Quali i comportamenti digitali virtuosi (Internet, mobile, tv e telecomunicazioni) per inquinare meno e farlo in modo più consapevole, sostenibile e responsabile
La Fondazione per la Sostenibilità Digitale annuncia di aver aderito a “M’Illumino di Meno”, la Giornata del Risparmio Energetico e degli stili di vita sostenibili dell’11 Marzo, promossa da Rai Radio2, Caterpillar, e Rai per il Sociale e, nell’ambito della propria attività di ricerca e guida sui temi della sostenibilità digitale, di contribuire a questa iniziativa pubblicando il “Decalogo della Sostenibilità Digitale”: una serie di semplici consigli rivolti a giovani e famiglie sia per inquinare meno “con” il digitale che per inquinare meno “grazie” al digitale.
“I nostri studi evidenziano che in generale gli Italiani sono piuttosto privi di consapevolezza rispetto alle relazioni tra sostenibilità e digitale – Afferma Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale – Il 59%, ad esempio, è convinto che il digitale abbia un impatto energetico forte, ma la maggior parte di questa percentuale, oltre il 70%, ne sottostima l’impatto effettivo. Allo stesso tempo, ancora oggi ben il 65% degli italiani è d’accordo nel ritenere che lo sviluppo tecnologico sia fonte di diseguaglianze, perdita di posti di lavoro ed ingiustizia sociale, non vedendo in esso uno strumento che, al contrario, può contribuire a migliorare la vita delle persone”.
“Ciò non significa – evidenzia Simone Pastorelli, responsabile comunicazione della Fondazione – che, con una corretta informazione, non possano imparare ad adottare comportamenti virtuosi, abbandonando definitivamente quelli scorretti. Con il Decalogo della Sostenibilità Digitale abbiamo voluto elencare alcune semplici cose da fare e quelle da evitare. Piccoli gesti quotidiani che possono però migliorare il nostro presente e quello delle generazioni future.”.
Un elemento essenziale del decalogo è rappresentato dal fatto che da una parte propone una serie di comportamenti per inquinare meno con i propri dispositivi digitali (dalla gestione accorta della banda internet all’eliminazione dei file inutili dal cloud), ma dall’altra evidenzia una serie di comportamenti rispetto ai quali gli strumenti digitali permettono di essere responsabili nei confronti dell’ambiente (dalla gestione intelligente degli elettrodomestici alla differenziazione dei rifiuti).
“Una distinzione essenziale – sostiene Epifani – perché oggi spesso il digitale viene demonizzato in quanto inquinante, ma non se ne evidenziano abbastanza i benefici nella lotta all’inquinamento. Perché se è vero che è responsabile di una quota significativa delle emissioni di CO2 – c’è chi parla del 4, chi addirittura del 6% delle emissioni – è anche vero che un suo corretto utilizzo può consentirci di abbatterle significativamente, facendo sì che il bilancio energetico della digitalizzazione sia fortemente positivo. Non si può parlare, senza il digitale, di smart grid così come di economia circolare e di tutto ciò che rappresenta un’opportunità per lo sviluppo sostenibile”.
La trasformazione digitale offre un’opportunità unica per acquisire nuovi strumenti e comportamenti per salvaguardare del pianeta, produrre ricchezza e stimolare un impatto positivo sulla società. Per questo motivo la tecnologia digitale non solo non deve essere demonizzata ma deve essere anzi utilizzata in tutte le sue enormi potenzialità.