Durante il convegno illustrate le performance di RFI: nel 2021 lanciati bandi di gara per 19 miliardi di euro
«Il 2021 è stato un anno incredibilmente positivo per le nostre attività. Abbiamo superato i 5,7 miliardi di euro di SAL (Stati di avanzamento lavori), il 30% rispetto all’anno precedente. Un livello di produzione che non raggiungevamo da dieci anni. A questo si sono aggiunte anticipazioni contrattuali per altri 2,6 miliardi, consentendo di immettere nel sistema oltre 8 miliardi di risorse». È la fotografia dell’Amministratrice Delegata di RFI Vera Fiorani sulle performance raggiunte lo scorso anno dalla società, scattata oggi durante l’Osservatorio congiunturale organizzato da ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili.
Risultati che denotano un ottimo stato di salute della principale stazione appaltante italiana e il valore delle gare lanciate lo scorso anno conferma la centralità di RFI nell’operazione di rilancio del Paese. «Abbiamo aggiudicato quasi 13 miliardi di euro di nuovi lavori. Se consideriamo le 88 procedure lanciate nel 2021, ancora in corso, il valore delle gare arriverà a sfiorare i 19 miliardi di euro». Passato ma anche presente e soprattutto futuro, con le attese positive per il 2022. «Ci attendiamo un nuovo aumento della produzione per quasi un miliardo, portandola a quota 6,6 miliardi nell’anno in corso. Nel 2022 puntiamo a lanciare nuove gare per 24,7 miliardi di euro, di cui 7-8 miliardi nel primo semestre».
Il convegno è stata anche l’occasione per confrontarsi su crisi energetica e rincaro delle materie prime, che segneranno il comparto delle costruzioni e delle opere pubbliche nell’immediato futuro. RFI sta già adottando ogni azione utile a prevenire potenziali criticità per garantire l’operatività dei cantieri. «Abbiamo aggiornato le tariffe in considerazione dell’incremento dei prezzi delle materie prime adeguando i quadri economici dei progetti che devono andare in gara. Riteniamo che in questo contesto non sia adeguato rimanere con un prezzario annuale, è necessario flessibilizzare l’aggiornamento dei prezzi. Se necessario usciremo con un nuovo adeguamento ma solo per i nuovi bandi di gara che lanceremo. Abbiamo introdotto una clausola di revisione dei prezzi che salvaguarda gli appalti in corso da un eventuale rialzo dei prezzi. Siamo molto attenti al tema».
Durante la mattinata sono stati illustrati i significativi segnali di ripresa per il settore edile, che nel 2021 ha fatto registrare investimenti in crescita del 16,4%. Un comparto in prima linea anche nel futuro prossimo, grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. «Il Pnrr è una grande sfida, i tempi sono molto stretti, quindi dobbiamo correre. Noi ci sentiamo soci al 50% perché dei 220 miliardi previsto dal Pnrr ben 108 miliardi passano attraverso il mondo delle costruzioni, dalla grande infrastruttura fino alla piccola opera». Ha concluso il presidente dell’Ance, Gabriele Buia.