso e società d’investimento a capitale fisso (sicaf).
Gianni è, tra l’altro, vicepresidente della Cassa di Ravenna e siede nel Cda di Caltagirone Editore (che edita anche “Il Messaggero”)