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FINCANTIERI, L’ORA DELLE INFRASTRUTTURE

“Niente e’ troppo grande, niente e’ troppo difficile”. un motto che il gruppo italiano sta rispettando sia pure da soli quattro anni nel nuovo business

di Lucia Angeloni

Niente è troppo grande, niente è troppo difficile”. E’ questo il motto di Fincantieri Infrastructure, la società attraverso cui Fincantieri è attiva nel settore delle infrastrutture che, sebbene costituita solo nel 2017, è già stata in grado di realizzare opere di grande rilevanza, come il nuovo Ponte di Genova.  E che adesso si prepara a sbarcare negli Stati Uniti. La controllata di Fincantieri realizzerà infatti, in collaborazione con MSC, il nuovo mega terminal crociere presso il porto di Miami, in Florida, un hub centrale per il settore crocieristico, dal quale partono le navi per il Nord America e i Caraibi.

Il nuovo terminal comporterà un investimento di circa 350 milioni di euro e sarà completato entro dicembre 2023. Un progetto che si preannuncia imponente: un corpo centrale multilivello servirà contemporaneamente fino a tre navi di ultima generazione e sarà in grado di movimentare 36mila viaggiatori al giorno. Comprenderà inoltre aree per uffici, un parcheggio multipiano per almeno 2.400 veicoli e un nuovo collegamento stradale. MSC costruirà poi due banchine di circa 750 metri in totale mentre la contea di Miami-Dade ne costruirà anche una terza. Il nuovo terminal potrà così ospitare le navi da crociera e a ridotto impatto ambientale della flotta MSC Cruises, tra cui la nuova ammiraglia MSC Seashore, costruita dalla stessa Fincantieri nel cantiere di Monfalcone.“Miami è senza dubbio il centro del turismo crocieristico mondiale, oltre ad essere hub ideale per tutta l’area caraibica, ed è perciò una vetrina perfetta per ospitare un’opera che sarà rappresentativa del meglio del Made in Italy”, ha commentato l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono.Grazie a questo contratto Fincantieri Infrastructure potrà infatti consolidare il proprio ruolo sul mercato internazionale ma anche il rapporto già consolidato con MSC: molte navi da crociera della società di Gianluigi Aponte escono infatti dai bacini del gruppo italiano.

Fincantieri Infrastructure, con sede legale a Trieste e sede operativa a Verona, è nata con l’avvio della strategia di diversificazione di Fincantieri messa in campo tempo fa da Bono.E’ specializzata nella progettazione, realizzazione e montaggio di strutture in acciaio su progetti di grande dimensione quali ponti, stadi, porti oltre a progetti di tipo industriale, commerciale e istituzionale. Nel 2020 è riuscita a consegnare alla città di Genova il nuovo Ponte San Giorgio sul fiume Polcevera nel tempo record di un anno dal primo taglio di lamiera, avvenuto a primavera 2019 nello stabilimento di Valeggio sul Mincio, rilevato dalla società Cordioli dalla procedura di amministrazione straordinaria gestita dal Mise.


Una immagine molto realistica di come sarà il nuovo mega terminal crociere presso il porto di Miami, negli Usa, che Fincantieri Infrastructure realizzerà in collaborazione con MSC

Con l’intervento di Fincantieri i capannoni industriali dello stabilimento, che si estende su un’area di 110mila metri quadrati, sono stati ripristinati e dotati di nuovi impianti tecnologicamente avanzati per il taglio la saldatura e la lavorazione dell’acciaio, anche per grandi spessori.Per la costruzione del ponte sono state utilizzate 17.400 tonnellate d’acciaio, forgiate negli stabilimenti Fincantieri di tutta Italia. Per completare l’impalcato sono serviti 19 sollevamenti, di cui 3 speciali per le maxi-campate da 100 metri l’una che, a oltre 40 metri di altezza, hanno scavalcato il torrente Polcevera e la ferrovia.Il gruppo, però, non è nuovo a questi progetti, collaborando già alla costruzione di diversi ponti in tutta Europa. Tanto per citarne alcuni, il ponte sospeso in Romania, con una lunghezza di 1.975 metri e una campata centrale di 1.120 metri, o ancora il ponte da 1.300 tonnellate sul Ticino, nei pressi di Vigevano. Fincantieri si è anche occupata della realizzazione di quattro ponti ad arco in Belgio.

Ma nel dna dell’azienda non ci sono solo ponti; lo scorso anno, ad esempio, la società ha sottoscritto un accordo per la progettazione e la realizzazione dei lavori di riqualificazione e ammodernamento dello stadio Renato Dall’Ara di Bologna.E le intenzioni di Fincantieri sono di continuare a crescere. A inizio giugno ha perfezionato l’acquisizione del principale ramo d’azienda che fa capo a INSO – Sistemi per le Infrastrutture Sociali SpA, e della sua controllata SOF, già parte del gruppo Condotte, e ora ne detiene il controllo sotto la NewCo “FINSO – Fincantieri Infrastrutture Sociali”.Al capitale della nuova società partecipano la stessa azienda con il 90% delle azioni e Sviluppo Imprese Centro Italia SGR S.p.A. (“SICI”) per la restante quota.Un’operazione che fa entrare Fincantieri nel settore delle infrastrutture per la sanità offrendo servizi di facility management e assumendo altresì il ruolo di system integrator nella fornitura di apparecchiature e tecnologie medicali. L’acquisizione porta in dote al gruppo un miliardo di ordini e un carico di lavoro di grande portata, con importanti commesse non solo in Italia ma anche all’estero, dalla Francia al Cile, dalla Grecia al Qatar e all’Algeria.

Buone notizie per Fincantieri arrivano anche dai conti. Il primo semestre di quest’anno ha fatto registrare risultati in crescita, con una piena ripresa dell’attività produttiva nei cantieri italiani, grazie anche alle stringenti misure messe in atto per affrontare la pandemia da Covid-19. I ricavi hanno segnato un incremento del 27,7% rispetto allo stesso periodo del 2020, mentre l’Ebitda è cresciuto dai 119 milioni di euro al 30 giugno 2020 a 219 milioni. In aumento anche l’Ebit passato dai 54 milioni del primo semestre del 2020 a 123 milioni.Il Risultato del periodo adjusted è positivo per 49 milioni al 30 giugno 2021 (negativo per 29 milioni al 30 giugno 2020) mentre il Risultato del periodo si attesta su un valore positivo pari a 7 milioni, da negativo per 137 milioni di euro che era al 30 giugno 2020. E le previsioni per l’intero anno confermano questo andamento positivo.