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POSTE ITALIANE, L’E-COMMERCE E’ IL FUTURO

L’AD di Poste Italiane, Matteo Del Fante, alla inaugurazione del nuovo hub di Landriano

IL 2020 ANNO DELLA PANDEMIA, MA NON SOLO. ANCHE ANNO SPARTIACQUE NELLE ABITUDINI DEI CONSUMATORI, CUI CI SI DEVE ADEGUARE

di Katrin Bove

Il 2020 sarà ricordato non solo come l’anno della pandemia ma anche come l’anno spartiacque nelle abitudini dei consumatori. Alcuni processi già in corso hanno infatti subito una forte accelerazione, a cominciare dall’e-commerce che nel periodo tra gennaio e maggio 2020 ha fatto un salto evolutivo di dieci anni, con un mercato cresciuto di quasi un miliardo di euro in un arco temporale ristretto. I nuovi e-shop sono aumentati di oltre 1,3 milioni nel solo periodo del lockdown e i servizi di home e instant delivery hanno avuto un ruolo di primo piano per tutto il periodo dell’emergenza, anche una volta superata la fase con maggiori restrizioni.Insomma, l’e-commerce è il futuro. E lo sa bene Poste Italiane che già da qualche anno ha intuito che il business deve concentrarsi soprattutto sul mondo dei pacchi e che sta continuando il suo processo di trasformazione dell’infrastruttura logistica, puntando sull’innovazione e sulla sostenibilità.L’ultimo passo compiuto è quello dell’apertura di un nuovo hub a Landriano, in provincia di Pavia, il più grande in Italia per l’e-commerce e i servizi di corriere espresso, su cui l’azienda ha investito 60 milioni di euro. Un impianto imponente (sorge su una superficie totale di 80mila metri quadrati, di cui 40mila al coperto), che sarà in grado di lavorare 300mila pacchi al giorno, garantendo consegne rapide in tutta Italia

“E’ un’infrastrutture strategica che ci consente di sviluppare la rete logistica lungo tutto la catena del valore, per cogliere il pieno potenziale di crescita derivante dell’e-commerce – ha spiegato l’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante -. Soltanto nel 2020 Poste Italiane ha recapitato 210 milioni di pacchi, diventando il primo operatore con una quota di mercato del 36,7% e avviando un percorso straordinario che entro il 2025 porterà ad oltre il 50% della quota dei ricavi generata dal business dei pacchi”. E la tendenza è in continua crescita.Nel primo semestre del 2021 sono stati gestiti oltre un milione di pacchi al giorno, con la consegna di 39 milioni di pacchi e un incremento del 17,7% rispetto al primo semestre del 2020.Il nuovo hub di Landriano, che segue quello di Bologna (inaugurato nel 2019) e quello di Passo Corese (operativo dal 2020), non si distingue solo per la sua ampiezza e capacità, ma anche per essere un esempio di innovazione e di sostenibilità, tema fondamentale della strategia aziendale, che punta a diventare ad emissioni zero entro il 2030, come previsto dal piano quadriennale “2024 Sustain & Innovate”.Partiamo, però, dalla tecnologia. Per lo smistamento l’hub è dotato di un sistema automatico di ultima generazione: opera su quattro macchine interconnesse che suddividono i pacchi in maniera automatica per destinazione e peso/volume su 694 uscite, consentendo la gestione di buste e piccoli pacchi e pacchi di dimensione extra large, per una capacità di 39mila pezzi all’ora. Il sistema di smistamento prevede inoltre la presenza di 17 robot. I pacchi vengono poi caricati direttamente sugli automezzi che provvedono alla distribuzione in tutta Italia.Passando alla sostenibilità, la decarbonizzazione degli immobili e della logistica rappresenta uno dei pilastri su cui si basa la strategia di Poste Italiane. Per questo sul tetto dell’hub sono stati installati 2.500 impianti fotovoltaici di ultima generazione che generano energia elettrica in grado di coprire l’80% dei consumi dell’impianto, riducendo di 210 tonnellate le emissioni annue di Co2.Sono stati inoltre utilizzati materiali di costruzione che assicurano elevate prestazioni dal punto di vista del contenimento energetico. Infine, l’hub dispone di sistemi di controllo per il risparmio idrico e un impianto di illuminazione “Full Led”.I precedenti hub erano già stati costruiti a loro volta con la stessa attenzione alla sostenibilità, con pannelli fotovoltaici e materiali ad alta efficienza energetica: Passo Corese, 52mila metri quadrati, ha richiesto un investimento di 30 milioni di euro, mentre l’hub di Bologna, costruito all’interno dell’interporto, si estende su una superficie di 75mila metri quadrati per un investimento complessivo di 50 milioni di euro tra costi di fabbricato e dotazioni tecnologiche.Il fotovoltaico non viene installato, comunque, solo sui grandi hub. Fin dal 2019, anche grazie ai finanziamenti della Banca europea degli Investimenti, sono partiti i lavori per installarli su centinaia di edifici di piccole dimensioni (con superficie disponibile per l’installazione inferiore a 600 metri quadrati) e su 19 edifici di grandi dimensioni (superiori ai mille metri quadri), per un investimento superiore ai 30 milioni di euro per il periodo 2019-2029. Un piano di efficientamento energetico che già il prossimo anno dovrebbe portare all’avvio di impianti che consentirebbero di coprire circa il 4% del fabbisogno energetico di Poste Italiane. Alcune installazioni sono già in uso, come quelle dell’edificio di via Pindaro a Milano e della sede centrale di Poste a Roma.E’ già stato avviato, inoltre, un programma di efficientamento energetico degli immobili, sia quelli di proprietà sia quelli in affitto, che riguarda tutte le fonti energetiche utilizzate. Il piano punta alla riduzione dei consumi di energia elettrica, gas e acqua. Saranno quindi sostituiti gli impianti di illuminazione e/o riscaldamento non più adeguati e verranno realizzati circa duemila edifici Smart attraverso l’installazione di strumenti che permettano di gestirli e monitorarli in modo centralizzato. Tutto questo porterà al taglio di 8 GWh di consumi soprattutto grazie alla gestione intelligente e automatica da remoto degli impianti di raffreddamento e di riscaldamento. Saranno installate circa 150mila plafoniere Led, sostituite quasi cento caldaie e installati 30 centri all’ingresso dei centri di meccanizzazione postale con pubblicazione dei dati di consumo oltre a misuratori di gas negli edifici maggiormente energivori.