Introducono: Francesca Alfano Miglietti, curatrice, e Alberto Coretti, direttore della rivista Sirene
Mercoledì 22 giugno 2022, alle ore 19.00, negli spazi di Nonostante Marras a Milano verrà proiettato il rarissimo documentario Le Ama, realizzato dall’antropologo, scrittore e fotografo Fosco Maraini (1912 – 2004) nel 1954, che ha per primo ripreso le tradizionali donne del mare giapponesi, pescatrici subacquee in apnea.
L’evento è frutto della collaborazione tra la rivista Sirene – che nel numero in corso ha pubblicato un portfolio delle celebri immagini in bianco e nero e a colori di Fosco Maraini – Nonostante Marras e il MUSEC, Museo delle Culture di Lugano che ha concesso la copia del prezioso cortometraggio, tratto dal documentario L’isola delle pescatrici (1954), realizzato da Fosco Maraini grazie a uno scafandro fatto appositamente costruire per la cinepresa.
Verso la fine del luglio 1954, Maraini decise di svolgere degli studi e di girare un documentario etnografico sugli Ama, un gruppo etnico che viveva in piccoli villaggi sulle rive del mare, distribuiti lungo tutta la costa centrale e meridionale del Giappone. Dopo tre tentativi infruttuosi, in luoghi dove la modernità aveva già compromesso i sistemi di vita tradizionali, Maraini si diresse verso le isole di Hèkura e Mikurìa (Hegura e Mikuriya), al largo del Giappone, nell’arcipelago delle Sette Isole a nord della penisola di Noto, dove risiedette due mesi. Qui i pescatori Ama si sostentavano ancora grazie alla pesca del mollusco awabi. Praticata dalle donne, la pesca si svolgeva in apnea anche a 20 metri di profondità, dove i molluschi venivano staccati con uno speciale coltello ricurvo e riposti in cesti galleggianti. Quella faticosissima pratica è di fatto scomparsa e le immagini di Maraini sono ormai documenti antropologici preziosi: oltre al documentario, l’antropologo realizzò anche il celebre reportage fotografico dedicato alle pescatrici.
I dieci minuti del cortometraggio narrano dunque la gioiosa vita delle Ama a terra, in barca e in immersione nelle fredde acque del mar del Giappone.
Oltre a rappresentare un documento di grande valore etnografico, il cortometraggio racconta l’ammirazione dell’uomo Fosco Maraini per quelle civiltà che conservano un rapporto ancestrale con la natura. Una vera celebrazione della vita di mare per tutti quelli che si sentono parte dell’emergente umanità blu.