«Le donne sono state la categoria maggiormente svantaggiata durante la pandemia, e molti interventi emergenziali messi in campo sono andati incontro alle loro esigenze.
Tra i soggetti più attivi in tal senso, figura certamente la regione Umbria che, a valere sul Fondo sociale europeo, ha varato interventi importantissimi quali: voucher per la conciliazione, bandi per borse di studio a studenti della scuola primaria e secondaria, bandi per la copertura dei costi per centri estivi o servizi socioeducativi per bambini in età prescolare, bonus per attività di baby-sitting, finanziamenti per tamponi COVID destinati agli studenti delle scuole primarie e secondarie. Strumenti utili, molti dei quali sarà però difficile riproporre al di fuori dell’emergenza.
Come Istituto di ricerca e progettazione stiamo perciò riportando all’attenzione dei soggetti pubblici il tema dell’uguaglianza di genere così come viene declinata dall’Agenda 2030, con la volontà di guardare oltre il contesto emergenziale. Proprio con la Regione Umbria, insieme a ESA ed Evalue, stiamo curando una Valutazione Tematica su “Le possibilità di trasformazione delle misure post-COVID da interventi di urgenza a politiche strutturali anche in funzione del perseguimento degli obiettivi di Agenda 2030.
L’Agenda 2030 è il piano di azione globale delle Nazioni Unite per le persone, il pianeta e la prosperità, e vede l’Italia in ritardo nel goal 5 (ovvero il raggiungimento del l’uguaglianza di genere). L’impegno della Regione Umbria in questo senso, e l’attività di Ecoter nel valutare l’impatto di politiche di sostegno rappresentano una buona pratica che dovrebbe essere estesa a tutto il territorio nazionale ancor più oggi che l’Italia, per mezzo del ministro Orlando, si è impegnata sull’incremento delle donne ai vertici delle imprese». Lo dichiara Stefano Di Palma, direttore di ricerca Ecoter, Istituto di Ricerca e Progettazione Economica e Territoriale, attivo in Italia e all’estero, nella consulenza alle amministrazioni pubbliche e agli operatori privati.
A.A.